Con questa convinzione nella testa mi avviai verso Luke.
Mi sentivo strana, dopo tanto tempo che conoscevo Luke, in quel momento avevo capito di non conoscerlo a fondo.Mi sedetti di fronte e lo guardai mangiare e sorrisi ai suoi movimenti così famelici sul panino e le patatine.
"Luke..?"
"Mhm" mi rispose con tutto il cibo in bocca.
"Perché ti sei comportato così con Liam?" Gli chiese a bassa voce e sporgendomi verso di lui.
"Non sono affari tuoi" mi rispose continuando a mangiare.
Mi misi al mio posto incredula.
"Come scusa?" Sputai con un sopracciglio alzato.
Era il mio fidanzato, certo che erano affari miei. Lui si accorse del mio suono di voce e mi guardò smettendo di mangiare.
"Bri nel senso.."
"Nel senso un cazzo. Siamo fidanzati, i cazzi tuoi sono anche miei" sbottai alzandomi. Presi la borsa e mi avviai all'uscita.
"Bri aspetta" urlò alle mie spalle.
Ma io non mi fermai.
Così non mi sarei mai potuta fidare di lui, mi avrebbe sempre nascosto qualcosa.
Non si può stare insieme ad una persona che ti mente sempre.
Non volevo più soffrire.
"Bri" mi richiamò e questa volta afferrò il mio polso facendomi girare.
"Che vuoi?" Mi girai scocciata. Lui mi guardò mortificato abbassando lo sguardo.
"Voglio andare a casa" gli riferii semplicemente.
Volevo solo ragionare e stendermi.
Dovevo capire io cosa volevo.*;*;*;*
Il viaggio di ritorno fu estenuante.
Luke correva, correva.
Andava così veloce che la testa iniziò a girarmi.
Più volte gli strinsi i fianchi per fargli capire che stava andando troppo veloce ma lui sembrò non accorgersene. Avevo capito ormai che la moto, l'andare veloce, fossero il suo sfogo.
Ma la cosa che non accettavo era il fatto che lui dovesse sfogarsi, nonostante stesse nel torto.
Ero io quella che si doveva sfogare tra i due.
"Luke puoi diminuire la velocità di questa cazzo di moto!" gli urla per farmi sentire sopra il vento.
Nessuna risposta.
Mi arresi e mi aggrappai di più ai suoi fianchi.
Le forme intorno a me iniziarono a diventare sfumature di svariati colori, come quando nell'arcobaleno si alternano i colori.
Gli occhi mi lacrimavano nonostante avessi la visiera.
Il vento la sorpassava.
Strinsi gli occhi per la paura.
Perché iniziai ad avere paura.
Ormai non sentivo più nulla, solo il rumore della moto e del mio cuore che batteva ad una velocità inaudita.
Salii le mani sul petto di Luke e sentii che il suo cuore batteva più veloce del mio, ma di adrenalina.
Vento.
Adrenalina.
Un miscuglio che mi faceva venire la pelle d'oca.E non ricordo il momento preciso in cui non sentii più la morbida sella di pelle sotto il mio corpo.
Ma avrei potuto giurare di star volando, per un secondo ci ho creduto.
So solo che non mi staccai da Luke nemmeno un secondo, come una sola persona.
Poi lo schianto.
Sentii l'asfalto sotto la mia schiena, bollente per il sole di Los Angeles.
Un dolore lancinante alla gamba.
Qualcosa di pesante.
Molto pesante.
Restai con gli occhi chiusi.
Nel mio corpo sentivo solo dolore.
Ero incapace di muovermi.
Passarono minuti, o forse ore, non lo so.
Ma una voce, forte e chiara, mi fece capire che qualcosa non andava.
Aprii gli occhi e vidi tutto offuscato, confuso, da una visuale bassa.
La visiera di vetro davanti i miei occhi era scheggiata, impedendomi di realizzare cosa fosse successo.
Il peso dalla gamba tutto ad un tratto sparì, regalandomi un leggero sollievo.
Mi alzai lentamente la visiera, capendo finalmente di trovarmi su un ciglio della strada.
"La ragazza è sveglia" urlò un uomo e capii che quella frase era riferita a me.
Girai le testa a destra e sinistra e vidi tanta gente ammassata attorno a noi.
Poliziotti e medici camminavano frenetici.
Tante facce sconosciute.
Tante facce preoccupate.
Ma io ne cercavo una in particolare.
"Ehi riesci ad alzarti?" D'un tratto un paramedico mi si presentò davanti. Io non risposi per la confusione.
Ci raggiunse un altro medico e mi aiutarono ad alzarmi.
Ma appena misi i piedi per terra, urlai dal dolore e mi accasciai nuovamente per terra.
"Probabilmente è rotta" disse uno dei due medici.
"E il ragazzo come sta?" Disse un agente di polizia.
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Between || Luke H.
FanfictionBeatrix Roxanne Watson è una ragazza da poco raggiunta la maturità che viene costretta dalla madre a vivere nella parte alta di Los Angeles esclusa dal mondo. Ci sarà qualcuno che la aiuterà a fuggire? A rompere il muro che c'è fra di loro? riuscirà...