*Capitolo Speciale*

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Jongdae

La primavera, la mia stagione preferita! Ho sempre amato questo periodo dell'anno, il sole inizia a scaldare le giornate, le fioriture colorano i parchi e la voglia di fare lunghe passeggiate in mezzo alla natura è sempre tanta, peccato che con il mio lavoro questo non è sempre possibile. Eppure quest'anno la primavera ha un sapore decisamente diverso, ancora più magico. Tra pochi giorni nascerà la mia bambina! Sembra quasi una coincidenza del destino che la piccola Miyou possa venire al mondo in un periodo dell'anno che adoro così tanto. Il mio primo album da solista l'ho chiamato "April & Flower" e caso vuole che un evento così importante per la mia vita possa succedere proprio in questo in questa magnifica stagione.

Mancano pochissimi giorni ed ammetto di essere piuttosto nervoso. Sono uscito e ho raggiunto Chanyeol e Baekhyun al dormitorio prima di litigare con Sharon, capisco la situazione ma il suo comportamento mi sta facendo arrabbiare. Qualche ora distaccati farà bene ad entrambi. L'ho raccomandata in ogni caso di evitare qualunque sforzo e che c'è qualcosa che non va di avvertirmi subito. Sono sincero, mi sento quasi in colpa di averla lasciata a casa. Cammino nervoso nel salotto di casa Exo mentre i miei amici si stanno sfidando alla Playstation. "Oh Jongdae, ma ti siedi? Giuro mi stai facendo venire il voltastomaco!" sottolinea Baekhyun mentre cerca a forza di farmi mettere sul divano. "Eddai, l'idiota ha ragione! Cosa mai potrà succedere? Piuttosto tieniti il cellulare qui davanti, ma gioca con noi!" in effetti Chanyeol ha ragione, se non mi godo nemmeno il momento con loro che cosa sono venuto qui a fare? Certo che, loro non posso di certo capire come mi possa sentire. Prendo il telefono dalla giacca, scriverò in ogni caso un messaggio a Sharon. Oh no! Ho dimenticato di caricarlo ed è completamente scarico. Ed ora? "Ho la batteria scarica c***o!" alzo il mio tono di voce, distraendo i miei amici. Chanyeol si avvicina "Stai tranquillo Jongdae, non succederà nulla. Mancano ancora alcuni giorni e poi che sarà mai qualche ora lontano da lei..." prima ho scoperto che si è rimesso con Miyoung e sembra davvero che stia maturando molto il mio amico, proverò ad ascoltarlo. Rimango un po' con loro e mi provo a rilassare, fosse facile!

Succede tutto così, all'improvviso! Una telefonata, Chanyeol che non capisce più niente. Oddio cosa sta succedendo? Il cuore inizia a battere all'impazzata. "Jongdae... Sharon sta per..." quella frase mi trasporta in un mondo parallelo, mi sento solo un cretino in questo momento. Dovevo rimanere a casa, altro che venire qui a fare l'incosciente. Mia moglie è appena stata portata in ospedale ed io? Ero a giocare alla Playstation con tanto di cellulare scarico? Grazie a dio io e i ragazzi ci mettiamo subito in macchina, direzione ospedale Cheongdam-dong!

Raggiungo la mia Sharon accompagnato dai ragazzi, veniamo subito bloccati all'ingresso del reparto. Cerco di deviare le persone, intrufolandomi da subito nel reparto che ci ha indicato Miyoung. La ginecologa mi ferma dandomi alcune indicazioni su come dovrò comportarmi, ammetto di darle ben poco ascolto, voglio solo andare da mia moglie in questo momento. La vedo lì a pochi centimetri da me con il viso arrossato e l'espressione sofferente. Fa troppo male vederla soffrire così, ma se solo penso a quello che sta succedendo... Mi avvicino e le stringo forte la sua mano tremante "Amore, ci siamo! Ricordati che sei forte e che ti amo! Io sono qui con te principessa!" provo a tranquillizzarla, ha il viso colmo di lacrime. Qui sarei io che avrei bisogno di una calmata ma preferisco non far trasparire la cosa. E' tutto così assurdo, ancora stento a crederci che stia succedendo davvero. Sentire le urla di Sharon è un vero colpo al cuore, la mia cucciola sta soffrendo ed io mi sento inerme e incapace di poter fare qualunque cosa per lei. I medici attorno a noi parlano tra loro e poco dopo un'infermiera si avvicina "E' arrivato il momento! Tu puoi scegliere di aspettare fuori..." non l'ha lascio nemmeno finire di parlare "No, io entro!" rispondo freddo e deciso. Incrocio solo per un istante il mio sguardo con quello dei miei compagni appoggiati al muro fuori dalla stanza, mi sorridono in segno di approvazione. In questo momento a nessuno di noi frega qualcosa di giornalisti o curiosi, in questo momento siamo tutti solo degli uomini uniti da un forte rapporto di amicizia.

Le stelle della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora