*Capitolo Speciale*

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Junmyeon

Certo che le notizie corrono proprio veloci. Non fai in tempo a fare un annuncio che ti ritrovi giornalisti e fotografi che ti pedinano tutto il giorno. E non parliamo dei post sui Social Network. Accendo la tv, ecco un altro servizio su di me e Mihee. Eppure mai come in questo momento mi sento felice.
Finalmente dopo tanto tempo sono riuscito a mostrare al mondo i sentimenti che ormai da anni provo per questa ragazza e forse il signor Kang sta iniziando ad accettarmi. Almeno lo spero!

Tra pochi giorni uscirà il mio drama e la SM mi ha finalmente proposto di fare un album da solista. Non vedevo l'ora di farmi conoscere meglio dal pubblico. Sono solo un po' preoccupato per il destino degli Exo, anche se sono sicuro che una volta finite le nostre promozioni singole e gli impegni vari torneremo sul palco più forti di prima. L'unico che mi preoccupa è Jongdae. Dopo aver parlato con la SM e aver lasciato Mihee ha detto che doveva risolvere alcune questioni importanti e che sarebbe stato via per un po' ma sono settimane ormai che non risponde ne a me ai ragazzi al telefono. Ammetto di essere preoccupato ma anche sorpreso dal fatto che se n'è totalmente fregato della mia relazione con la sua "promessa sposa".

Oltretutto, finalmente il signor Kang ci ha ridato le nostre libertà e non sono più costretto a vivere come un evaso che scappa la notte dal dormitorio. Sono solo in casa oggi, i ragazzi non ci sono e non sono riuscito nemmeno a vedere Mihee perché è via con sua madre. Purtroppo in questi giorni le haters la stanno un po' importunando ed ha deciso di trascorrere qualche giorno all'estero. All'improvviso mi squilla il telefono. E' Jongdae. Finalmente si fa sentire. "Pronto!! Ma dove sei finito? Sono giorni che ti chiamo!" eppure mi accorgo fin da subito che la sua voce al di là del telefono è particolarmente agitata. "Hyung, ho bisogno di parlarti, sei al nostro dormitorio vero?" solitamente è una persona piuttosto calma, deve essere successo qualcosa. "Si, sono qui... ma cosa è successo?" ma senza rispondere mi butta giù il telefono e poco dopo me lo ritrovo davanti all'ingresso di casa...


Jongdae

E' stato tutto così veloce che solo ora sto iniziando a metabolizzare la cosa. Essermi liberato della situazione scomoda che stavo vivendo qui e correre in Italia dalla ragazza che mi ha fatto innamorare è stata la sensazione più bella che potessi vivere. E poi il bambino, ero già felice di poter stare con lei che quel bambino sarebbe solo stato il coronamento di un sogno di vita insieme. E ora invece rieccomi qui, a Seoul, dove tutto è cominciato. Per il bene del bambino e di Sharon ho bisogno di parlare con Junmyeon e metterlo al corrente della situazione. Mi sono informato sulla possibilità di far da subito un test del DNA ma vorrei prima parlare con lui. E' completamente ignaro di tutto. Al momento nemmeno Sharon sa che sono qui, gli ho scritto una lettera e ho chiesto ad una persona di cui mi fido ciecamente di stare con lei dal momento che aveva alcuni impegni a Milano.

Sto andando al dormitorio per poter parlare con il leader. Mi fa strano essere qui...
"Hyung! Che bello vederti!" mi dice Junmyeon abbracciandomi. "Allora è vero che vi sono mancato?" cerco di buttarla sul ridere. "Beh sei completamente scomparso, un po' mi sentivo in colpa..." ripete mentre ci sediamo sul divano. "Diciamo che te ne sono grato invece..." gli sorrido e inizio a raccontargli quello che ho fatto in questi giorni e del mio rapporto con Sharon.

"Ma perché non me l'hai detto da subito che eri interessato a lei? Insomma... devi sapere che..." lo blocco, so cosa sta per dire. "So tutto, non ti preoccupare. Sono qui proprio per questo, Sharon è incinta!" lo sguardo del leader cambia all'improvviso. "Cosa??? E tu non crederai che io???" inizia ad alzare la voce. "Junmyeon calmati! Lasciami parlare! Tanto se anche fosse, il danno l'hai fatto!" la sua reazione mi infastidisce, io tengo davvero a creare una famiglia con Sharon. "E cosa dovrei fare scusa? Far finta di niente? Jongdae mi sa che l'amore ti ha bruciato il cervello! Ma sai che scandalo verrebbe fuori..." non riesco a tollerare le sue parole, avrei voglia di tirargli uno schiaffo ma il mio buon senso mi ferma. "Sono venuto qui perché mi sembrava giusto metterti al corrente della cosa, appena sarà possibile farò il test del DNA e se questo bambino fosse tuo, lo manterrò lo stesso io e lo crescerò come se fosse mio figlio, amo davvero Sharon e farei di tutto per vederla felice" il leader mi fissa, e gli sorrido. Mai come in questo momento sono convinto della mia decisione...


Junmyeon

Questa notizia mi sconvolge. Perché quando una persona è finalmente felice succede sempre qualcosa che cambia completamente il suo stato d'animo? Jongdae è davanti a me che mi fissa e mi sorride con la sua solita faccia da ebete. Non so cosa dire, cosa fare. Vorrei solo tornare indietro nel tempo a quella notte in cui sono stato con Sharon e fermarmi. Ho fatto tutto da incosciente e anche ora mi sto comportando come tale. Faccio un respiro profondo. Ho sbagliato a reagire così.

"Davvero faresti questo?" gli chiedo. "Assolutamente si, questo vuol dire amore Junmyeon. Quella ragazza per me è tutto e il solo pensiero che possa soffrire mi distrugge" mi risponde senza pensarci nemmeno un secondo. Ho sempre ammirato molto Jongdae, sia come artista che come uomo. Nonostante la sua età è sempre stato maturo, responsabile oltre ad essere un buon amico per tutti. "Scusami... prima ho reagito malissimo. Sei un grande uomo Kim Jongdae, sappilo! Se questo figlio fosse mio ti aiuterò, ma è più giusto che sia tu a crescerlo. Sharon è stata solo vittima della mia incoscienza, mi sento tanto in colpa nei suoi confronti..." mi dà una pacca sulla spalla e mi sorride di nuovo. "Il primo c*****e sono stato io! Non ho affrontato il signor Kang, stavo accettando un matrimonio che non volevo, e ho fatto soffrire Sharon! Quindi credo che siamo pari... forse ti devo addirittura ringraziare hyung, se non fosse stato per te oggi non sarei qui... ora devo andare, devo parlare con i miei genitori e stasera ho un aereo per Milano!" lo abbraccio.

Merita solo la felicità e non posso di certo essere io a rovinargliela. "Appena fai il test fammi sapere... E gli Exo? Io in quanto a leader ti dico che senza di te noi non ci esibiamo, poco me ne importa se la SM o le fan fanno storie!" mi guarda e mi fa l'occhiolino. "Tornerò, non ti preoccupare... non vi sto mica lasciando... sto semplicemente iniziando a vivere... ci vediamo presto!" mi dà un'altra pacca sulla spalla. Avessi anche la metà del suo coraggio sarei sicuramente un uomo migliore...


Jongdae


Sono riuscito a parlare con Junmyeon, mi sento come se mi fossi liberato di un peso enorme. Chiudo la porta del dormitorio dietro di me, nonostante mi manca questo posto sono contento della vita che sto iniziando ad intraprendere. E' bello sapere che il mio gruppo mi supporta in questa scelta e che mi aspettano per esibirci ancora tutti insieme. Sono davvero onorato di questa cosa. Per una volta ho deciso di pensare al mio benessere. Appena riuscirò a capire meglio la situazione farò pure un annuncio ufficiale alla SM e ai fan, costi quel che costi.

Non vedo l'ora di tornare da Sharon, l'ho lasciata sola ma spero che stia bene. Avrà sicuramente letto la mia lettera. Prima di andare a Milano, però, il mio dovere di figlio mi chiama. Devo parlare con i miei genitori. Nonostante non l'abbia detto a nessuno sono un po' preoccupato della reazione di mia madre, è molto religiosa e non so come possa prendere questa cosa.

Avendo l'aereo questa sera ho chiesto ai miei di raggiungermi a Seoul ed ora siamo seduti ai tavolini di un bar. Non so davvero da dove cominciare. "Jongdae, tesoro, guarda che noi siamo contenti che hai lasciato Mihee. Non era la persona adatta a te, te l'abbiamo sempre detto" mi rassicura mia mamma. "Si mamma, ma ti ricordi Sharon vero? La ragazza che è venuta a casa nostra qualche settimana fa..." inizio a spiegare la situazione. "Si certo, la sorella di Minseok! Quella ragazza è proprio carina... dovresti trovare una fidanzata..." la fermo prima che parte con uno dei suoi monologhi. "Ecco... io sono andato in Italia proprio da lei. E' lei la persona con cui voglio passare il resto della mia vita!" gli sorrido e anche i miei genitori sembrano contenti. "Io sapevo che avresti scelto una ragazza così... e bravo il mio ragazzo!" mio padre mi tira una pacca sulla spalla. L'hanno presa bene, peccato che mi manca ancora quel particolare. "Ecco, si... però Sharon è incinta..." alla notizia lo sguardo dei miei genitori cambia. Cerco di spiegare le dinamiche della cosa nella speranza di essere capito.
Mia mamma nonostante la preoccupazione mi sorride mentre mio padre non capisco come stia reagendo. Dopo quasi un ora di silenzio mi accompagnano al aeroporto, "Jongdae! Sposati! E' l'unico modo..." queste sono le uniche parole di mio padre prima di vederli salire a bordo della loro auto...

Le stelle della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora