5 Capitolo.

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Salve prima di augurarvi una buona lettura vi consiglio di leggere i capitoi precedenti che ho modificato grazie alcuni consigli e ho aggiunto cose che influiranno su questo capitolo. Se non vi vs leggete almeno il quarto capitolo e capirete. E niente votate commentate e buona lettura.
Mikey xx c:

Era passata ormai una settimana. Luke veniva ogni giorno a trovarmi attraverso quel piccolo forellino.

Era mattina e scesi a fare colazione prendendo una fetta di pane caldo con il miele e una tazzina di caffè. Andai fuori nel grande boschetto con il mio quaderno, ormai danneggiato dalle mani rugose di mia madre.

Passaggiavo e mi fermai vicino a una quercia.

Mi sedetti e iniziai a disegnare per la trentaduesima volta l'occhio di Luke.

Sentivo l'umido del terriccio sotto le mie gambe scoperte e chiare come il latte.

Sentii il familiare e forte fischio che mi fece increspare le labbra in un grande e sincero sorriso. Chiusi il quaderno mettendolo sotto un braccio e iniziai a correre all'impazzata verso quel fischio. Saltavo sulle radici che fuoriscivano dal terreno conoscendo ormai la strada come le mie tasche, sapevo dove mettere e non mettere i miei piedi. Il fischio si faceva più vicino e forte e arrivata alla meta misi il mio occhio nella fessura.

"Oh finalmente mi si stavano seccando le labbra, quanto lontano eri?" La sua voce graffiante era musica per le mie orecchie abituate al silenzio di mia madre e alle scuse incessanti di Margaret per aver rivelato il posto del mio quaderno alla donna che mi aveva messo al mondo.

Ridacchiai alle sue parole, al suo blu oceano.

"Buongiorno anche a te" dissi prendendolo in giro.

"Dai seriamente, che stavi facendo" mi chiese più che curioso. Non avrei potuto rispondere 'oh niente di che disegnavo per la trentaduesima volta il tuo occhio'. Cosi trovai un'alternativa "disegnavo sul mio quaderno e tu cosa ci fai già di prima mattina qui?" Chiesi stroncando ulteriori domande che sarebbero di sicuro partite sul cosa stavo disegnando. Una delle cose che avevo imparato in quel piccolo arco di tempo su Luke era: ficcanaso all'ennesima potenza.

"Non avevo da fare e ho pensato 'perchè non passare dalla persona che può stare solo con me'" ci fu un attimo di pausa in cui avrei voluto uccidere quel ragazzo.
"Scusa battuta di cattivo gusto" aggiunse triste. Scoppiai in una risata, non sapevo bene il motivo visto che era davvero una battuta di cattivo gusto ma infondo era vero.

"Tranquillo sono felice che tu sia qui perché è la verità" dissi con sincerità vedendo sollievo nel suo occhio.

"Bene, allora ho avuto un'idea" disse con tono alquanto eccitato. Altra cosa che avevo imparato: le sue idee non erano molto buone.

L'altra volta come promesso mi avevo portato le foto della città arrotolandole così tanto in modo da farle entrare nel buco. Il problema era che tra quelle foto c'era anche una sua foto dove faceva una faccia buffa. Ne rimasi estasiata, la sua bellezza arrivava a quella di un dio. Aveva i due occhi blu piccoli ma infiniti, un anellino nero che decorava il labbro inferiore al lato e dei lineamenti spigolosi perfetti. Per non parlare dei capelli biondi tirati in una cresta. Aveva usato la scusa che era un amico, ma avevo subito riconosciuto il suo blu unico.

"Allora che te ne pare?" Mi chiese. Ma che diamine stava dicendo? Mi ero persa di nuovo nella sua descrizione.

"Scusa biondino non ti ascoltavo" gli dissi ritornando alla realtà. Sbuffò.

"Bri c'è una volta in cui mi ascolti?" Ridacchiò.

"Dai scusa, ripeti?" Feci il labbruccio per poi ricordarmi che lui non mi vedeva.

"Ho un piano per farti scappare" disse ritornando al tono eccitato.

"Cosa?" Feci un urletto cadendo dal solito tronco che mi sorreggeva, con il culo per terra.

Era impazzito? Era impossibile uscire da lì. Anche se apprezzai molto il suo gesto.

"Tutto a posto?" Mi chiese tra una risata e l'altra. Probabilmente era piegato in due dal ridere visto che il suo occhio non era più presente nel buco.

"Ah ah ah" risposi acida. Mi alzai aggiustando il mio unico, decente, nonché preferito vestito celeste.

Presi il quaderno raccogliendo i fogli che si erano sparsi sull'erba.

"Che vestito indossi oggi principessina?" Mi chiese cercando di guardare cosa stavo facendo.

" Questo" dissi alzandomi e facendomi più indietro in modo che potesse vedere il mio vestito celeste che avevo tagliato in modo che mi arrivasse in modo ondulato sulla coscia, con il corpetto a cuore.

Nessuna risposta.

Rimisi il mio occhio per vedere se era ancora lì ed era così.

"Luke sei morto?" Chiesi, sventolando la mano vicino al buco come per farlo riprendere.

Nessuna risposta.

" Luke!" urlai più forte facendolo saltare.

"Mhmm cosa?" Mi stava prendendo in giro?

"Dai non è tanto male" mi difesi passando istintivamente la mano sul vestito. Avrebbe fatto meglio a non dire il contrario perchè lo adoravo quel vestito.

"No sei bellissi..- tossì - è bellissimo" si complimentò. Ringraziai di nuovo i santi e Dio che lui non potesse vedere il fuoco avvampare sulle mie guance.

"Grazie. Beh adesso voglio vedere i tuoi di vestiti" chiesi quasi come ordine.

Lui in  silenzio si allontanò e vidi la sua figura perfetta ma fino a metà busto essendo lui alto quanto un palo della luce.

" Ehm biondino fatti più dietro non vedo la maglia.. ma quanto cazzo sei alto?" Lui ridacchiò e fece come ordinato. Dio quanto era bello.. snello e alto. Attraverso il muro spesso vedevo le sue braccia muscolose.

Indossava un pantalone nero e stretto, quasi soffocante alla vista. La maglia era nera con su scritto 'Green Day' e subito sotto 'American idiot', con affianco una specie di cuore in una mano. Anche se per me non aveva senso, era bella.

"Allora? Ti piace?" Mi chiese riavvicinando l'occhio.

"Molto ma cosa vogliono dire le scritte sulla maglia?" Chiesi con curiosità.

"I Green day sono un gruppo musicale e American idiot un loro album" mi spiegò ed era davvero interessante non come Platone e altre merdate.

"Comunque non è giusto" la buttò lì. Ma cosa gli prendeva? Cambiava argomento ogni due secondi.

Il mio silenzio interpretò i miei pensieri.

"Tu hai visto il mio volto e io non il tuo. Per lo più hai visto una foto in cui il mio cervello non era connesso al mio corpo" mi spiegò ridacchiando. Secondo il suo cervello di gallina come potevo farmi una foto se a malapena possedevo uno specchio per guardarmi io?

"E come mi faccio una foto secondo il tuo parere da genio americano?" Lo derisi e questa volta scoppiai io in una gran bella risata vedendo il suo occhio confuso, che si illuminò subito dopo mettendomi quasi paura.

"Tieniti pronta Bri perché il signor Hemmings ti vedrà dal vivo fuori da queste mura grigie"..

Between || Luke H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora