"Bri sveglia" aprii gli occhi e vidi Calum scuotermi la spalla.
Calum.
Mi alzai di scatto dalla sedia e mi guardai intorno disorientata.
"Luke. Dov'è Luke? Sta bene?" farneticai, portandomi i capelli all'indietro in modo frustrato.
Intercettai Louis addormentato con la testa sulle gambe di Ashton, che a sua volta era appoggiato con gli occhi chiusi a Michael che era in uno stato di trans.
Mi girai in cerca di Jake, che si trovava appoggiato al muro fissando il telefono.
Poi mi rigirai verso Calum che parlava senza che lo seguissi.
"Ehi frena frena. Non ti seguo" lo bloccai sedendomi nuovamente al suo fianco.
Aveva le lacrime agli occhi e respirava irregolarmente.
Mi guardava con gli occhi spalancati, dilatando le pupille scure.
Il pensiero che fosse successo qualcosa a Luke mi assalì e iniziai a sudare freddo.
"Calum cosa è successo?" gli chiesi con calma, poggiandogli una mano sul bicipite macchiato di inchiostro indelebile.
"Non ce la faccio più" si lamentò facendo uscire finalmente le lacrime.
Iniziai a piangere di conseguenza e lo abbracciai, sentendolo subito ricambiare.
"Non può morire cazzo. Bri non può. Ho da dirgli tante cose, devo chiedergli scusa" singhiozzò sulla mia spalla.
Lo accarezzai tra i capelli, trovandoli morbidi e confortanti.Lo capivo perfettamente. Non poteva morire, dovevo dirgli tante cose e chiedergliene altrettante.
"Ti va di andare a prendere una boccata d'aria?" gli chiesi in un sussurro per non svegliare gli altri.
Lui annuì sulla mia spalla e ci staccammo. Tirò su col naso e si alzò, per poi offrirmi una mano.
Gli sorrisi e l'afferrai per alzarmi.
Mi sistemai il pantaloncino e mi aggrappai a lui per camminare.La gamba faceva ancora male, ma non avevo intenzione di dirlo.
Feci segno a Jake che stavamo uscendo, ma lui riabbassò semplicemente la testa al telefono.
Dio, eravamo uccisi, quel biondino aveva preso ad ognuno di noi una parte importante e se lui fosse andato via, si sarebbe portato via queste ultime lasciandoci a metà.
Era quasi una presa in giro come io e Luke non riuscissimo a stare tranquilli per un lungo periodo. Era una storia travagliata e piena di problemi. Non si trovava un minimo di pace. Sembrava una di quelle storie da raccontare nei secoli.
Camminammo fino all'uscita e quando aprimmo il portone di vetro, l'aria investì i nostri visi, pizzicandoci le guance."Settembre sta finendo" esordì Calum cacciando una sigaretta dal pacchetto di Marlboro e offrendomene una.
Io annuii in accordo e accettai volentieri il piccolo oggetto.Accendemmo entrambi e mi si sciolsero i muscoli quando cacciai la nube.
"Che ore sono?" chiesi guardando Calum che si fissava le punte delle Converse tutte nere e leggermente sbiadite dal tempo.
"Le cinque" rispose e il mio cuore rallentò e la testa iniziò a girarmi.
"L-luke è da tre ore in sala?" chiesi con un groppo in gola che stava per dare inizio a un pianto isterico. Lui annuì.Dopo qualche minuto di silenzio, in cui tentavo di mandare giù il groppo in gola, Calum iniziò a ridere. Prima sotto i baffi e poi a crepapelle con le lacrime agli occhi.
Lo guardai stranita, ma lui continuava a ridere con le lacrime che gli rigavano le guance.
Mi avvicinai buttando il mozzicone e lo bloccai dal muoversi e lo girai verso di me.
I suoi occhi color nocciola erano pieni di disperazione e le guance fradicie, ma le fossette sulle guance continuavano a esserci, insieme al sorriso splendido quanto amaro.
"Cal ti prego calmati" gli dissi con calma, asciugandogli una lacrima.
"No!" sbottò dandomi le spalle e respirando velocemente. Potevo vedere i muscoli della schiena e delle braccia contrarsi.
"Non voglio più aspettare basta! Sento che sto per impazzire capisci? Se... Se non esce con quel solito sorriso da cazzone che ha, lo andrò a prendere io" sbraitò per poi correre dentro.Sbattei un attimo le ciglia per fare mente locale delle sue parole e appena capii le intenzioni, mi girai verso l'entrata, vedendolo correre nel corridoio della sala operatoria.
"Cazzo" urlai e provai a correre senza alcun risultato.
"Merda" ringhiai mentre mi avvicinavo alla porta. Quando entrai lo avevo già perso.
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Between || Luke H.
FanfictionBeatrix Roxanne Watson è una ragazza da poco raggiunta la maturità che viene costretta dalla madre a vivere nella parte alta di Los Angeles esclusa dal mondo. Ci sarà qualcuno che la aiuterà a fuggire? A rompere il muro che c'è fra di loro? riuscirà...