Capitolo 17

32 9 0
                                    


Le luci del tramonto colorano il cielo davanti a me mentre guido a tutta velocità per raggiungere l'aeroporto di Malpensa in tempo per salutare Jongin. La notizia del matrimonio di Jongdae mi rende tanto nervosa ma mi sono ripromessa che starò attenta, per il bene mio e del mio bambino. Eppure, vorrei solo piangere! Tutto questo non ha senso... sposare una persona che non vuoi per volere di altri, assurdo davvero. Sharon, non ci puoi far niente, basta pensarci.

Arrivo in aeroporto. E' immenso questo posto, non sarà semplice trovare la zona di imbarco che mi ha detto Jongin. Faccio prima a chiamarlo. Ma è possibile che il suo telefono mi da la segreteria. Terminal 1, D4... Mi guardo intorno, eccolo! Trovato!
C'è tantissima gente qui, cerco di scorgere la testa castana di Jongin, magari sono io in anticipo e non è ancora arrivato. Riprovo a chiamarlo. Già mi gira la testa nel vedere tutta questa gente. Oh finalmente suona libero. "Nini, ma dove sei?" c'è uno silenzio sotto di lui "Sto arrivando, tranquilla" mi risponde con tono quasi assonnato. Ma... all'improvviso sento qualcuno che mi abbraccia da dietro.
Uno strano brivido mi sale lungo la schiena... No, non è possibile. Questo profumo, queste mani... oddio ho le allucinazioni, non può essere, che strano scherzo è questo? L'avrei riconosciuto anche tra mille... il mio principe... una lacrima mi riga il viso, gli stringo forte le mani e mi giro lentamente. Jongdae è qui davanti a me. Bellissimo, come sempre. Ci troviamo a fissarci, in silenzio senza dire una parola. Dopo tutte le lacrime di questi giorni, sto ancora piangendo ma questa volta di felicità. Mi stringe di nuovo a lui, poi prende il mio viso delicatamente tra le mani e mi inizia a baciare. Prima la fronte, poi il naso... per finire con un lungo bacio sulle labbra. Jongdae, il mio Jongdae è qui, davanti a me... Ci stacchiamo, mi accarezza delicatamente il viso e mi sorride. "Ma che ci fai qui?" poche ore prima avevo letto quella notizia ed ora era qui davanti a me. "Cucciola, ti avevo detto di aspettarmi... sono qui per restare!" non ci posso credere, ha davvero mandato tutto all'aria per venire da me...

Il suo viso, il suo sorriso e i suoi modi dolci, quanto mi erano mancati. Mi sembra ancora tutto così impossibile, eppure lui è qui vicino a me. Ancora non riesco a capire come abbia fatto ma è riuscito a scappare da quella situazione ed a raggiungermi. Dopo aver recuperato i bagagli andiamo in macchina, sento le farfalle allo stomaco al solo pensiero con potrò passare del tempo con lui. "La mia cucciola che guida la macchina... sono quasi emozionato!" scherza, in effetti non avevo mai guidato in Corea. "Guarda che sono brava! Comunque, come hai fatto? Avevo letto..." mi guarda negli occhi e mi prende delicatamente la mano appoggiata sul cambio. "Ero stufo di stare alle regole del signor Kang, nulla aveva più senso lì. Ho preso e me ne sono andato, mi dispiace solo per il gruppo ma... quella vita non faceva più per me!" le sue parole mi fanno scendere altre lacrime. "Io non volevo che rinunciassi alla tua carriera per me, Jondae sei pazzo" mi innervosisco e la macchina sbanda, grazie al cielo mette le mani sul volante raddrizzandomi la traiettoria. "Stai attenta! E stai tranquilla davvero... voglio una vita normale, insieme a te! Non chiedo molto..." ha gli occhi lucidi, capisco di aver esagerato con quella frase e che quello di cui ha bisogno in questo momento è comprensione. Vorrei solo fargli capire che apprezzo davvero il suo gesto ma sono preoccupata per il suo, anzi per nostro futuro.

