30 Capitolo.

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"Alla fine ci si arrende. Si perchè fino ad un certo punto riesci a lottare, a crederci, a sperare. Poi basta, esaurisci le forze, la voglia, il desiderio stesso. E allora decidi e vai via, via per la tua strada"

Una settimana dopo..

È terribile quando non sai se aspettare o arrendersi.

Il punto era che ormai io mi ero arresa, del tutto.
Mi ero arresa ad Harry, alla cattiveria umana che si impossessa delle persone.

Perché la cattiveria é una corazza in realtà, che si crea alle persone deboli, che hanno sofferto.

E io sapevo che Harry aveva sofferto.
Non avevo scoperto in che modo, ma me lo sentivo.
E io mi ero arresa a questa cattiveria, a questo muro che aveva.
Quello che doveva essere il mio amico di infanzia, era diventato il mio carnefice della vita.
Mi ero arresa nello sperare di riavere Luke, di riavere quel rapporto stupendo, in cui lui mi faceva sorridere anche con un semplice sguardo.
In quel momento, in quella casa, se ci vedevamo, lui mi guardava con sguardo sofferente e indifferente, come se fossi un' estranea.
So che è una contraddizione, ma era così.
Lui sembrava sofferente ma si mostrava indifferente.
La finzione era la cosa che faceva più male al mio povero e distrutto cuore.
Io soffrivo davvero per una persona che mi aveva mentito, che mi aveva dato l'universo nelle mani, per poi strapparmelo via illudendomi.
Era passata una settimana, e in quella settimana avevo capito quanto io fossi debole e ingenua.
Quanto Ashton fosse fondamentale per la mia sopravvivenza in quella casa.
Quanto Harry mi amasse.
Ma con follia.
Avevo capito cosa volesse dire 'amare alla follia'.
Lui era folle. Per me faceva tutto e niente.
Si interessava di me, ma in modo sbagliato.
Era una settimana che convivevo con nove maschi.
Sporchi e perversi.

Stavo buttata sul divano rosso a fissare lo schermo piatto della tv.
Ormai vagavo per la casa, come se non fosse nulla.
Mi lasciavano libera, perché sapevano che ormai mi ero arresa, che non sarei scappata.
Avrei voluto, ma da chi andavo?
Nessuno per me c'era davvero.
"Ehi che ci fai qui sola?" Ashton interruppe la mia relazione con la Tv.
Alzai le spalle sbuffando.
Il biondo si sedette al mio fianco e iniziò a fissare lo schermo spento.
"La tv non ti piace accesa?" Ridacchiò allungandosi per prendere il telecomando nero.
Sorrisi anche io e lo guardai nei suoi splendidi occhi verdi marroni.
"Dai vieni con me nella sala da biliardo" mi chiese alzandosi e allungando la mano verso di me.
Io storsi il naso in segno di disgusto.
L'ultima volta che ero stata in quella stanza uscii quasi vomitando.
I maschi che giocano a biliardo sono la cosa più schifosa.
Si trasformano in bestie assatanate e assetate di vittoria.
Perfino il ragazzo dolce che avevo avanti in quel momento.
"Dai" fece il labbruccio e si mise in ginocchio davanti a me.
Come facevo a dirgli no?
Sbuffai e mi alzai.
"Andiamo" dissi dandogli la mano e lui saltò felice facendomi ridacchiare.
Camminammo nel lungo corridoio e entrammo in una stanza senza finestre e con una luce fioca.
Tutti si girarono verso di noi ed io lasciai subito la grande mano di Ashton.
"Ehilà eccola la bambola della casa, vieni a tirare una pallina per me dai" urlò Louis facendomi gesto di andare da lui.
Avevo scoperto che Louis non era un cattivo ragazzo se preso nel modo giusto.
E io ero riuscita a farmelo amico.
Camminai imbarazzata vicino il tavolo e fissai le palline sulla superficie verde.
La stanza era una cappa di fumo.
Harry, che era seduto su uno sgabello a fumare, mi guardava divertito e mi fece l'occhiolino. Io ricambiai il sorriso sapendo che mi aspettava se non lo assecondavo.
"Ecco, prendi la mazza" disse Louis porgendomi l'oggetto.
Non avevo mai giocato a biliardo.
Solo una volta ci avevo provato ed ero con Luke in un pub.
Mi piegai verso il tavolo da gioco e poggiai un dito su di esso e poi la mazza sopra. La feci oscillare un po' e caricai il braccio con gli occhi fissi sulla pallina bianca, in traiettoria perfetta per colpire il due rosso.
La porta si aprì mostrando Luke che si fermò sulla soglia alla mia vista.
Lo guardai qualche secondo ancora con il braccio caricato all'indietro e lui mi fece un flebile sorriso e poggiandosi al muro.
Nei suoi occhi vidi chiaramente il ricordo della sera che mi porto a giocare. Ricambiai di sfuggita e con tristezza il sorriso e feci toccare la mazza con la palla.
La pallina bianca toccò la rossa che andò in buca.
Tutti ulularono e applaudirono.
Io battei le mani e mi fiondai involontariamente tra le braccia di Louis, che stranamente ricambiò alzandomi da terra. Appena mi resi conto, di quello che stavo facendo mi staccai e feci segno di togliere la polvere dalle sue spalle.
Louis si mise a ridere e mi diede un pizzicotto sulla guancia.
"La vincitrice di oggi è Bri" urlò Louis alzandomi un polso. Io risi.
Per la prima volta risi, in quella casa.
Luke mi sorrideva e batteva piano le mani, facendo tornare per un momento quella scintilla blu che mi aveva fatto innamorare di lui.
Distolsi lo sguardo per non fargli vedere il mio sorriso e guardai Ashton che fischiava come un deficiente.
"Ma brava" una voce azzerò il fracasso facendo creare un silenzio tombale.
Tutti ci girammo verso la persona che tutti sapevamo fosse lui.
Harry si era alzato e batteva lentamente le mani (da solo) e veniva verso di me sorridente.
Mi schioccò un bacio sulla guancia e si mise dietro di me.
Mi cinse i fianchi e io ingoiai la bile portando lo sguardo su quello di Luke che era nuovamente spento e la mascella contratta.
"Allora puoi giocare con me" disse in un sussurro che sentirono tutti.
"Non so giocare bene" mentii tremolante. Lui strinse leggermente la presa facendomi sussultare.
Ashton se ne accorse e lanciò uno sguardo fulmineo ad Harry, che non lo calcolò minimamente.
"Non voglio giocare in squadra con te" lo schernii. Sapevo cosa avevo fatto, ma il mio orgoglio andava oltre.
Lui mi lasciò e mi tirò a se tramite il mio polso. Gemetti dal dolore e lo guardai dritto negli occhi.
"Harry.." Lo riprese Ashton avvicinandosi a noi.
"Stanne fuori!" Tuonò Harry, spingendolo con una mano sul petto.
Ashton strinse i pugni e si fece da parte guardandomi con aria di scuse.
"Devi giocare con me punto. E poi guarda -indicò gli altri- tutti hanno un compagno" disse con un sorriso da pazzo.
"Anche tu" ringhiai indicando Niall con la testa.
Si, volevo farlo incazzare.
Fece sparire il sorriso e la mascella quasi non si ruppe per la stretta così possente.
Mi prese entrambi i polsi e mi portò vicino al suo viso.
"Ascolta t-"
"Io non ho un compagno" qualcuno lo interruppe e Harry, seguito poi da tutti, si girò verso la voce.
Quella voce che mi ricordava quanto io ne fossi innamorata.
Quella voce roca e dolce allo stesso tempo.
Quella voce che ti scalda il cuore.
Quella voce che non sentivo da troppo tempo.
Luke si era fatto più avanti e aveva i suoi occhi blu in quelli verdi del ragazzo che mi teneva salda.
Harry mi lasciò con un getto violento e, con le sopracciglia inarcate e la bocca socchiusa, si avvicinò a Luke.
Io mi misi al fianco di Ashton che mi sfiorò la mano per tranquillizzarmi.
Luke era impalato sempre a fissare Harry e quest'ultimo avanzando verso di lui con passo lento ma deciso.
"Tu non stai giocando" ringhiò il riccio
"Ora sono venuto per giocare" rispose Luke a denti stretti.
"Troppo tardi" fece un altro passo Harry
"Io non credo" sputò veleno il biondo facendo questa volta anche lui un passo in avanti.
Tutti stavamo a guardare silenziosi come se fosse un film.
"Bene allora va' con Niall" fece cenno con la testa Harry verso il biondino che fece l'offeso.
"Non posso" Luke scosse a sguardo basso la testa.
"Perché?" Harry si stava davvero incazzando.
"Le regole sono regole, Harry" rispose alzando lo sguardo e con un ghigno sulle labbra.
Harry ci colse di sorpresa dandogli un pugno sullo zigomo facendolo cadere a terra.
Mi misi una mano davanti alla bocca per trattenere un urlo.
Non potevo farci niente, vedere l'amore della mia vita in quel modo era orrendo.
Feci un passo in avanti e Louis mi bloccò il polso facendomi cenno di stare ferma.
Luke stava ancora a terra a massaggiarsi la guancia sanguinante, ma il ghigno non era scomparso.
"Non sei bravo a giocare Harry e perderai" lo schernì ancora.
Harry iniziò a sferrare calci al suo stomaco facendolo contorcere dal dolore.
Strappai la presa di Louis e corsi verso Harry spingendolo via dalla sua raffica mortale.
Tutti mi fissavano compreso Luke dal basso.
Non mi ero accorta di star piangendo.
Diedi uno sguardo veloce a tutti e asciugando le lacrime, uscii da quell' inferno correndo su per le scale.
Lasciai che i singhiozzi rimbombassero nel corridoio vuoto e poco illuminato.
Misi le mani davanti al viso e corsi ancora.
Mi fermai davanti la 'mia stanza' e aprendola entrai dentro e mi buttai sul letto con la faccia nel cuscino.
Non sapevo cosa mi era preso, ma io amavo ancora Luke e non sopportavo vederlo soffrire, sapevo anche che lui era quello che mi aveva fatto soffrire ma avevo capito una cosa.

Between || Luke H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora