17 Capitolo.

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Correvamo nel negozio come due pazzi. Luke afferrava capi a destra e manca. La cosa che mi preoccupava non era questo, ma il fatto che fossero tutti da donna. Il pavimento era così liscio da farci scivolare ogni volta che aumentavamo la nostra 'caccia ai vestiti'.
"Eccoli" disse Luke con il fiatone, stoppandomi di improvviso dietro di lui, facendomi sbattere contro la sua schiena.
Guardai cosa stava fissando con tanta malizia e mi ritrovai una parete intera di 'skinny' o come si chiamavano, appesi su delle grucce.
"Mhm che taglia prendi cara?" Mi chiese imitando la voce di uno stilista e cercando tra i jeans. Io risi per la sua perfetta imitazione e ci pensai su. Ma ricordai che avevo sempre indossato vestiti quindi non sapevo bene che taglia prendere.
"Non saprei" gli risposi sconfitta. Lui prese due skinny, uno leggermente più piccolo dell'altro.
"Allora questo è M e questo S" mi spiegò indicando i due pantaloni. Io annuii semplicemente esaminandoli.
"Io penso che tu debba prendere S perché sei un tappo" mi derise, con un sorriso provocatorio. Misi le mani ai fianchi guardandolo in cagnesco facendolo scoppiare in una risata troppo alta, attirando l'attenzione di alcuni passanti. Io gli diedi uno schiaffo giocoso sulla spalla. Non ero tanto bassa, ero nella media.
"Sei tu che sei un palo della luce e comunque se hai qualcosa contro non rompere il cazzo" lo risposi a tono. Lui scosse la testa sorridendo.
"Comunque volevo aggiungere che però hai un culo rotondo e perfetto quindi è meglio M" finì posandone uno al suo posto. Arrossii per il complimento ma allo stesso tempo volevo mollargli un pugno sul suo naso fottutamente dritto e perfetto. Camminammo per il negozio con una montagna di vestiti fra le braccia e arrivammo ai camerini.
"Bene provati tutto e ogni cosa che provi voglio vedere quindi mi metto qui" mi ordinò sedendosi su un cubo morbido rosso di fronte al camerino libero. Io sorrisi e entrai in esso con una montagna di abiti.
Sfilai il vestito e provai un maglione grigio che arrivava a metá coscia lasciando una spalla scoperta e con scritto al centro "we'll never be as young as we are now". Quella l'avevo presa io perché era una frase adatta e perfetta a me. Sotto infilai un collant nero. Con dei vestiti decenti mi sentivo un'altra persona, normale. Mi sentivo a disagio però a 'sfilare' per Luke ma lo feci ugualmente. Quando uscii Luke mi fece un applauso e fingendo di urlare come allo stadio.
Io risi ritornando dentro e cambiando velocemente con un jeans blu a vita alta e un pullover verde acqua a tre quarti con una scollatura sulla schiena. Uscii in modo sensuale e Luke sgranò gli occhi applaudendo di nuovo e fischiando. Era divertente e presi gusto. Così mi cambiai per circa dieci volte ottenendo sempre il divertimento e complimenti dal mio accompagnatore. Poi provai un vestito nero a una sola spallina fatto di un tessuto morbido con delle piccole pieghe sull'intero capo. Arrivava un po' troppo sopra alla mia coscia ma era bellissimo. Salii su delle scarpe nere alte che mi fecero tentennare. Aprii la tendina blu e uscii in imbarazzo. Luke smise di sorridere e spalancò la bocca e gli occhi.
"WOW questo è kdkfvislr" farfugliò boccheggiando.
Io ridacchiai per la sua reazione esagerata e tentai di abbassarmi il vestito.
"Ti piace?" Gli chiesi passandomi le mani sui fianchi. Lui si alzò cautamente. Mi prese una mano facendomi girare su me stessa poi mi portò vicino, troppo vicino a lui.
"Moltissimo" disse con voce roca e avvicinandosi pericolosamente al mio viso che stava iniziando a bruciare sotto il suo respiro. Poi si sporse verso il mio orecchio "ora non sei più bassa" soffiò prima di lasciarmi un bacio umido sulla guancia. Sentivo rinoceronti correre nel mio stomaco e deglutii rumorosamente. Ritornai nel camerino ancora scossa e mi guardai nello specchio. Cosa mi stava facendo questo ragazzo?
Sfilai il vestito e i trampoli, infilandomi lo skinny con molta difficoltà. Sopra abbinai un top verde acqua con lo scollo a barca e una scritta nera al centro del petto 'Cool'. Uscii disinvolta e contenta di avere finalmente anche io quel pantalone. Luke diede un urletto tipo ragazza eccitata.
"Ora si che puoi camminare con me" disse fiero incrociando le braccia. Risi scuotendo la testa. Feci per ritornare nel camerino ma mi afferrò il braccio.
"Aspetta questo era l'ultimo quindi puoi rimanere così ma manca una cosa" disse sparendo per trenta secondi e ritornando con un paio di scarpe nere uguali alle sue.
"Come fai a sapere il mio numero?" Gli chiesi incrociando le braccia.
"Ho visto le tue ballerine ieri sera" mi rispose grattandosi la nuca con la mano libera. Ridemmo tutti e due per poi provarmi le scarpe. Il numero era esatto ed erano perfette per il look che avevo.
"Si chiamano converse total black" mi informò.
"Sono bellissime" sussurrai fissadomi i piedi.
"Dai andiamo a pagare" si avviò verso il camerino prendendo tutti i vestiti, porgendomi il mio e le ballerine. Ci dirigemmo alla cassa e dopo aver pagato e rimproverato Luke di aver speso tanti soldi per me, andammo a pranzare da Burger King.
"È davvero buono qui" disse Luke con la bocca piena di alette di pollo. Io soffocai una risata per non sputargli il pollo in faccia mettendo una mano sulla bocca. Annuii in accordo. Quel posto era fantastico e il cibo altrettanto. Entrambi avevamo preso alette di pollo e patatine fritte. Eravamo seduti ad un tavolo giallo scuro con intorno altri tavoli occupati da altri ragazzi. C'era una tale confusione che per parlare fra di noi bisognava urlare. Rimasi incantata dal modo in cui Luke tentava di pulirsi la bocca dalla mayonese senza riuscirci. Io mi allungai dall'altra parte del tavolo rotondo e gliela tolsi.
"Grazie" sussurrò. Era così dolce quando era imbarazzato. In realtà lo era sempre. Ci fissammo come si fa con un monumento o come quando si è applicati a seguire un programma in televisione.
Poi notai un ragazzo dietro di lui salutarmi e aggrottai la fronte. Mi girai dietro per vedere chi stesse salutando ma non c'era nessuno.
"Luke perché quel tizio mi saluta?" Gli chiesi ancora con la fronte aggrottata. Lui sbiancò e le pupille si dilatarono. Si girò e alla vista di quel biondo tinto che ci veniva incontro scuotendo la mano, si alzò di scatto e di istinto feci lo stesso.
"Che succede Luke?" Gli chiesi entrando in ansia. Lui si girò e lessi paura e disperazione sul suo volto che però si trasformò subito in un'espressione dura e fredda.
"Vai alla moto e aspettami lì" disse "subito" aggiunse severo. Io guardai il biondo che stava arrivando sempre più velocemente ma non sembrava più amichevole. Poi ritornai a Luke.
"Ti prego" disse. Io annuii e a passo svelto mi avviai all'uscita. Mi girai un'ultima volta e non appena lo feci le gambe iniziarono a tremare. Il biondino prese Luke per il collo e sbattendolo a terra. Tutti si girarono agitati urlando, compresa me. Feci per ritornare da lui ma Luke urlò di andare via bloccando il suo aggressore dal venirmi incontro. Io spinsi la porta antipanico e uscii per strada. L'afa mi avvolse e notai come la strada fosse calma rispetto a lì dentro. Si sentivano urla e la gente che passava stava entrando per vedere cosa stesse succedendo. Eccetto me, dovevo obbedire. Ma la vista si stava annebbiando per il dolore e la gambe iniziarono a tremare. Chi era? Cercava me? Lui? Gli avrebbe fatto del male? Cosa voleva da me? Era colpa mia se Luke era stato colpito. Con le lacrime che bruciavano iniziai a correre, urtando le persone. Piangevo rumorosamente, asciugando di tanto intanto le lacrime. Non conoscevo quel posto, quelle strade, mi sarei persa. Avevo troppa confusione in testa e la scena di Luke a terra che mi urlava da andarmene bombardava il cervello. Mi fermai un attimo girando in tondo per ricordare qualche particolare ma niente, sembravano tutte uguali le strade. I clacson mi perforavano le orecchie facendomi girare la testa. Una macchina della polizia passò a tutta velocità al mio fianco con la sirena che avvisava un'urgenza. Dietro aveva un'ambulanza. Entrambe sfrecciavano nella direzione da cui venivo. Vidi in lontananza la familiare moto e un panico mi travolse.
Polizia.
Ambulanza.
Moto.
Luke.
Che dovevo fare?..

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MIKEY xx ❤️

Between || Luke H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora