14 Capitolo.

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"Beh vuoi rimanere lì?" Mi chiese regalandomi un sorriso sincero e allungando la mano esile. Ero pietrificata, mi sembrava ancora un sogno, avevo bisogno che qualcuno mi desse un pizzicotto per svegliarmi, ma era tutto vero, mi era bastato sentire il contatto della mia mano con la sua per farmi capire che finalmente ero libera. Mi aiutò a uscire da quel buco e quando fui fuori eravamo uno di fronte all'altro.
Bramandoci con lo sguardo.
Io squadravo lui e lui squadrava me. Un'intesa di sguardi profondi e commossi.
"Wow" sussurrò guardandomi. D'istinto cercai di abbassare il pizzo del vestito sulle cosce per il troppo imbarazzo. Avrei scommesso oro che ero rossa come le sfumature del mio amico colibrì. Anche io guardai a fondo i suoi vestiti. Aveva delle gambe perfette fasciate da un pantalone nero e stretto. Una maglia nera con le maniche lunghe bianche gli stringeva il torace e i capelli erano alzati in una cresta bionda perfetta. E gli occhi.... E che occhi, di un blu scintillante che rifletteva la luce della luna piena. In quel momento mi resi conto che il suo profilo ricordava un profilo di un lupo. I suoi occhi mi scrutavano pieni di sorpresa. E mi iniziai ad agitare.
"C'è qualcosa che non va?" Chiesi abbassando lo sguardo verso le interessanti punte delle mie ballerine nere.
Mi sentii toccare il mento e una scossa di elettricità mi percosse l'intero corpo.
Quel tocco mi incoraggiò a guardare in sù, dove trovai il suo sguardo languido e dolce.
"No solo che sei bellissima con questo vestito.. Oddio anche con gli altri ma questo non è come gli altri" mi rispose senza togliere l'indice da sotto al mio mento. La distanza tra noi era pochissima, ma in realtà lo era sempre stata anche con quel muro di cemento.
"Grazie me l'ha regalato quel famoso amico di cui ti ho raccontato, Harry" risposi stirandomi un po' il vestito soddisfatta. Lui si allontanò di colpo come se lo avessi spinto con una faccia sconvolta.
"Luke tutto okay?" Chiesi camminando nel terreno verso di lui.
"Ehm si ma andiamo o ci scopriranno" rispose scosso, tirandomi letteralmente lo zainetto di mano, e prendendomi quest'ultima. Mentre mi strattonava non potevo fare altro che vedere le nostre dita intrecciate in una combinazione perfetta. Le sue erano bianche talmente della forza che stava applicando, come se avesse paura che sarei potuta scappare, ma non lo avrei fatto e poi era un dolore piacevole. Il mio corpo rispondeva con scosse elettriche a ogni suo tocco, che mi faceva andare su di giri. Dopo aver camminato un po' in silenzio, lui sempre allerta e io con un sorriso ebete a guardare le nostre mani, ci fermammo. La discesa non era troppo ripida ma abbastanza umida, ci trovavamo di fronte una grande distesa di alberi verdi e buio pesto, con qualche verso di gufi o civette.
Un rumore e un freddo improvviso alla mano mi fece saltare e mi girai verso Luke che stava vicino una moto, credo, e riponeva nel sellino il mio zaino.
"È-è tua?" Chiesi titubante. Non ero mai salita su un mezzo o su qualsiasi cosa all'infuori di un albero, il mio cavallo a dondolo e il tronco fradicio del giardino. Lui annuì e mi passò un cappello abnorme rigido.
Cercai di infilarmelo ma senza risultati. Come cazzo si metteva? Lui già se l'era messo e mi guardava con aria divertita appoggiato alla moto. Era pesante cazzo.
"Vuoi una mano?" Mi chiese trattenendo le risate.
Io che stavo ancora armeggiando con l'affare lo guardai torva.
"No grazie" risposi secca e sentii un suo risolino. Accidenti come cazzo.. ? Forse questo pezzo di plastica trasparente va dietro? Si, sì ovvio.
"Guarda che va al contrario" mi istruì.
" lo sapevo" mentii facendogli un sorriso beffardo.
Gli diedi le spalle e armeggiai ancora con quel coso che mi stava decisamente stufando. Poi mi sentii afferrare i fianchi e dei brividi salirono fino alla nuca, dove batteva un respiro caldo che faceva da distacco con il freddo pungente.
"Lo metto io" disse con voce calma e calda, girandomi verso di lui. Mi infilò finalmente quel coso e chiuse una cordoncina sotto il mio mento senza mai distogliere lo sguardo dal mio. Tra di noi in quel momento ci entrava a malapena un mignolo di un bambino. Istintivamente poggiai le mani sul suo petto al suono di qualche rumore. Lui si incupii e mi guardo da sopra. Dio solo sa quanto era bello.
"Andiamo non mi piacciono questi rumori" confessò a bassa voce. In seguito mi lasciò un bacio fra i capelli e mi prese la mano con dolcezza portandomi alla grande moto nera. Ecco un altro problema. Lui salì sulla moto e mi guardò girandosi indietro aspettando che io facessi lo stesso. Poi quando capì si mise a ridere sonoramente. Sapevo che mi stava prendendo in giro ma iniziai a ridere anche io.
"Luke" qualcuno urlò da sopra. Smettemmo subito di ridere e lui sbarrò gli occhi, che sembravano terrorizzati.
"Cazzo" disse mettendo in moto. Io per velocizzare la cosa salii in un modo animalesco facendoci quasi cadere. Le urla maschili si fecero più forti e con una botta secca Luke partì. Mi aggrappai all'istante ai suoi fianchi stringendomi alla sua schiena. Avevo una fottuta paura che ci avrebbero trovato. Avevo gli occhi chiusi per paura di guardare la morte in faccia, non ero pronta. Ma quando mi ricordai chi avevo al mio fianco li spalancai e le luci della moto erano accese illuminando il sentiero. Andavamo fin troppo veloce, le forme degli alberi diventavano un tutt'uno.
Sentivo le lacrime agli angoli degli occhi. Il freddo mi stava congelando ogni singolo osso del corpo. Avevo solo quel vestitino che mi copriva. E iniziavo a non sentire più le dita dei piedi. Le braccia e il petto erano riparate dal calore corporeo di Luke. Cercai di guardare indietro, vedendo la mia casa sempre più piccola, alla quale mandai un bel vaffanculo mondiale. Mi rigirai in avanti per cercare di scorgere qualcosa oltre la testa di Luke, e il cuore incominciò a pompare adrenalina. Ci avvicinavano sempre più alla città, si vedeva il blu oceano che avevo sempre sognato, le luci.. La vita.
"Bri tieniti forte" urlò per farsi sentire. Io gli strinsi il petto in risposta, ottenendo una sua risata.
Iniziai a ridere anche io ma non sapevo bene il motivo. Ridevamo, mentre la moto ci faceva volare nell'aria pungente di Los Angeles, mentre il mio cuore esplodeva dalla gioia, mentre potevo sentire sotto la mia mano il respiro regolare di Luke. Il quale diede un improvviso urlo tipo super eroe.
"Cazzo Bri ce l'abbiamo fatta!" urlò girando leggermente la testa verso di me. Io diedi uno strillo in risposta e Luke rallentò la velocità. Presi coraggio e alzai le braccia in aria agitandole e ridendo.
Continuavamo a ridere come due coglioni arrivati ormai alle strade di Los Angeles. Guardai a destra e a sinistra e nonostante fosse tardi, le strade erano trafficate e affollate, c'erano luci a intermittenza e di infiniti colori ovunque. Bar, negozi di vestiti, scarpe, dolci e gelati. Era un sogno magnifico. Si sentiva il vociare delle persone che si facevano ognuno gli affari propri. C'erano palme ai lati delle strade. A destra ogni tanto gli edifici finivano e si vedeva l'oceano e le spiagge deserte e scure, un paesaggio da togliere il fiato. Il cielo era stellato con una palla bianca che ci guardava dall'alto chiamata Luna.
Diedi un bacio sulla guancia a Luke e stritolandolo da dietro. C'erano ragazze in jeans, pantaloncini, felpe e top; anziani che chiacchieravano tra loro, famiglie che passeggiavamo e bambini che si gettavano il gelato sulla maglia. Infine c'erano i giovani, categoria in cui avrei fatto finalmente parte. Quella categoria che andava a ballare, si sballava e viveva ogni giorno come fosse l'ultimo.
Luke accostò e io non mi mossi.
"Bri devi scendere" ridacchiò. Io sussurrai un 'owh' e scesi dalla moto facendo alzare tutto il vestito. Subito arrossii quando passarono due ragazzi che fischiarono. Mi abbassai subito il vestito e sentii una stretta possente quasi dolorosa ai fianchi. Mi trovai Luke avvinghiato con un braccio ai miei fianchi.
"Coglioni" gli ringhiò dietro e loro subito alla vista di Luke cambiarono colore in viso come se lo conoscessero. "Andiamo" disse Luke senza togliere un momento lo sguardo dai due cretini. Entrammo in un Hotel chiamato 'Hemmo&Co'. Superammo la segretaria con un semplice 'buonasera' detto da Luke e un sorriso da oca da lei. Troia.
Salimmo in un ascensore dal pavimento verde e le pareti grigie illuminate da una forte luce. Io avevo rivolto lo sguardo verso le porte scorrevoli e con le guance fucsia. Sapevo che Luke mi stava fissando e questo mi imbarazzava. L'ascensore si fermò al quinto piano con un rumore acuto. Le porte si aprirono e Luke fece intrecciare le nostre dita prima di sorridermi e guidarmi. Mi portò in un corridoio ben illuminato. Anche qui il pavimento era verde lucido e le pareti di un bianco panna con delle porte che si alternano, anch'esse color panna. Le finestre erano coperte da pesanti tende verde chiaro. Ci fermammo davanti ad una porta e Luke strisciò una carta su un piccolo pezzo grigio incastonato nella porta. Essa scattò e entrammo in una stanza con un letto matrimoniale pieno di cuscini, un bagno a sinistra dell'entrata e una tv enorme appesa al muro, più sottile di un mio dito. Luke poggio la mia borsa su una sedia in legno bianco latte, accostata ad una scrivania a cassetti. La cosa che però catturò maggiormente la mia attenzione fu la balconata. Camminai verso di essa e uscii fuori. Mi mancò il respiro alla vista di quel panorama notturno. La luce della luna si proiettava perfetta nell'acqua scura e le strade sotto alla balconata erano ancora più belle da sopra. Luke mi abbracciò alla sprovvista da dietro, dandomi un bacio dolce sulla guancia.
Chiusi gli occhi e presi un bel respiro. Un profumo di mare e vaniglia invasero il mio senso olfattivo e sapevo entrambi gli odori da dove provenissero. Strinsi le mani intorno a quelle di Luke che cingevano ancora la mia pancia. "Benvenuta nella caotica Los Angeles" mi sussurrò all'orecchio.
Finalmente avevo la mia libertà, o forse no...
SALVE PIMPE ALLORA VI ADORO A D O R O. CAZZO IO LO SO CHE MAGARI NON É LA MIGLIOR STORIA MA I 100+ COMMENTI E VOTI WOW. VI AMO SPERO CHE CONTINUERÀ A PIACERVI LA STORIA. VI RINGRAZIO DI TUTTO E BACI
MIKEY xx

Between || Luke H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora