21 Capitolo.

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PRIMA DI INIZIARE VORREI CHIEDERVI DI FARE ATTENZIONE AI POV's E ALL'ANGOLO AUTRICE PLS È MOLTO IMPORTANTE. Buona lettura.
Bussavano insistentemente sulla porta di legno che vibrava sotto quel tocco così potente. Luke scattò in piedi terrorizzato mentre io rimasi nel letto ad osservarlo.
"Beh che aspetti? Vai ad aprire" gli feci segno con la mano verso la porta. Lui deglutì e si avviò alla porta ma poi si girò verso di me. Sentivo che ancora una volta mi stava nascondendo qualcosa.
"Nasconditi" mi ordinò girando per la stanza. Non capivo, perché dovevo nascondermi, non volevo rivivere le stesse situazioni da cui ero scappata. Altrimenti non avrebbe avuto senso la mia fuga. "Luke calmati apro io se vuoi" cercai di tranquillizzarlo. Così mi alzai e andai verso la porta. "No ti prego" mi afferrò il polso. Io lo fulminai per la stretta così forte e mi liberai con uno scatto.
"Ti. devi. calmare" ringhiai, riavviandomi alla porta. Lui iniziò a mordersi il labbro e a battere un piede a terra. Scuoteva la testa emettendo versi da ragazza mestruata. Presi la carta e mi girai verso Luke che si era portato le mani in viso. Il tizio continuava a bussare. E io ero entrata in pallone. Se era qualcuno che ci avrebbe diviso? Qualcuno che mi avrebbe fatto del male? O peggio...
Che gli avrebbe fatto del male?
Strisciai la carta sul tassello grigio e, via il dente via il dolore, aprii.
Liberai un respiro passandomi una mano fra i capelli, mentre Luke mi superò con foga.
"Tiffany che cazzo vuoi? È quasi ora di pranzo che ci fai qui?" Urlò furibondo alla ragazza affannata. A proposito perché era affannata? E poi non aveva fatto niente di male perché le urlava in questo modo?
"Scusi signore ma la vogliono" ansimò la ragazza poggiandosi svogliatamente con una spalla al muro.
"Chi?" Le chiese Luke incrociando le braccia. Lei mi fulminò e si avvicinò all'orecchio di Luke sussurrando qualcosa. Da dietro vidi la postura di Luke farsi rigida e si girò verso di me per poi tornare alla ragazza. "Perché è qui?"
"Non lo so ha detto che voleva vederti immediatamente" rispose Tiffany. Anche lei era preoccupata. Luke sbuffò e si girò nuovamente verso di me.
"Bri devo andare un secondo. Resta e non muoverti e non aprire a nessuno per nessun motivo" Istruì.
Io non capendo una ceppa di tutto annuii e prima di uscire i due mi lanciarono uno sguardo. Luke di perseveranza e lei di compassione. Perché compassione poi? Boh.
Sbuffai e mi sedetti sul letto a continuare a guardare Edward mani di forbice anche se mi ero già persa un bel pezzo.

***
Pov's Luke
Seguivo ansiosamente la troietta che mi sculettava davanti. Avevo paura di lasciare Bri da sola, ma non avrei mai potuto portarla con me da lui.
Stufo di tutto afferrai il braccio di Tiffany attaccandola al muro.
"Sai perché è qui vero?" Ringhiai a una minima di distanza tra il suo viso e il mio. Lei sorrise maliziosamente e io, in cambio, le feci un verso di schifo. Perché era la sensazione che mi faceva: schifo. Quelle labbra rifatte e i chili di trucco erano cose che mi facevano ribrezzo. A me piacevano le persone naturali...
Che mi stava succedendo? Che cazzo stavo combinando? Dovevo risolvere al più presto la situazione.
"No te lo giuro" disse facendo la finta offesa. Io mi scansai e gli indicai di farmi strada. Arrivammo al piano terra nel retro dell'hotel dove c'erano solamente i cassonetti dell'immondizia. Non c'era nessuno.
"Tiffany non c'è un cazzo qui" dissi girandomi verso di lei più che furioso.
Lei mi sorrise crudelmente "lo so" e mi spinse fuori chiudendomi la porta in faccia.. In quel momento realizzai che lui non era lì ma in un posto da cui io non mi sarei mai dovuto allontanare..

***
Pov's Bri
Stavo sul letto annoiata aspettando che Luke tornasse. Il film ormai era finito, e non sapevo cosa vedere così giravo i canali di continuo, incantandomi a sentire i cambi di voce, di luoghi, di persone. Mi rilassava farlo. Vedere una cosa per dieci secondi e poi girare.
Qualcuno bussò alla porta, e diedi finalmente un sospiro di sollievo. Non ne potevo più di stare sola e con l'ansia che qualcuno avesse fatto del male a Luke. Feci per alzarmi però mi fermai a ragionare.
'Non aprire a nessuno' mi aveva detto. Poi guardai sul tavolino vicino alla porta e la tessera per entrare non c'era. Quindi se l'era portata. Non era Luke.
Bussò più forte e iniziai a terrorizzarmi.
"C'è qualcuno?" Gridò dall'altra parte una voce roca e lenta. Non risposi. Non si sentì più niente e il cuore mi batteva nei timpani.
D'improvviso si schiantò qualcosa contro la porta facendomi saltare e emisi un verso che tappai con la mano.
Un altro schianto. La porta stava cedendo. Mi alzai dal letto lentamente e pensai a dove nascondermi.
Un altro schianto.
Ne bastava un altro e la porta sarebbe stata aperta. Nel panico striscia sotto al letto. Un altro schianto e la porta si aprì. Mi misi la mano davanti alla bocca per non far sentire il mio respiro irregolare. Dovevo seguire Luke, dovevo stare con lui. Perché solo con lui mi sentivo protetta. Così mi sentivo una piccola farfalla esposta ad ogni pericolo mortale.
Si sentirono dei passi che schioccavano sul parquet. Arrivarono nella mia prospettiva e vidi due piedi da uomo molto grandi coperti da degli stivaletti scuri che si avvicinavano al letto..
***

Pov's Luke
"Tiffany aprì questa cazzo di porta, prima che ti squarti quella faccia da joker che ti ritrovi!" urlai a squarciagola sbattendo la porta verde più forte che potevo. Lo sapevo ero un cazzone, un emerito cazzone. Sentii una risata stridula e poi dei tacchi marcare il pavimento mentre se ne andava.
"Cazzo" urlai tirandomi le punte dei capelli. Era il mio di compito e lo dovevo portare a termine io.
Non lui, io.
Mi guardai intorno. Vicolo cieco. Incominciai a prendere a calci la porta e calcio dopo calcio la porta si spalancò con un tonfo rivelando la cucina vuota dell'hotel. Iniziai a correre senza fermarmi e passando davanti alla reception notai che la stronza non c'era più e mi venne ancora più ansia. Salii le scale e piano dopo piano il respiro si faceva più pesante e il cuore batteva sempre più lento. Stavo pregando tutti i santi di ascoltarmi. Ma perché avrebbero dovuto ascoltare un peccatore come me? Che facevo solo male alle persone per mio piacere. E poi mi ricordai che era nella mia indole. Nessuno poteva cambiarmi eccetto una.
Arrivata alla mia stanza la porta era chiusa e non si sentiva nulla. Strisciai con la mano tremante la carta, e mi accorsi che il tassello era rotto. La porta era stata solo poggiata. La spalancai di botto e mi gettai con le ginocchia a terra.
La suite era vuota.
ALLORA IO VVB MOLTO E VI FARÒ STARE CON L'ANSIA MHUAHAJAJ. UN GRAZIE INFINITO PER FAR ANDARE AVANTI QUESTA STORIA. POI VOLEVO DIRVI CHE STO SCRIVENDO UNA STORIA SU NIALL PERÒ SE VOI LA LEGGETE IO LA PUBBLICO ALTRIMENTI NON SO. SI CHIAMERÀ MADHOUSE VI PREGO RISPONDETEMI PERCHÈ SARÀ LA SECONDA STORIA CHE SCRIVO E SE NON RISPONDETE VE LO CHIEDERÒ FINO ALLO SFINIIMENTO. SE VOLETE NEL PROSSIMO CAPITOLO PUBBLICO LA TRAMA. GRAZIE VI ADORO
MIKEY xx ❤️

Between || Luke H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora