CAPITOLO 40

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"Won't stop 'till we surrender"

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Silvia's POV

Entro dentro la struttura e mi dirigo a passo spedito verso il bagno. Quando entro e mi guardo allo specchio, noto il mascara sciolto che ricopre il mio viso. Alla meno peggio cerco di pulire e risistemarmi. Quando reputo il mio lavoro finito, esco dal bagno dirigendomi verso il mio ufficio, dove trovo già Daniel intento a lavorare.

"Tutto bene?" chiede appena entro.

"Si si grazie, tutto bene" fingo.

"Non sembravi a tuo agio quando hai visto quel tipo" dice.

"Quel tipo è il mio ex" dico con acidità, pronta a difendere Harry.

Perché sento questa necessità, poi?

"Scusami, non volevo irritarti" dice sulla difensiva.

"Scusami tu -dico sedendomi e rendendomi conto di essere stata scortese- non volevo aggredirti, è una storia lunga e tutto questo mi stressa"

"Lo ami ancora?" chiede.

Mille pensieri si intrecciano nella mia testa, mille momenti passati insieme.

"Certo, penso che non smetterò mai di amarlo" dico più a me stessa che a lui.

"Beh, non so di chi è la colpa, ma se lo ami ancora non dovresti scappare da lui" mi consiglia.

"Tu perdoneresti una persona che per sei mesi ti ha raccontato una bugia? Che ti ha fatto credere che la colpa fosse tua, mentre invece era lui, o lei, ad avere paura del sentimento che prova?" chiedo, rivelando più del necessario.

"Io penso che ognuno di noi meriti una seconda opportunità e penso anche che questo lui, o lei, si sia accorto dell'errore enorme che ha fatto lasciandoti andare. E se è qua a chiedere perdono, perché te l'ha chiesto vero?" mi dice interrompendosi e aspettando una mia risposta.

Annuisco semplicemente.

"Allora se ti ha chiesto di perdonarlo ed è davvero pentito dovresti dargli una seconda chance" conclude sorridendomi dolcemente.

"Non lo so, mi sento ferita. Io per lui mi sono messa contro il mondo. Contro chiunque. Non ho mai avuto paura di quello che provo per lui, nonostante tutto. Gli sono sempre stata accanto e lui invece ha avuto paura. Di cosa poi? Che potessi stancarmi di lui? Ma come potrei?" mi chiedo poggiandomi allo schienale della mia sedia girevole.

"Tutti facciamo errori nella vita e lui non è uguale a te. Non so cosa l'abbia bloccato sinceramente. Per quel poco che ti conosco sembri una ragazza sveglia ed intelligente, sei bellissima e hai un viso dolcissimo. Sicuramente è stato poco furbo a lasciarti scappare. Ma è qua per riprenderti. Un motivo ci sarà, no?"

Arrossisco ai suoi complimenti e abbasso lo sguardo verso la mia gonna.

"Grazie -dico sorridendogli- comunque ho paura che tutto questo possa capitare di nuovo e io non voglio continuare a soffrire"

"Le liti e le incomprensioni ci saranno sempre, quelle sono inevitabili e ognuno di noi deve farci i conti. Ma se imparate a dialogare e a risolvere i problemi senza scappare e allontanarvi, avete trovato la chiave di tutto e poi se dovessimo evitare tutte le cose che potrebbero avere delle conseguenze, non dovremmo alzarci dal letto e camminare per paura di cadere" dice ovvio.

"Hai ragione, forse dovrei parlargli. Forse dovrei capirlo" dico tra me e me.

"Forse dovresti -dice sorridendo- adesso torniamo a lavoro e non pensarci"

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