CAPITOLO 26

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"And I'd choose you; in a hundred lifetime, in a hundred worlds, in any version of reality, I'd find you and I'd choose you"

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Harry's POV

Vederla estasiata e così ammirata da tutti, mi rendeva talmente orgoglioso di lei, che avrei voluto passare tutto il tempo a baciarla e a dire a chiunque quanto sono fortunato ad averla.

Avrei voluto fermare chiunque e dire "ehi la vedi quella bellissima ragazza laggiù? Quella è la mia ragazza!"

Quando scendemmo dalla macchina era palesemente agitata ma, dopo i primi 5 minuti, si sciolse e regalò a tutti dei magnifici sorrisi. E per un attimo fui geloso, perché avrei voluto essere l'unico a vederli e avrei voluto essere l'unico in grado di descriverli.

La serata procedette nel migliore dei modi, vincemmo 3 categorie su 4.

Perciò, direi che l'esito sia palesemente positivo.

Anche all'after party tutto andò per il meglio, bevemmo tutti parecchio e festeggiammo, con fiumi di alcool, la vittoria dei premi. Lei non perse minimamente la sua classe, nonostante fosse brilla e quasi non si reggesse in piedi. Ballammo fino alle prime luci del mattino e ci divertimmo come matti.

Appena tornammo a casa, tutti quanti ci stendemmo sopra i divani nel soggiorno, levandoci le scarpe. Presi le gambe di Sis e le appoggiai sulle mie e cominciai a fargli dei massaggi circolari sui polpacci e sulla pianta del piede.

"Attenzione, potrei chiederti di sposarti dopo questi massaggi" disse ridendo e gettando la testa all'indietro.

"Attenzione perché potrei accettare" le risposi maliziosamente.

"Non scherzare con il fuoco Styles, sono appena stata nella fossa dei leoni, circondata dalle tue ex, ormai sono diventata di ferro, contro me non puoi vincere" disse in uno sproloquio dettato dall'alcool.

"Cosa c'entra tutto ciò con i massaggi e il matrimonio?" chiesi ridendo di gusto.

"Non ne ho la più pallida idea" disse ridendo e lanciandosi indietro nuovamente e facendo collidere la sua schiena con il bracciolo del divano.

"È stata una serata pazzesca, se mi avessero detto che prima o poi avrei visto tutto quello che ho visto con i miei occhi non ci avrei mai creduto, grazie Harry, è stato stupendo e voi siete stati eccezionali" disse Marta interrompendoci.

"Non mi ringraziare, è stato un piacere per me avervi tutte quante presenti" dissi sinceramente.

Anche lei si sedette su uno dei divani e si tolse le scarpe, mettendosi comoda.

"Si è addormentata" disse mia sorella indicando Sis.

"È dolcissima" risposi dando voce ai miei pensieri.

"Sei proprio cotto" mi prese in giro Gemma.

"Non posso farci nulla, da quando è entrata nella mia vita ha portato una nuova luce, è come se avesse sistemato ogni cosa e dato senso al tempo"

"Mi è spuntata una caria" disse Marta provocando anche la risata mia e di Gem.

"È meglio che tu la porti a letto" mi disse mia sorella, tra una risata e l'altra.

"Si è meglio che ci riposiamo tutti, buonanotte" dissi prendendo Sis in braccio e salendo le scale per andare in camera da letto.

L'adagiai e appena toccò il cuscino si rannicchiò in posizione fetale, sgualcendo il vestito, che le aveva scoperto un seno.

Mi presi il mio tempo per liberarmi dallo scomodo vestito che indossavo e misi il pigiama per poi cominciare a spogliarla. Ma appena mi avvicinai e la smossi per aprirle la cerniera, schiuse gli occhi, mugugnando qualcosa.

"Lascia stare, faccio io" disse lei sedendosi e poi successivamente alzandosi.

"Mi sa che ti serve una mano però" dissi andandole incontro.

La feci girare di spalle e le tirai giù la cerniera lasciando che la sua schiena fosse completamente nuda.

Avrei voluto rialzarla e riabbassarla di nuovo, all'infinito, solo per sentire quella sensazione piacevole nella pancia.

Cominciai a baciarle ogni centimetro di pelle libera, curandomi di non tralasciarne nemmeno un pezzetto. In risposta la sua pelle si coprì di brividi, che immagino le percorressero la schiena.

Feci scivolare delicatamente il vestito sulle sue braccia e l'aiutai a liberarsene.

"Penso che non ti serva questa maglietta" mi disse girandosi verso di me e sfilandomela.

"E penso che a te non serva più questo vestito addosso" le risposi.

"Oh, ma è così bello" disse lei facendo l'offesa.

"Tranquilla, te ne comprerò altri mille se vorrai" le dissi, continuando a baciarla.

"Ti amo, lo sai?" mi chiese come se stesse cercando risposte certe.

"Ovvio" le dissi non bloccando l'assalto alle sue labbra.

Feci scivolare definitivamente il vestito e la presi in braccio, lasciandolo per terra e portando lei sul letto, con addosso solo degli slip. L'adagiai dolcemente e le feci aprire le gambe cominciando a baciarla dal piede, risalendo su per il polpaccio e l'interno coscia.

Sentì la sua mano tra i miei ricci e la sua schiena inarcarsi.

"Mi fai il solletico" disse ridacchiando, ma non chiedendomi di smettere.

Mi alzai sulle ginocchia e mi appoggiai a lei, mettendo i miei gomiti ai lati della sua testa e carezzandole i capelli e il viso con le mani.

"Ti amo anche io" le dissi guardandola negli occhi.

"Io di più" ribatté lei.

"E sentiamo, cosa mi dimostrerebbe che mi ami di più?" le dissi mettendola alla prova.

"Sposami" disse semplicemente e alzando le spalle.

"Sposami" ripetei.

Dopo quella notte non parlammo di matrimonio per tantissimo tempo.

Non c'era bisogno di dirsi certe cose, non c'era bisogno di rinnovarsi promesse.

Perché sapevamo entrambi che nonostante le mille difficoltà saremmo comunque rimasti l'uno accanto all'altra.

Perciò quando mi unì a lei quella notte, fu come uno scambiarsi di mille dolci parole, mille dolci promesse, e quelle non hanno bisogno di essere dette, scritte o appuntate.

Perché le cose che ti fanno vibrare l'anima e battere il cuore non hai bisogno di ricordarle, semplicemente perché non le potrai mai scordare.

Le promesse che si fanno due amanti sono quelle che durano per sempre, sono quelle che sconfiggono ogni ostacolo. Sono quelle che ci si scambia silenziosamente, con uno sguardo, con un bacio. Non sono premeditate. Le promesse, quelle vere, nascono dal cuore e scoppiano con esso. E ci saranno per sempre, anche se si prendono strade diverse o non ci si è mai realmente incontrati.

Quella notte perciò fu come se le promisi ogni parte di me stesso, fu come se finalmente i nostri corpi si stessero fondendo insieme e niente e nessuno ci avrebbe separati.

Perché avrei comunque sempre scelto lei e so che lei avrebbe comunque sempre scelto me.

Potrei pure non averla mai incontrata, ma l'avrei cercata per mari e per monti.

L'avrei trovata e l'avrei scelta, in mezzo a mille, in mezzo a qualsiasi cosa, avrei comunque scelto sempre e solo lei.

Perché è vero che l'amore ci illude, è vero che l'amore ci fa stare male, ci distrugge, ci smembra e ci squarcia il petto.

Ma è pur vero che senza l'amore saremmo come la notte senza giorno, il freddo senza caldo, il dolore senza il piacere. Non sapremmo cosa significa vivere e sentirsi finalmente pieni senza l'amore.

E il mio amore è lei.

Half A HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora