Come al solito la fortuna non è dalla mia parte mentre esco dalla stanza mi rendo conto di sbattere contro Jongdae che attirato dalle urla era arrivato fino davanti alla stanza di Junmyeon. "Oddio scusami! Non volevo..." e non lasciando nemmeno il tempo di sentire la sua risposta corro a chiudermi nella mia stanza. Direi che per oggi di figuracce ne ho fatte abbastanza ed è meglio che rimango qui senza più farmi vedere, peccato che poco dopo mi trovo mio fratello sulla porta. "Dai Sharon, scendi che ti stiamo aspettando per mangiare! Non fare la bambina!" non gli rispondo nemmeno e gli sbatto la porta davanti. Sa benissimo che se voglio rimanere sola mi deve lasciare in pace ma sembra che si sia dimenticato del carattere di sua sorella. Mi butto sul letto con le cuffie e inizio a pensare. Sto facendo la cosa giusta? Che ci faccio qui se non riesco a non fare queste figure? Probabilmente Junmyeon non si ricorda nemmeno che gli sono caduta addosso... magari stava dormendo e non l'ha fatto nemmeno apposta...
All'improvviso vedo la porta riaprirsi molto lentamente. Mio fratello non capisce proprio niente. "Minseok giuro che se questa volta non te ne vai..." sto per prendere un cuscino per lanciarglielo addosso quando mi accorgo che davanti a me c'è Jongdae. "Oddio, scusa... credevo fosse mio fratello!" ecco l'ennesima figuraccia davanti a lui. Penserà che non sono normale. "Ti ho portato la cena, ho visto che sei scappata e... volevo capire cosa fosse successo" mi sorride mentre rimane fermo sulla porta con un piatto di spaghetti in mano. "Entra, e scusami veramente... so di essere fatta strana. Anzi grazie per il pensiero, appoggia pure il piatto qui!" sono davvero imbarazzata della situazione e scoppio a piangere, Jongdae si siede sul bordo del mio letto, prende dalla tasca un fazzoletto e si avvicina per asciugarmi le lacrime. Mi guarda e cerco di distogliere lo sguardo. I suoi occhi castani sono davvero dolci. Mi passa la mano tra i capelli ma la ritrae subito "Scusami forse non dovevo... però davvero Sharon, devi stare tranquilla. Qui siamo tutti amici, non ti devi preoccupare!" gli sorrido e annuisco ma quando alzo lo sguardo mi rendo conto che c'è qualcuno sulla porta che ci sta guardando...
Lo sguardo freddo e distaccato di Junmyeon che mi aveva tanto colpito la sera precedente mi sta nuovamente fissando "Dae stiamo iniziando la sfida alla Play, muoviti a scendere altrimenti ti tocca giocare in squadra con Jongin..." Jongdae si alza di scatto e annuisce "Arrivo!! Scendi a occupare il divano!" ma il leader non si scollava dal suo posto. Non capisco perché si deve comportare in questo modo. Faccio segno a Jongdae di andare e gli sorrido. Mi fa l'occhiolino e segue l'amico.
La serata passa tranquilla, i ragazzi rimangono in salotto a giocare alla Playstation mentre io mi ritrovo in camera a rivedere per la millesima volta Twilight. Poco dopo anche Jongin e Kyungsoo si aggregano alla visione del film stanchi di essere presi in giro perché schiappe alle Playstation. Rimango a ridere e scherzare con loro fino a tarda notte. Davanti a me, in un piccolo fondo di bottiglia c'è la rosa rossa che qualcuno mi aveva lasciato la sera prima sul tavolo e attaccato all'armadio il post- it con scritto "Benvenuta a Seoul". Mi piacerebbe chiedere ai ragazzi se ne sanno qualcosa ma, c'è qualcosa in me che dice di lasciar perdere. A volte è meglio non sapere che farsi delle inutili pare mentali.
I giorni a Seoul passano velocemente. Il lavoro mi piace, è bello organizzare le giornate dei ragazzi, accompagnarli ai concerti ed assecondarli nelle loro richieste. Pian piano inizio a capirci qualcosa di più di k-pop e mi rendo conto di quanto gli Exo siano amati dal pubblico sia coreano che internazionale. Sarebbe bello se un giorno potessero venire anche in Italia. Con i ragazzi cerco sempre di mantenere una certa distanza come ho promesso al signor Kang nonostante sono loro che mi vengono spesso a cercare. Grazie a Kyunsoo sto imparando a cucinare mentre Jongin e Sehun cercano di insegnarmi tutte le loro coreografie, con scarsi risultati.
Dopo diverse settimane di duro lavoro per i ragazzi è arrivato il tanto ricercato giorno di riposo. Come avevo già notato in precedenza Jongdae prende la sua macchina e passa la sua giornata libera fuori casa. Chissà dove va ogni volta. Nonostante molto spesso passiamo ore a parlare non mi sono mai permessa di farmi "gli affari suoi". La stagione si sta facendo calda e i ragazzi decidono di passare la giornata al mare. Nonostante l'insistenza di mio fratello preferisco rimanere a casa per godermi qualche attimo di pace e solitudine, ma solo dopo che dalla finestra vedo le macchine partire, mi rendo conto che non sono sola...
Esco dalla stanza per andare in cucina a recuperare qualche snack quando mi ritrovo Junmyeon davanti. Dopo i contatti dei primi giorni non abbiamo mai avuto grandi chiacchierate, anche se capitava molto spesso che lo ritrovavo a fissarmi. Probabilmente tra tutti è quello che è riuscito a mantenere maggiormente le distanze, ma quel suo sguardo freddo ma intenso mi da mi mette sempre quello strano brivido alla schiena. Avete presente il lupo che ti guarda con attenzione ma senza farsi notare? Ecco, mi piaceva paragonarlo ad un lupo. Ma nonostante ciò mi sono pure resa conte che è un ragazzo davvero di cuore che fa di tutto per far star bene gli altri Exo. Lo visto litigare con i coreografi per farli riposare dopo ore stancanti di prove e persino con il sig. Kang. Insomma un vero leader.
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Le stelle della mia vita
Fanfiction"... quanti ricordi, quante cose che sono successe. Una lacrima mi riga il viso, quasi mi manca il respiro nel pensare che questa normalità da domani sarà solo un lontano ricordo".