Capitolo 45.

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Si era capito che il bianco non mi fosse mai andati a genio, insomma, nel mio armadio non esisteva un capo bianco, se c'era, era mischiato con qualche colore scuro. Sì, era una cosa brutta da dire ma rispecchiava il mio essere, sì perché il bianco è un colore puro, non potresti scambiarlo con nessun altro colore, ed io non ero più così da quando avevo quindici anni. Eppure, in quel momento, mi trovavo nel bianco più totale, con in dosso una specie di vestitino bianco, tipo quelli degli ospedali. La prima cosa che mi chiesi era dove fossi, poi in lontananza vidi la figura familiare di Bri che si avvicinava. Sorrisi sollevato e provai ad andarle in contro, senza grandi risultati, come se i miei piedi fossero bloccati a terra. Lei continuava ad avvicinarsi e solo quando fu abbastanza vicino notai la sua gamba martoriata e il suo viso spento, stanco e pieno di lacrime. 

"Bri!" urlai provando ancora a muovermi, senza riuscita. Lei continuava a piangere e la mia rabbia saliva alle stelle. "Bri dove siamo? Cosa è successo?" urlai perché lei mi sentisse.

Fissò i suoi occhi smeraldi, inondati dalle lacrime, nei miei "Luke torna da me ti prego!" urlò accasciandosi a terra. Iniziai anche io a piangere senza capirne il motivo reale. 

"Amore mio ma io sono qui!" dissi disperato e lei scosse il capo. 

"No Luke, svegliati ti prego, ho bisogno di te" urlava come una forsennata, come una persona che stesse patendo le pene dell'inferno. 

"Bri non capisco, dove siamo?" gli chiesi con l'affanno, passando le mani fra i capelli in maniera frustata. Aspettai una sua risposta che non arrivò. Ma d'un tratto vidi una bambina ridere e correre verso di lei, la quale le prese la mano. Maradit

"Mar!" urlai piangendo di gioia, tentando invano di andare da loro, come se fossi legato da catene indistruttibili. 

"Fratellone quando giocheremo di nuovo a nascondino?" mi chiese sbuffando la bambina. Io le sorrisi con le lacrime agli occhi. 

"Tesoro mio quando vuoi" le risposi ma lei si incupì e lo feci anche io, vedendo la mia bellissima principessa con il broncio.

"Allora svegliati!" strillò arrabbiata Maradit. Perché mi dicevano di svegliarmi? Dov'ero

Solo in quel momento notai che a dividerci c'era un burrone ai loro piedi.

"Bri attenta!" strillai allarmato vedendo le due camminare verso di esso.

"No!" urlai disperato guardandole non fermarsi. All'improvviso Maradit inciampò cadendoci dentro; Bri l'afferrò urlando per lo sforzo.

"Luke aiuto ti prego!" piangeva disperata come la bambina appesa fra il baratro e la terra. Tentai di sbloccarmi ma non ci riuscivo.

"Bri non riesco a muovermi, ti prego non lasciarla!" gridai allungando la mano verso di loro.

"No Luke ce la puoi fare. Fallo per te, per tua sorella, per me perchè ti amo!" disse con rabbia, tenendo ancora per mano Maradit, che le stava scivolando dalla presa. Diedi un urlo finale e riuscii a correre. Corsi  più veloce del vento, sentendo l'adrenalina salire. Senza pensarci due volte, saltai nel vuoto. Presi Maradit per buttarla dall'altra parte. 

Poi tutto si fece nero e aprii gli occhi di botto, con un rumore continuo nelle orecchie, che segnava un battito cardiaco. Il mio. 

Mi guardai intorno e vidi i miei amici, la mia famiglia e Bri piangere intorno a me. Ci trovavamo in una sala di ospedale. Il paziente sul lettino ero io. 

Between || Luke H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora