CAPITOLO 32

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"But all I ever wanted was for you, to look at me, as if you were the night sky and I was your only star"

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Silvia's POV

Sono passati altri due mesi da quando ho sentito Harry per l'ultima volta durante quella telefonata. Da quel momento non ho più cercato di contattarlo. Era stato abbastanza chiaro, da me non avrebbe voluto altro. Non potevamo stare insieme. Perciò mi sembra inutile continuare a lottare per qualcosa che solo io voglio. E la prova di tutto ciò, l'ho avuta quando qualche giorno dopo il suo compleanno, quando i paparazzi cominciarono a rilasciare le foto del suo party e soprattutto quelle in cui lascia il locale e torna a casa con Kendall Jenner, famosa modella, sorellastra delle Kardashian.

Per lui era una storia chiusa da tempo quella nostra e mi ha chiamata quel giorno solo per ringraziarmi.

Perciò non c'era motivo che io fossi ancora una scomoda presenza nella sua vita.

Il giorno che ho aspettato da un anno e per il quale ho fatto sacrifici enormi è arrivato. Sono ad un passo dalla laurea. Tutto quello che ho desiderato sta aldilà di quella porta. Adesso entro, discuto la tesi e mi finalmente riesco ad ottenere quello per cui ho lottato tanto e studiato tanto.

Prima di entrare, passo le mani sul mio vestito nero per asciugarle dal sudore che il nervosismo mi sta portando. Mi giro verso tutti i miei parenti e amici più stretti, tutti presenti e contenti per il mio traguardo finalmente raggiunto.

Guardo mia mamma emozionata che tiene la mano di mio padre e mia sorella che va saltellando da una parte all'altra scattando foto a chiunque.

È normale che io non riesca ad essere felice?

È normale che io ancora, dopo tutto questo tempo, desideri che lui sia qua, che spunti da un momento all'altro, da qualche parte, dicendomi che non sarebbe potuto mancare alla mia laurea?

Do ancora un'occhiata in giro, ripetendo il mantra che mi ripeto ormai da 5 mesi.

"Desiderare ardentemente che una cosa avvenga, non farà si che si realizzi"

Finalmente riesco a muovere i piedi e, un passo dopo l'altro, riesco ad entrare in aula, dove ci sono tutti i miei colleghi e compagni di viaggio, pronti ad aspettarmi per festeggiare insieme.

Quando arriva il mio turno mi alzo e mi posiziono di fronte la commissione.

Dopo aver esposto la tesi e aver risposto a tutte le domande curiose che la commissione mi ha posto, finalmente, il nostro dibattito finisce, acclamandomi dottoressa in mediazione linguistica e culturale, con un voto di 100 su 110.

Dopo aver stretto la mano ad ogni componente della commissione ed aver aspettato che mi venisse consegnata la laurea, mi giro a guardare l'angolo in cui ci sono tutti i miei cari.

Harry.

Non può essere lui.

Mi blocco un attimo, con la mano ancora stretta alla professoressa che mi sta consegnando la laurea. Torno con lo sguardo su di lei, ringraziandola e scendendo velocemente le scale per tornare a posto. Ma quando rialzo il viso per portarlo a dove prima l'avevo visto, è scomparso. Non c'è più. Il mio respiro si fa sempre più irregolare e ho bisogno di uscire fuori e respirare.

Sto lentamente impazzendo.

Lui non era li realmente. È la mia immaginazione che sta cominciando a giocarmi brutti scherzi.

Mi alzo dal mio posto quando la cerimonia di proclamazione finisce e corro fuori per prendere aria, dicendo a tutti che sarei tornata da loro nel giro di qualche minuto.

Cerco di respirare regolarmente, ma con scarsi risultati. Pensavo di essere riuscita ad andare avanti, invece mi rendo conto solo che più avanti vado, più sento il bisogno di averlo accanto. E che questo amore che provo per lui, non se ne andrà mai.

Quando mi rendo conto che sono fuori da sola, da quasi 15 minuti, decido di tornare dentro.

"È qui che sei finita" mi dice Nicole precedendomi.

"Scusami, ma avevo bisogno di stare un attimo da sola" dico abbracciandola.

"Non preoccuparti, ho capito che avevi bisogno del tuo tempo" risponde comprensiva.

"Mi è sembrato di averlo visto, ma ovviamente è solo la mia testa che si diverte a tirarmi dei brutti scherzi"

"Sis, mi dispiace vederti così. È la tua laurea, dovresti essere felice. Non rovinarti questo giorno. Ha deciso lui di non esserci, devi smetterla di fartene una colpa. Capisco che tu pensi che tutto questo sia successo dopo la vostra litigata, ma hai mai pensato che potesse aver preso la litigata, come pretesto per chiudere? Devi pensare a te stessa. Questa cosa ti sta sfuggendo di mano e non va bene. Rivoglio la te sorridente e allegra, basta più sguardi tristi e musi lunghi" mi dice incitandomi a sorriderle.

Ricambio il sorriso e l'abbraccio.

"Grazie, ti voglio bene, sai sempre cosa dire e come dirla. Sei speciale"

"Andiamo dentro adesso, ti aspettano tutti" dice afferrandomi la mano.

Devo andare avanti e considerare il capitolo Harry ormai chiuso.

È finita per sempre.

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