Siamo a casa mia, e dopo essersi fatto la doccia Jongdae è seduto sul divano del mio salotto. Sta guardando, senza capire nulla, un volantino che era appoggiato sul tavolino davanti a lui. "Quindi avete anche qui Domino's Pizza! Che ne dici di una pizza Cheeseburger?" lui non lo sa ma io non mangio da giorni, e non credo che il mio stomaco la reggerebbe. "Ehm.. siamo in Italia lo sai vero? Insomma Domino's non è proprio il genere di pizza che..." mi guarda imbronciato. "Uffa... dopo undici ore di volo ho fame..." eppure non riesco a resistere ai suoi occhi dolci. "Eh va bene, vada per la pizza di Domino's. Io però prendo una Margherita!" mi da un bacio a stampo ed esulta come un bambino che ha vinto alla sala giochi. Già, a proposito di bambini... prima o poi mi toccherà pure parlagliene... ma stasera no, voglio godermi la serata insieme a lui...

Stiamo mangiando la pizza accoccolati davanti alla TV e insiste nel farmi assaggiare questa Cheeseburger. Certo che è buonissima, gliene rubo un altro pezzo! "Cucciola sembra che anche tu non mangi da undici ore, alla fine mi stai mangiando tutta la mia pizza, almeno lasciami la tua!" scoppio a ridere. "E' troppo buona la tua pizza!" stranamente da quando sono con lui anche quella sensazione di nausea è sparita... Come se, anche quel esserino sia contento che Jongdae è qui con me...

Sono passati alcuni giorni da quando Jongdae è completamente piombato nella mia vita. Sono giorni che passiamo insieme gran parte della giornata, gli ho fatto scoprire Milano, gli ho presentato Serena e sono riuscita pure a trovargli un piccolo appartamento in affitto dove può stare ora che è mio padre e Lisa sono tornati a casa. Ovviamente ne lui ne mio padre non sanno niente del bambino, devo ancora prepararmi psicologicamente a parlarne. Quando non mi sento bene riesco a mascherare il tutto dicendo che sono un po' stressata e per fortuna il mio stomaco ha deciso di farmi mangiare. Certo che, non posso far passare tanto tempo prima di dire la verità. Ho solo tanto paura della loro reazione, soprattutto quella di Jongdae. Mal che vada mio padre mi caccia semplicemente di casa!

Sono in giro per negozio con Serena, quando andiamo sull'argomento "Allora quando pensi di dirglielo a Jongdae?". La guardo, con espressione rassegnata "Non lo so Sere... c'è... insomma, è qui da meno di una settimana e poi... non stiamo nemmeno ufficialmente insieme! Già in Corea lo odiano tutti perché ha mollato Mihee all'altare... non voglio peggiorare le cose! Aspetto..." Serena mi fissa, il suo sguardo cambia. "E cosa aspetti? Che lo scopra da solo? E poi... scusami Sharon ma, un ragazzo che viene qui solo per te dall'altra parte del mondo mollando tutto... e tu pensi che non siete fidanzati ufficialmente? Cos'è deve inginocchiarsi a te? Svegliati! Cerca di essere un po' adulta..." le sue parole mi sorprendono, non mi sarei aspettata da parte sua una reazione del genere, però ha ragione. Devo parlarne con lui!

E' l'ora cena e Jongdae ha insistito che andassi a cena da lui. In casa c'era un odore di bruciato pazzesco, a quanto pare aveva provato a cucinare qualcosa ma, alla fine abbiamo mangiato Ramen istantaneo. "Ti prometto che la prossima volta ti preparo una cena come si deve, ma sai... non ho mai cucinato!" mi fa sorridere. "Non ti preoccupare, e poi il Ramen mi piace!" gli dico spettinandogli i capelli. All'improvviso mi prende la mano, sfiora con il dito il braccialetto che mi aveva regalato e mi sorride "Non sono molto bravo con le parole, e tu lo sai. Quando ti ho regalato questo braccialetto già ti sentivo mia ma... insomma, Sharon... vuoi diventare la mia...". Lo fermo, non so cosa mi prende. Faccio un respiro. "Jongdae... aspetta! Devo dirti una cosa prima io... sono incinta!" abbasso lo sguardo mentre sento che mi lascia la mano che fino ad allora mi stringeva...

Nessuno dei due dice una parola. Jondae mi fissa mentre cerco di non incrociare i suoi occhi. Ecco, ora che gliel'ho detto mi dirà che ha fatto il peggiore errore del mondo a venire qui. Chissà cosa sta pensando in questo momento. All'improvviso mi sento nuovamente girare la testa. "Cucciola... stai bene? Sei pallidissima" mi alzo. "Si, tranquillo... me ne vado a casa. Anzi scusa... non dovevo..." si alza anche a lui e mi abbraccia. "Non ti permetto di andare da nessuna parte se non ti senti bene, vieni sdraiati qui" mi prende e mi porta sul suo letto. Non riesco a capire la sua reazione, è visibilmente scosso. Non ha praticamente detto nulla su quello che gli ho detto. Mi ha solo fatto sdraiare e mi ha coperto con un plaid, poi è andato in salotto. Mi sento talmente debole che senza accorgermi mi addormento.

Sento uno strano profumo provenire dalla cucina e la luce del sole riflette sul cuscino. Oddio, ma che ore sono? Mi sono addormentata a casa di Jongdae ed è già ora di pranzo? Oddio ma quanto ho dormito? Mi alzo e corro in cucina. "Buongiorno Cucciola, come ti senti?" vedo Jongdae davanti ai fornelli intento a cucina qualcosa. "Jongdae... insomma, io..." non so nemmeno come comportarmi nei suoi confronti. "Siediti, che è quasi pronto!" mi prende la mano e mi fa sedere. Ha apparecchiato la tavolo e davanti a me c'è una rosa rossa con attaccato un post it. Esattamente come quel giorno quando ho visto gli Exo per la prima volta, allora era stato lui a mandarmi la rosa. Sul bigliettino c'è scritto "Voglio solo la tua felicità! Ti voglio bene!" sento un brivido e mi viene spontaneo alzarmi e abbracciarlo da dietro. Si gira e senza dirmi nulla mi dà un bacio.

Ci sediamo, ha cucinato gli spaghetti alla carbonara e devo dire che è stato anche bravo. Nessuno dei due riesce a parlare. Quando ad un tratto "Sharon... intanto volevo chiederti scusa per la mia reazione di ieri sera... insomma... non me l'aspettavo, sai quando abbiamo fatto l'amore a casa mia non mi sono nemmeno reso conto... è venuto tutto così naturale che... però sai, da noi in Corea, è strano avere un figlio fuori dal matrimonio, soprattutto in una situazione come quella in cui sono io... ma ho pensato tutta la notte... e f*****o a tutti e a queste regole assurde. Questa è una benedizione..." non riesco molto a seguire il suo discorso, eppure i suoi occhi brillano di gioia.

Mi fa segno di avvicinarmi a lui, mi alza la maglia e mi da un piccolo bacio sulla pancia. Lo guardo, è troppo dolce "Jongdae...". Mi mette tra le mani un piccolo ciuccio, è vecchio ma ancora ben conservato. Noto che c'è scritto il suo nome. "Amore mio, questo è mio di quando ero piccolo, l'ho sempre portato con me, come un portafortuna! Non vedo l'ora di poterlo dare al nostro bambino... Sharon, iniziamo questa vita insieme?" sono emozionata, mi siedo in braccio a lui e ci iniziamo a baciare, io avevo paura e invece, sto vivendo uno dei momenti più belli della mia vita...  

Le stelle della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora