CAPITOLO 43

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"I got lost in him, and it was the kind of lost that's exactly like being found"

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Silvia's POV

Mi preparo ed indosso il vestito di jeans che indossai il giorno che andammo, con Harry, a pranzo dai suoi e non posso evitare che i ricordi mi colpiscano il cuore alla velocità della luce.

Ricordo ogni particolare di quella sera e ricordo perfettamente che quella, fu la sera in cui abbiamo fatto l'amore per la prima volta.

Questi ricordi mi attraversano la colonna vertebrale e mi provocano un brivido.

Arriviamo al locale e l'unica cosa che desidererei è poter essere abbastanza forte, da mettere fine a questo circolo vizioso che mi spedisce continuamente sul fondo.

Ci sono dentro da sempre ormai ed ogni volta che sembra che io sia arrivata finalmente alla fine del tunnel, ecco un altro vicolo cieco, pronto a bloccare la mia risalita.

Ma non posso fermare il flusso di emozioni che scorre, nelle mie vene, in ogni centimetro del mio corpo. Non posso mettere a tacere ciò che il cuore mi indica di fare.

Dovrei dargli una seconda possibilità?

Dovrei cedere così presto?

Ogni volta che lo guardo, che mi scontro con i suoi occhi, ci vedo dentro tutto. Ci vedo dentro me stessa. Mi sono persa in lui e solo lui è in grado di ritrovarmi.

Conserva le mie paure, le mie insicurezze e mi rende migliore.

Le ha sconfitte per me, al posto mio.
Le ha fatte sue e mi ha aiutato ad andare avanti.

Ha riaperto il mio cuore.

Mi ha dato mille buoni motivi per rimanere e nemmeno uno per andarmene.

Ma allora perché ha deciso lui di andarsene?

Perché mi ha abbandonata, proprio quando pensavo che niente avrebbe potuto separarci. In cosa ho sbagliato?

In cosa non sono stata all'altezza?

È davvero come dice lui?
Ha semplicemente avuto paura di quello che stavamo costruendo?

"Sei pensierosa" mi rimprovera Nicole.

"Sono solo stanca" le rispondo.

"Non è vero Sis, ti conosco. Siamo in un locale con tanta bella musica e tu sei ferma in un angolino con la tua birra tra le mani. E cosa ancora più assurda, non ne hai bevuta nemmeno una goccia. Qual è il problema?" mi chiede come se fosse all'oscuro di tutto, ma sapendo già la risposta.

"È solo uno il mio problema" dico afflitta e abbassando lo sguardo verso la mia birra, ponderando se prenderne un sorso.

"Il tuo cuore cosa ti dice?"

"Lo sai, lo amo più dell'aria che respiro e senza lui è come se non vivessi" le dico sempre con lo sguardo basso.

"E lui lo sa?"

"Ho paura, ho paura che possa fare la stessa cosa e che io possa continuare a soffrire"

"Smettila di avere paura" continua rimproverandomi.

"Facile a dirsi -rispondo- non mi fa paura quello che potrebbe succedere, comunque vada sarebbe sempre meno doloroso di quello che sto provando adesso. Ho paura perché sento che per lui sarei disposta a tutto. Sarei disposta a qualsiasi cosa, se solo me lo permettesse. Ed è questo che mi spaventa, mi terrorizza. Lui farebbe altrettanto? O alla prima occasione scappa come ha fatto adesso? Lo amo incondizionatamente e ho troppo bisogno di lui" concludo stremata.

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