*Capitolo Speciale*

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Minseok


Metto in valigia le ultime cose e mi sdraio sul letto della mia stanza. In trent'anni di vita non avrei mai immaginato che il giorno prima del mio arruolamento sarebbe stato così... spoglio. Già, questo è il termine corretto. Come da dieci giorni a questa parte ho passato la giornata da solo, come un assassino che deve passare il resto dei suoi giorni rinchiuso in una cella. "Minseok, non avendo alcuna attività da solista ho deciso che ti devi arruolare!" queste parole rimbombano nella mia testa. F*****o nemmeno fossi mio padre! La mia vita decisa da un agenzia! Se non fosse per i ragazzi credo che avrei mollato tutto anni fa e me sarei tornato in Italia. Già, i ragazzi... ci eravamo promessi che prima di arruolarci avremmo fatto una festa o comunque qualcosa insieme, invece ora siamo qui, trattati come dei bambini solo per aver provato a vivere un po'. Apro il cassetto, per cercare una foto da portarmi dietro. Aspetta cos'è questa? Riconosco la scrittura di mia sorella. Sharon, a proposito, mi sento tanto in colpa per averti messo in questo guaio. E' una lettera...

Per Minseok...

Caro fratellone,
ti scrivo perché non mi hanno nemmeno dato il tempo per salutarti. Tra poche ore mi aspetta il mio aereo per l'Italia. Volevo ringraziarti per avermi dato la possibilità di vivere quest'esperienza fantastica e mi sento tanto in colpa per averti messo in questo guaio. Non so più nulla ma sono sicura che come al solito te la saprai cavare, qualunque sia il tuo destino. Spero che durante le vacanze di Natale riuscirai a tornare a casa, ne sarei molto felice e credo che anche papà lo sarebbe... Ti ho lasciato anche un'altra busta, è per Jongdae. Te ne sarei molto grata se riuscisse a fargliela avere. Lo so, dovevo ascoltarti e non mettermi in quel guaio con lui, ma... lascia stare, come hai sempre detto è difficile entrare nella testa delle ragazze.


Ti voglio bene!

La tua sorellina, Sharon <3

Maledetta, io sapevo che prima o poi sarebbe riuscita farmi commuovere. Ma come faccio a dare questa lettera a Jongdae? Fammi pensare... Cerco un modo per uscire dalla mia stanza senza farmi vedere da nessuno. Busso alla stanza di Jongdae. Mi sa che non c'è. Cerco di infilare la busta sotto la porta, in modo che appena rientra la troverà e torno in camera mia. Ad un certo punto sento qualcosa sbattere alla fine, che diavolo è? Qualche trainer starà giocando a badminton in giardino. "Basta, non voglio essere..." mi affaccio... Non ci posso credere. In giardino c'è un grande lenzuolo bianco "PRENDITI CURA DI TE! TI VOGLIAMO BENE BAOZI! EXO", i miei amici... ecco qualcuno che mi ha fatto commuovere di nuovo!


Junmyeon

Il suono del mio cellulare mi sveglia di soprassalto. Oddio, che ore sono? Le sette! Cavolo, devo andare prima che arriva qualcuno a controllare se sono in camera. Lei è lì, di fianco a me ancora nel mondo dei sogni. Le bacio delicatamente i capelli, prima di vestirmi di tutta fretta. Nella frenesia sbatto il piede contro lo spigolo del comodino e si sveglia. "Junmyeon, già te ne vai?" il suo viso assonnato mi fa impazzire. "Tra un'ora passano a controllare, e devo essere in dormitorio prima delle otto! Ci vediamo questa notte vero?" le dico mentre mi infilo le scarpe prima di scappare. "No, stasera ho la prova... mi sa tanto che devo rimanere a casa, non vorrei che mia madre sospettasse qualcosa..." la guardo con il broncio, è così carina. Tra pochi giorni questa favola che vivo da più di un anno potrebbe finire, mai come ora voglio godermi il tempo insieme a lei.

Vivere una relazione di nascosto, facendo apparire completamente dell'altro è qualcosa che mi ha sempre stimolato molto. Amo il proibito anche se mi piacerebbe così tanto che questo proibito possa diventare la realtà. Sarebbe tutto così perfetto, io, lei e la nostra azienda!
Sono mesi che sto studiando la giusta mossa per far diventare tutto reale ma proprio non ci riesco! Ho provato anche a stare con Sharon per provare ad allontanarmi da lei, ma ogni volta che provavo ricadevo nella stessa tentazione. Dal momento che suo padre vuole che si sposi abbiamo deciso di vivere questa relazione di nascosto, almeno per ora. Sto studiando per diventare un azionista proprio per essere visto di buon occhio da suo padre, ma sembra che sto facendo solo guai. Da una settimana a questa parte stiamo passando tutte le notti nel mio appartamento, lontani da sguardi indiscreti, ma ogni giorno la mattina mi tocca scappare e tornare in dormitorio. Ecco che inizia un'altra giornata.

Sono le otto di sera, oggi non la potrò vedere perché deve andare a provare il suo abito da sposa, uffa! Per fortuna, essendo il leader, mi è stato concesso l'uso del cellulare. Mi squilla il telefono. E' lei, forse ha già finito. "Mihee, finalmente! E' appena passato il controllo, vengo all'appartamento?" sento dei singhiozzi al di là della linea. "Papà ha fissato la data del matrimonio... Sono stata una stupida l'altro giorno a dirgli che mi aveva lasciato! Ha voluto velocizzare le cose e anticipare il matrimonio a questa domenica..." non ci posso credere, deve assolutamente fare qualcosa... questo matrimonio non ha proprio senso!

Jongdae

Fisso la mia immagine riflessa nello specchio. La giacca nera che mi scivola perfettamente, la cravatta azzurra di seta, sembro un pinguino. "Ti piace questo abito Jongdae? Mio marito l'ha fatto arrivare da Parigi solo per te, sono tessuti pregiati!" dice la signora Kang mentre mi sistema il bottone della giacca. Non mi hanno nemmeno dato il tempo di scegliere come vestirsi, hanno fatto tutto loro. Quello riflesso allo specchio non sono io, quella è l'immagine di un codardo che non è stato nemmeno capace di dire di no davanti a qualcosa che gli è stato imposto. Avrei voglia di tirare un pugno e spaccare quello specchio. Tre giorni, mancano solo tre giorni all'inizio del l'inferno... Vorrei solo scappare in questo momento...

Finalmente sono tornato in dormitorio, sono sul letto. Sharon, chissà dove sei. Il mio pensiero è sempre fisso lì a quel giorno che sono stato costretto a lasciarti a casa dei miei, eri così dolce quando mi hai detto che mi avresti aspettato a Daejeon. E poi la telefonata di mamma, e la notizia che ti avevano portato via quelli della SM. Chissà come stai, mi manchi... Sento bussare alla porta. Non voglio vedere ne sentire nessuno, faccio finta di nulla. Ma cos'è quello, vedo una busta bianca vicino alla porta. La apro...

Per Jongdae...

Jondae,

quando leggerai questa lettera sono sicura che sarò lontana. Tra poche ore tornerò a casa e chissà se mai potrò ritornare qui. Se penso al tempo che abbiamo passato insieme non posso far altro che sorridere. E'stato così magico che non riesco ad esprimere in poche righe quello che ho provato. Sei stato la prima persona che mi ha fatto stare bene e sentire importante. So che le nostre strade devono separarsi e che non potremmo vivere come vorremmo ma voglio che tu sappia che nel mio cuore avrai sempre un posto speciale. Sarai il ricordo più bello di tutta questa esperienza. Il tuo sorriso, i tuoi modi di fare, la tua dolcezza mi hanno fatto giorno per giorno innamorare di te, già non te l'avevo mai detto ma anche tu mi piaci e mi piacerai sempre... Sarai sempre nel mio cuore e il solo pensare di averti conosciuto mi renderà felice! Mi mancherai tanto...

Tua, Sharon <3

Ho sempre pensato che non avrei mai pianto per una ragazzo, eppure eccomi qui che stringo forte questo foglio di carta e le lacrime scendono senza sosta. Sharon, cucciola mia, ti avevo promesso che avrei risolto la situazione e invece, come un codardo sto accettando di fare quello che non voglio. Sono solo un c******e! Mi alzo, e mi metto la prima cosa che trova nell'armadio. Prendo il mio zaino e butta dentro quello che mi capita. F*****o a tutti! Non importa più niente... Esco dal dormitorio senza farmi notare... ho bisogno di dare un senso a questa vita...

Le stelle della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora