"Nel mondo non esistono buoni o cattivi, in ognuno di noi c'è luce e oscurità"
Stare chiusi in quella stanza tutta la nottata a piangersi addosso era peggio che stare a casa di mia madre.
Quanti rimpianti e rimorsi mi colmavano. Troppi.
La vita dovrebbe andare avanti.Si dovrebbe far scivolare ogni cosa addosso e non assorbirne ogni dettaglio.
Ma purtroppo ero così.
Ogni parola che mi dicevano, io la facevo mia, che fosse un complimento o un qualcosa contro di me.
La custodivo semplicemente e ne tenevo conto per tutto la vita.
Tutta la notte piangevo silenziosamente sul letto scomodo, perché Ashton si era addormentato seduto sulla sedia e con la testa poggiata sulla scrivania ammuffita.
Avrei dovuto svegliarlo e farlo andare nella sua stanza, sia per farlo stare più comodo sia per la paura che Harry potesse fargli del male.
Ma egoisticamente lo avevo lasciato lì per farmi fare compagnia in quel buco.
Ma anche con lui, mi sentivo sola.
L'unica persona che poteva farmi sentire meno sola, l'avrei dovuta dimenticare.
Per sempre.
Per la mia sanità mentale.
Per me stessa.
Il fatto era che non potevo.
Io ero legata a lui da un filo immaginario. E più lui si allontanava più il filo tirava strappandomi la pelle.
Nella mia mente rimbombavano le parole crude di Harry.
Come poteva avermi fatto questo? Aveva detto di amarmi.
Ha fatto finta di proteggermi.
Per poi farmi entrare in una trappola letale.
Che schifo!
E Harry, oh, Harry aveva perso i senni della ragione.
Volevo solo andare via e forse la mia speranza l'avevo davanti ai miei occhi, coricata sulla scrivania.
La porta cigolò d'improvviso e io mi nascosi sotto le coperte facendo finta di dormire.
Poi mi ricordai di Ashton e il cuore perse un battito.
Lo avrebbe ucciso ne ero certa.
Da sotto le coperte poco coprenti, vidi lo spiraglio di luce mattutina entrare dalla porta e una figura alta entrare per poi chiudere la porta.
"Ashton?.. O cazzo" sentii sussurrare e vidi la figura andare vicino ad Ashton. Uscii dalle coperte per difendere il biondo anche se non sapevo in che modo.
"Lascialo sta-" iniziai a dire mettendomi in piedi. Ma mi pietrificai in una cosa sola con il pavimento.
Il ragazzo dagli occhi blu era davanti a me che stava per scuotere Ashton che, grazie alla mia voce a trombetta, si era svegliato di soprassalto.
"Oddio mi sono addormentato qui, scusa Bri" smorzò la tensione Ashton. Io fissavo Luke che aveva il viso pieno di lividi e tagli.
Anche lui mi guardava, con gli occhi vitrei come se gli avessero tolto quella luminosità che io amavo.
"N-non preoccuparti, almeno avevo compagnia" balbettai riportando l'attenzione su Ashton, che si era messo al fianco di Luke.
La differenza di altezza era notevole, ma non poteva essere il contrario. Anche se Luke era meno robusto di Ashton.
"Non chiamarla Bri" ringhiò Luke girandosi verso il compagno, il quale gli mise le mani sul petto per allontanarlo.
"È il suo nome deficiente" disse per poi spingerlo più verso la porta.
Luke mi guardò in cerca di una protesta anche da parte mia. Che non arrivò.
Ormai lui doveva capire che non era più niente per me.
Anche se non era così.
"Comunque c'è la colazione e Harry vuole parlarti" continuò Luke guardandomi.
Io annuii indifferente e mi misi al fianco di Ashton.
Era l'unico in quel momento su cui potevo contare.
"Andiamo" mi incoraggiò e Luke lo fulminò ma Ash mantenne la sua posizione.
"Devo andare in bagno" sussurrai appena usciti dal seminterrato. Mi tenevo lo stomaco e stringevo le gambe per non farmi sotto.
"Ti accompagno" sussultò Luke mettendosi fra me e Ashton, il quale gli fece cenno di no con il capo e lui sbuffò.
"Vieni è da questa parte" mi indicò Ashton mettendomi una mano dietro la schiena.
Gli feci un sorriso di gratitudine e entrai nel bagno.
Era molto trascurato rispetto alle altre stanze. Ma infondo che mi aspettavo da un posto abitato da soli maschi.
E che maschi.
Feci pipì in piedi per non sfiorare minimamente quella cosa schifosa e mi sciacquai il viso cercando poi di districare con le dita i nodi formatisi durante la notte.
Quando uscii Ashton mi aspettava con la schiena al muro, intento a scrivere un messaggio al telefono.
Quando sbattei leggermente la porta per farmi notare, alzò i suoi occhi verdi chiaro e mi sorrise, riponendo subito il cellulare nella tasca stretta dello skinny jeans.
"Andiamo" disse ed io annuii ansiosa.
Girato l'angolo del corridoio c'era Luke appoggiato alla parete che si girava i pollici. Appena ci notò si mise dritto e mi fulminò il petto. Seguii il suo sguardo e mi ricordai della felpa che Ashton mi aveva prestato la sera prima, il quale guardò anche nella stessa direzione.
"Forse è meglio che la togli. Harry potrebbe arrabbiarsi" ringhiò Luke per poi guardare Ash.
"Tranquillo mi assumerò io le colpe" lo schernì Ash che iniziò a camminare e io lo seguii passando affianco a Luke.
Quest'ultimo mi afferrò il polso.
"Possiamo parlare?" Sussurrò. Io mi liberai dalla sua presa.
"Non abbiamo niente da dirci" lo snobbai ingoiando le lacrime.
Dio se mi faceva male parlargli così.Seguii Ashton giù per le scale e arrivammo nel salottino in cui ero entrata il giorno prima.
Tutti erano seduti sui divani intenti a guardare la tv e mangiare.
Appena ci notarono, tutti girarono il viso verso di noi.
"Buongiorno" disse Louis guardandomi con aria divertita.
In quel momento nessuno più di me avrebbe voluto sputargli in faccia.
"Giorno" rispose Ashton sedendosi tra il ragazzo con i capelli colorati e Calum il quale mi fulminò. Luke mi superò e si sedette sulla poltrona in silenzio a mangiare un cornetto, ovviamente a Nutella.
Trattenni un sorriso al ricordo della mattina in cui lottammo con la Nutella. Ma mi incupii all'istante pensando che era tutto finto.
Io ero tutta una finzione.
"Perché ridi?" Mi chiese Jack, mi sembrava.
Io scossi la testa rimanendo in palata ai piedi delle scale cigolanti.
"Tieni" Ashton mi porse un bicchiere di latte.
Feci per rispondere.
"Non può bere il latte" rispose Luke al posto mio.
Mi sorpresi che si ricordasse la mia allergia.
Ashton mi chiese con lo sguardo se fosse vero.
"Sono allergica" risposi.
"Oh Dio ha parlato" urlò ironicamente Calum e io aggrottai le sopracciglia pronta a staccargli la testa.
"Sta' zitto coglione!" ringhiò Luke alzandosi.
"Ha bisogno dell'avvocato?" Lo schernì Calum.
"Non ce n'è bisogno" risposi prontamente in tono duro e Luke si sedette deluso.
Adesso mi difendeva? Poteva stare tranquillo tanto i soldi li aveva avuti.
Mi avvicinai al tavolino e mi piegai per prendere un cornetto.
Michael fischiò dietro di me e subito mi alzai indispettita.
"Però.." Disse sconvolto e facendo schioccare la lingua sotto il palato.
Mi avvicinai pericolosamente a lui ma Ashton mi bloccò il polso.
"Credo che possa bastare Michael. E voi contenetevi, cazzo" li rimproverò quest'ultimo.
Calum gli fece il verso ma il biondo non gli diede conto.
D'un tratto entrarono Niall, Zayn e Harry e calò il silenzio.
Luke si alzò rumorosamente e uscì dalla stanza.
"Buongiorno" disse Harry avvicinandosi a me e dandomi un bacio sulla guancia. Io mi allontanai con un verso di disgusto e tutti trattennero una risata.
Harry mi guardò con fare interrogativo e minaccioso e io portai la mia visuale sul viso bruciato di Zayn.
Quella era stata la mia unica vittoria e soddisfazione. Peccato fosse un bel ragazzo.
Tutti e tre si sedettero fra gli altri ragazzi e io rimasi in piedi a guardare.
"Vieni qui" mi ordinò Harry facendo segno sulle gambe.
"No grazie" sputai veleno.
"Ho detto vieni qui, non era una domanda" ringhiò.
"E io ho detto di no" risposi incrociando le braccia sotto al seno. Lui notò la felpa ma stranamente non disse nulla. Si alzò solo venendomi incontro. Io tenni la mia posizione, finché lui non mi prese in braccio.
"Lasciami" sbraitai dandogli cazzotti mentre tutti ridevano, eccetto Ashton.
"Non toccarmi" continuai ma niente, le lacrime si fecero largo.
Ma non furono le uniche.
Dalla porta fece ingresso un Luke preoccupato che guardò me e poi Harry che mi aveva fatto sedere sulle sue cosce.
"Qualcosa non va Hemmings?" Lo provocò Harry con un sorrisetto.
Luke ingoiò la bile con forza e scosse il capo. Per poi sedersi di nuovo sulla poltrona senza mai lasciare i miei occhi.Aveva definitivamente rinunciato a me.
HI COME VA? SCUSATE SE HO PUBBLICATO UNA MERDINA MA MI SERVE UN PICCOLO PASSAGGIO. MA SPERO CHE ABBIATE AFFERRATO ALCUNE COSE IMPORTANTI. ANYWAY, VI RINGRAZIO SEMPRE DI TUTTO E TUTTI. VI ADORO E SPERO CHE COMMENTERETE E VOTERETE QUESTO CAPITOLO. SE VOLETE PASSATE ALLA MIA NUOVA STORIA CHE VORREI AVVISARE I LETTORI CHE DOMANI ARRIVERÀ UN GRANDE CAPITOLO. VI AMO
Mikey xx 👽🌺
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Between || Luke H.
FanfictionBeatrix Roxanne Watson è una ragazza da poco raggiunta la maturità che viene costretta dalla madre a vivere nella parte alta di Los Angeles esclusa dal mondo. Ci sarà qualcuno che la aiuterà a fuggire? A rompere il muro che c'è fra di loro? riuscirà...