CAPITOLO 30

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"Loving you was the most exquisite form of self destruction"

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Harry's POV

Capisco di aver dimenticato di chiudere le tende del balcone quando, girandomi sul letto, mi accorgo di un fascio di luce che mi acceca agli occhi.

Automaticamente allungo un braccio verso l'altra parte del letto, come se mi aspettassi di trovare Sis accanto a me.

1 febbraio.

È il mio compleanno.
E lei non è qua con me.
Non è qua ad augurarmi un felice compleanno, non è qua a baciarmi e ad accarezzarmi il viso, come solo lei sa fare.

È in assoluto il peggior compleanno della mia vita. Ogni secondo delle mie giornate mi pento sempre più della scelta che ho preso, ma mi rendo conto che ormai è troppo tardi per poter rimediare. Che per il suo bene e per la sua stabilità, non posso ripiombare nella sua vita.

Prendo il cuscino dall'altro lato del letto e me lo metto sulla faccia, inalando l'odore di ammorbidente che emana, sperando di sentire un odore di mandorle e vaniglia a me familiare. Ma non è così. Non c'è più il suo profumo in giro per casa, il suo spazzolino in bagno, i suoi vestiti sparsi ovunque. Non la vedo più andare in giro con le mie magliette nere che le vanno lunghe.

Sento il campanello suonare e vengo destato dai miei pensieri. Vorrei solo chiudermi in camera e far si che fosse già il 2.

Non sono pronto per affrontare questa giornata.

Sento suonare con insistenza e sbuffando mi alzo dal letto prendendo al volo la mia maglietta sulla poltrona. Arrivo alla porta e, controllando dallo spioncino, vedo un postino con un pacco in mano.

"Signor Styles?" chiede non appena apro la porta.

"Si sono io, in cosa posso esserle utile?" dico.

"Questo è per lei, mi servirebbe che mettesse una firma qua" continua sporgendomi il foglio e la penna.

"Ecco a lei" dico lasciando la penna e prendendo il pacco.

"Buona giornata" mi dice.

"Grazie, anche a lei" rispondo chiudendo la porta.

Comincio a camminare verso la cucina e lascio il pacco sopra il tavolo, senza nemmeno curarmi di controllare da chi sia stato spedito.

Sicuramente sarà pubblicità o qualcosa inerente alla band.

Posso anche controllare dopo.

Mi avvicino al frigo e prendo latte e cereali, cominciando a mangiare. Mi siedo sullo sgabello e mentre mangio il mio pensiero torna sempre su quel pacco, poggiato di fronte a me.

Allungo la mano sinistra e mentre lo avvicino vedo che è spedito dall'Italia e che il mittente è Sis.

Lascio cadere il cucchiaio che reggevo con la mano destra, con il quale avevo preso una manciata di cereali, dentro la tazza, schizzando del latte in giro.

Lo prendo con entrambe le mani e riconosco immediatamente la sua scrittura.

Comincio a scartare la carta marrone con il quale il pacco è imballato.

È una Moleskine.

È di cuoio, con un laccio che si intreccia intorno per chiuderla.

Me ne serviva giusto una e mi rendo conto ancora una volta di quanto mi conosce.

Continuo a rigirarla tra le mani, pensando che, le sue, prima di me l'hanno toccata. Afferro il laccio e la apro guardandola internamente. Sfogliandola arrivo all'1 febbraio e mi rendo conto che c'è scritto qualcosa.

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