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33rd: photo-shoot (part one)

Dedicato a Gaia (@HORVN93) che mi ha fatto un sacco di complimenti e mi sostiene. Ciao bella.

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Harry's point of view

Aspettai che Liam seduto alla mia destra mi passasse il cd da firmare, che a mia volta avrei passato a Zayn.
Sorrisi alla fan in lacrime davanti a me e le presi la mano per tranquillizzarla.

C'erano diversi tipi di fan, e in quattro anni li avevo visti tutti. E quando dico tutti intendo davvero tutti.

C'erano le fan frignone: quelle che piangevano anche se semplicemente starnutivo.

Le fan arrapate: quelle che avevano una scorta infinita di reggiseni e perizomi da lanciarmi e che preferivano una palpata di culo ad un autografo.

Le fan stalker: coloro che sapevano quante volte pisciavo, quante piume c'erano nel mio cuscino e addirittura il nome dell'estetista di mia mamma, che nemmeno io conoscevo.

Infine c'erano le fan informate su tutto e tutti, alcune volte erano anche comode da sfruttare, come la ragazza mora che mi si presentò davanti un secondo dopo.

«Harry, puoi dire 'ti amo Georgia'?» Chiese mentre teneva la videocamera accesa e io firmavo il suo cd. La accontentai e venne spinta dalle altre verso Zayn.

«Hey Harry, sarai a vedere il servizio fotografico della tua ragazza?»

La mia testa scattò verso di lei, che intanto era stata spazzata via dalla folla e mi feci due domande.

Cosa stava fottutamente succedendo?

Un servizio fotografico? Annabeth era troppo timida per farsi scattare delle fotografie da un estraneo, dai.
Ma piuttosto, perché lo ero venuto a sapere da una fan?

Perché l'hai trattata di merda.

Già, l'avevo trattata nel peggiore dei modi. Sarebbe stato più dignitoso correre nudo come un verme per tutta Londra che averla insultata in quel modo.

Cosa volevo pretendere? Che me lo dicesse dopo che l'avevo chiamata puttana e sputo della società?

Come mi era saltato in mente?

Potevo essere il ragazzo più viziato e insolente al mondo, lo riconoscevo, ma avevo un minimo di cervello per farmi un esame di coscienza e capire i miei errori.

Era alquanto strano, non l'avevo mai fatto.

Quella ragazza mi aveva cambiato più di quanto immaginassi.

Controllai velocemente su Twitter se magari avesse scritto qualcosa.

"@AnnabethPreston: Pronta per Victoria's Secret! #taaantefoto"

Ignorai la serie di insulti che seguivano il tweet e mi meravigliai anche della ragazza di prima che non l'aveva attaccata.

Victoria's Secret?

Merda, no.

Annabeth's point of view

Era una delle poche volte che uscivo da un salone di bellezza soddisfatta.
Addirittura mi era capitato molte volte di piangere appena uscita, oppure di indossare subito un cappello per coprire il disastro che aveva fatto il parrucchiere. E, come al solito, non avevo il coraggio di dire davvero cosa ne pensavo. Sorridevo e annuivo fingendomi contenta del risultato per poi trovarmi a pagare una cosa che non mi piaceva minimamente.

Stranamente, il nuovo colore di capelli mi piaceva così tanto che non riuscivo a smettere di guardarmi allo specchio e di avvolgere le ciocche intorno alle dita. Finalmente mi ero lasciata alle spalle quel biondo troppo chiaro.