«Perché cazzo eri con lui?»
Incrociai le braccia e socchiusi le labbra sorpresa.
«Scusami?» Chiesi piuttosto stizzita.
«Te lo chiederò un'ultima volta: cosa ci facevi con lui?» scandì bene le ultime parole.
«Dovrebbe essere palese. Comunque eravamo a pranzo insieme.» Affermai mentre mi avvicinavo allo sportello della sua macchina.
Si prospettava un pomeriggio faticoso.
«Che sia l'ultima volta.»
«Non vedo perché dovrebbe esserlo.»
«Ti pagano per essere la mia ragazza, non quella di quel ritardato.»
Mi concessi una risata amara.
«Non so se sia stato più esilarante quando hai detto "la mia ragazza" o quando lo hai chiamato "ritardato". Caro Harry, ti sei montato la testa tanto da vedere il mondo al contrario?»
«Da dove esce tutto questo coraggio? Dovrei forse ricordarti che la prima volta che mi hai visto non riuscivi nemmeno a guardarmi negli occhi?» Mi schernì.
Mi sentii improvvisamente più debole.
«Questa discussione è inutile. Ho già spiegato a Kenneth che sto frequentando te ma questo non mi impedirà di vederlo ancora.»
Strinse le mani intorno al volante mentre ci avvicinavano all'entrata di un parcheggio vicino ad Oxford Street, una delle vie di shopping più importanti di Londra.
«Ma sì, fai che cazzo ti pare. Finché i manager non mi diranno qualcosa tu potrai fare quello che vuoi. Me ne fotto di te e dei tuoi capricci.»
Respirai profondamente. Cosa avrei detto ora? Mi aveva chiaramente fatto notare come stavano realmente le cose, come potevo biasimarlo? Nonostante ciò mi sentii attaccata, ferita.
«Solo perché sono una persona educata non apro la portiera e me ne vado lasciandoti col culo a terra. Lo faccio solo perché mi pagano. Solo per quello.» Proferii sicura, e cercando di apparire più forte possibile.
Era andato tutto bene l'altra sera, era stato così dannatamente piacevole stare con lui, in tutti i sensi. Perché doveva essere così lunatico? Credevo di aver fatto un passo avanti nel sopportare tutto ciò che mi stava accadendo e invece mi sembrava di essere tornata al punto di partenza, come su un tapis roulant.
Quando ci trovammo fra la folla che percorreva la via, Harry mi prese per mano e si avvicinò a me.
«Scatteranno di sicuro fotografie, reggi la parte e non fare cazzate.»
Mi stampai un sorriso falso e accesi una conversazione stupida per non risultare la coppia noiosa.
«Entriamo qui.» suggerì Harry.
«Bulgari? Ma sei impazzito? Solo un oggetto qui dentro costa più di casa mia.» Protestai.
«Entra e non fare storie.»
Un uomo di colore alto e vestito di nero affiancava l'entrata e dandoci il benvenuto.
Centinaia di gioielli erano esposti in vetrine intoccabili e super controllate. Mi avvicinai ad un grazioso paio di un orecchini con una grande pietra marrone. Erano davvero belli e raffinati.
«Ti piacciono questi orecchini?»
Sobbalzai al suono della sua voce proprio dietro di me.
«Sono... Molto belli.» Non volevo essere sfacciata e chiedergli indirettamente di comprarmeli.
«Non mi hai risposto.»

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month » h.s
Fanfiction❝E forse mi accorsi troppo tardi che le bastò solo un mese per farmi cadere nella sua ragnatela d'amore.❞ lostsof © all right reserved cover by @woahmarvel highest rank in fanfiction #1