9th: returns

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"Tu credi che, il nostro amore riesca a fare miracoli?"

"Oh, sì certo. È questo che ti riporta a me tutte le volte."

"Tu credi che, il nostro amore potrebbe portarci via insieme?"

"Io credo che, il nostro amore possa fare tutto quello che vuoi."

"Ti amo."

"Ti amo, Allie."

Affogai per l'ennesima volta il cucchiaio nel barattolo del gelato prima di portarmelo alla bocca e gustarmelo.

In casa mia il riposo era sempre benvenuto, soprattutto dopo una faticosa giornata alle prese con Harry Styles.

Il campanello trillò interrompendo il mio momento di assoluto relax davanti ad un buon film con tanto di gelato in barattolo.

Andai verso la porta scocciata, aprii e spalancai gli occhi.

«Ella!» Urlai letteralmente e abbracciai la mia coinquilina fuori dalla porta.

«Sì okay Annie, mi sei mancata anche tu ma così non respiro.» Rise e ricambiò l'abbraccio mentre io lentamente mollai la presa.

«Brutta stronza, credevo saresti tornata la prossima settimana!»

«Le sorprese sono state inventate per essere fatte.» Sorrise.

Spalancai la porta per far entrare la sua enorme valigia.

«No, aspetta! - mi fermò mentre stavo per chiudere la porta di casa - c'è Tyler in macchina con altre valige.»

«Altre valige?»

«New York è New York. Non potevo tornare a casa a mani vuote.»

«Oh, sicuro Capitan Ovvio.» Alzai gli occhi al cielo sarcastica e mi incamminai verso la macchina di Tyler nel mezzo della via.

«Hey Ty!» gli battei il cinque e poi il pugno, era il nostro modo di salutarci.

«Preston.» sorrise.

«Allora? Perché non parcheggi ed entri? Avete tante cose da raccontarmi voi due newyorkesi.» lo presi in giro.

***
Dopo mezz'ora eravamo tutti e tre appollaiati sul divano a mangiare una sana pizza con in mano una birra.

«E allora mentre si allacciava la scarpa un piccione gli ha cagato in testa» spiegò Ella.

Scoppiammo in una fragorosa risata mentre Tyler ci guardava offeso.

«Cioè, un piccione gli ha cagato in testa nel bel mezzo di Times Square! Migliaia di persone lo stavano guardando.» Scoppiammo nuovamente a ridere.

«Non ci posso credere.» Dissi ridendo.

Sbadigliai. Non era tardissimo ma ero abbastanza stanca.

«Ty resti qui a dormire?» chiesi al biondo.

«No, devo proprio andare via. Grazie lo stesso.»

Mi salutò con un abbraccio e baciò la sua ragazza. Mi girai dall'altra parte per far risultare la scena meno imbarazzante, ma ormai ci ero abituata: stavano insieme da più di un anno. Raccolse la sua giacca ed uscì di casa.

«Allora Annabeth, tu hai da raccontarmi qualcosa?» alzò e abbassò le sopracciglia in modo malizioso.

Sentii il sangue accumularsi sulle mie guance.

«N-no, solita vita.»

Avrei potuto raccontarle cosa è successo in questi giorni?

Harry, Kenneth, i soldi.

month » h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora