La luce filtrava dalle tende, colpendomi precisamente negli occhi. Ma non fui infastidita da quel risveglio, al contrario mi sentivo leggera e rilassata.
Dopo ciò che era successo quella notte ero riuscita finalmente a dormire, anche se per poco, visto che erano appena le dieci.
Mi guardai attorno ispezionando la stanza, poi scalciai via il piumone e decisi di alzarmi.
Una volta in bagno mi diedi una sciacquata alla faccia per rendermi un minimo presentabile e mi diressi verso le scale.Ma cosa avrei fatto una volta scesa?
Diedi una rapida occhiata alla fine del corridoio. La porta della sua camera era spalancata. Doveva essere già sveglio.
Scesi titubante le scale. Man mano che avanzavo sentivo un mormorio sempre più vicino. Arrivata al penultimo scalino distinsi chiaramente due voci: una era chiaramente quella di Harry, l'altra, sconosciuta, doveva appartenere sicuramente ad una donna.
Girai impaziente l'angolo e due paia di occhi mi guardarono sorpresi. Harry, vestito in tuta sportiva, si sistemava un cappellino sulla testa, l'altra donna mi regalò un sorriso rassicurante.
Cercai di fare lo stesso ma notò la mia espressione confusa. Era sulla sessantina, molto in carne e portava i capelli perfettamente legati in uno chignon basso.«Buongiorno Annabeth. Desideri qualcosa per la colazione?» Mi chiese molto gentilmente. Come faceva a conoscere il mio nome?
Voltai la testa verso Harry che mi guardava in cerca di una risposta.
«Oh, lei è Gloria. Mi aiuta con la casa.» Finalmente mi presentò la dolce donna paffuta.
«È un immenso piacere conoscerti, Gloria. Se è rimasto un po' di caffè mi può andar bene quello.» Risposi. Non mi andava a genio l'idea di essere servita e riverita. Non avevo fatto niente per meritarmelo.
«E buongiorno Harry.» Aggiunsi. Alzò gli occhi verso di me e mormorò qualcosa che non riuscii a capire.
«Gloria puoi anche solo riordinare la mia camera e quella in cui dormono Gemma e mia madre, le altre stanze sono già pulite. Torno fra un'ora.» Annunciò Harry.
«Va bene Harold, buona corsetta.» Lo salutò con la mano. Avevano un rapporto abbastanza intimo, simile a quello tra zia e nipote.
Harry si chiuse la porta alle spalle e io mi sedetti a tavola insieme a Gloria.
«Hai dormito bene?» Mi chiese mentre mi serviva il caffè.
«Abbastanza.» Abbozzai un sorriso.
«Sei di poche parole vedo.» Disse scherzosamente.
«Non sono molto... Espansiva. E poi tutto questo mi sembra ancora così strano.»
La cameriera mi circondò affettuosamente le spalle.
«Cosa ti turba, dolcezza?»
Sospirai.
«Sarebbe così lungo da spiegare. Non mi sento molto a mio agio a stare qui. Harry è abbastanza lunatico e non so mai come comportarmi con lui. So che non sopporta questa situazione, ma io non posso farci niente.» Dico affranta.
Stamattina mi aveva appena salutata, mentre la sera prima mi baciava con passione. Solo l'accenno a quel ricordo scatenò in me una tempesta. Fu la prima volta in cui mi sentii veramente al sicuro, tra le sue braccia.
Ma era veramente insano per me, riporre fiducia in qualcosa che non sarebbe mai più accaduto. Evidentemente mi aveva baciata solo per pietà, o per un semplice piacere personale.
Dovevo solo accettarlo e far finta che non fosse successo niente, prendendo esempio da lui stesso.
«Posso capirti, Annabeth. Harry è una persona difficile, soprattutto con le ragazze. Vedrai che riuscirete a trovare il giusto equilibrio. Ma non è che ti piace?» Terminò la frase con una smorfia maliziosa in viso.
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month » h.s
Fanfiction❝E forse mi accorsi troppo tardi che le bastò solo un mese per farmi cadere nella sua ragnatela d'amore.❞ lostsof © all right reserved cover by @woahmarvel highest rank in fanfiction #1