Quando mi svegliai, la malinconia si fece subito sentire, arrivando dritta dritta nel mio petto e facendomi assimilare la solitudine lentamente e tremendamente.
Rimpiansi di non essere riuscita ad ascoltare le parole di Harry ed essere caduta in un pietoso sonno profondo, se avessi resistito un solo minuto di più, sarei riuscita a spiegarmi la sua assenza incastrata dal lato del letto accanto al mio, ancora caldo per il tepore del mio corpo.
Notai, attaccato sul cuscino accanto a me, un post-it azzurro, con qualcosa scarabocchiato disordinatamente sopra.
Mi allungai per leggere e per farlo dovetti aprire e chiudere più volte le palpebre eliminando i residui del sonno.
"Se leggi significa che ti sei svegliata, principessa. Sono con la band per la promozione dell'album, anche se te lo spiegassi non capiresti. Alle 7 ti voglio pronta, ti porto a cena fuori. H x"
Il mio petto si strinse dopo aver letto le sue parole, sia per la sua assenza che mi stava inghiottendo senza pietà, sia perché trovarsi un biglietto appena sveglia con un invito a cena era un gesto estremamente dolce.
Diedi un'occhiata all'orologio e mi accorsi che era abbastanza presto. Le tre. Avevo saltato addirittura il pranzo.
Alzai la cornetta del telefono sul comodino e mi collegai con la reception per ordinare qualcosa da mangiare in camera, il mio stomaco iniziava a risentirne.
Dopo pochi minuti una ragazza asiatica in divisa da cameriera, mi stava consegnando un vassoio anche fin troppo lucido, sopra il quale spiccava un'abbondante fetta di cheesecake.
Quando però, insieme ad esso mi porse lo scontrino, per poco non sbiancai.
24€.
Non che non ce li avessi, ma mi sembrava esagerato per una fetta di torta che nemmeno è un piatto tipico italiano. Non avevo tenuto conto del fatto che ci trovassimo in un hotel a cinque stelle nel centro della capitale italiana.
Riluttante, pagai quanto dovevo e lasciai una piccola mancia alla cameriera.
Mentre mi gustavo la fetta di torta, feci zapping tra i canali della TV. Mi arresi lasciando un programma di musica quando constatai di non sapere abbastanza italiano per capirne un discorso sensato. L'alternativa era guardare la nuova puntata di Peppa Pig in inglese, ma la scartai.
Così mi alzai e pigramente scavai nel borsone in cerca di qualcosa di comodo da mettere, insieme alle scarpe da ginnastica. Infilai tutto in una borsa a tracolla che mi ero portata per sbaglio, e scesi nella hall dell'hotel in cerca di una ipotetica palestra.
Dovevo in qualche modo far passare il tempo, e cosa c'era di meglio che bruciare calorie? Tutto.
Purtroppo ero costretta a farlo pur di non aumentare più in larghezza che altezza.
Dopo aver sudato per ottenere l'informazione che cercavo da un addetto alle pulizie che trovai in corridoio, e che parlava un inglese davvero pessimo, riuscii ad entrare nella grande palestra dell'albergo e cambiarmi nello spogliatoio.
Legai i capelli in una coda alta e mi affrettai a raggiungere l'unico tapis roulant libero.
Cominciai a correre in modo abbastanza lento, per poi accelerare ed iniziare una vera e propria corsa, con la musica che mi esplodeva nelle orecchie.
Fui costretta a sfilare le cuffie quando un ragazzo pieno di sé, pompato e fin troppo lucido, si avvicinò a me stampandosi in viso uno squallido sorriso.
Ruotai gli occhi al cielo e decisi di prestargli almeno un minimo di attenzione.
«Sei sola, bambolina?»
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month » h.s
Fanfiction❝E forse mi accorsi troppo tardi che le bastò solo un mese per farmi cadere nella sua ragnatela d'amore.❞ lostsof © all right reserved cover by @woahmarvel highest rank in fanfiction #1