Stava arrivando l'inverno e a Londra era più evidente.
L'aria pungente attraversava le fibre del mi cappotto pesante, nonostante fosse ottobre il clima era quello di fine gennaio.
Odiavo il clima inglese: c'era chi girava in infradito, shorts e maglione, e chi come me era abituato al caldo clima californiano, e al minimo abbassamento di temperatura era costretto a indossare due paia di calzini altrimenti un mal di gola era assicurato.
Camminavo svelta verso l'ufficio. Non avrei preso un taxi, erano troppo costosi.
Erano le due meno un quarto e io ero ancora lontana dalla sede della Modest. Era tardi perfino per prendere la metro. Vedevo sfrecciare macchine costosissime e mi maledissi mentalmente per non avere abbastanza soldi per comprarmene una.
Ottantacinquemila sterline.
Mi sarebbero anche avanzati abbastanza soldi da potermi permettere un'auto.
Il lungo suono di un clacson mi risvegliò dai miei pensieri e una brusca frenata mi fece sobbalzare.
Mi bloccai di colpo e chiusi gli occhi.
Vidi il buio. Non percepii più niente. Mi sentii mancare.
Grande, la mia vita era finita prima dei ventun anni. Magnifico.
Aprii gli occhi sentendo chiudersi lo sportello di un auto.
Vedevo buio perché avevo chiuso gli occhi.
Ma che problemi avevo? E soprattutto, ero viva e vegeta?
Il sollievo mi annebbiò la mente, sentivo il cuore rimbombarmi nella gola. Il petto si sollevava e si abbassava furiosamente, mi tremavano le dita dallo spavento.
Poi vidi un ragazzo, presumibilmente il conducente dell'auto che stava per stirarmi sull'asfalto, che si avvicinava a me, preoccupato.
«Che cazzo fai? Sono invisibile? Mi stavi per investire!» sbraitai.
Guarda un po' le persone che si meritano la macchina!
«Scusami tantissimo, ero di fretta e non avevo visto le strisce.» Si scusò.
«Sì come vuoi, ciao» borbottai. Non avevo tempo per discutere con quel tipo.
Girai i tacchi e feci per andarmene. Guardai l'orologio.
Le due. Cazzo.
«Sei a piedi? Potrei darti un passaggio per scusarmi.» Fece una corsetta e mi raggiunse.
Considerai la proposta. Sarei arrivata con un ritardo terribile se avessi continuato a piedi.
«Okay.» Sbuffai arresa.
Mi sorrise e mi porse la mano.
«Piacere, Kenneth. Non è il modo migliore di conoscersi, presumo.»
Si era scusato, mi aveva offerto un passaggio e ora si era presentato.
Dovevo essere più cordiale.
«Annabeth, il piacere è tutto mio. E scusa se sono stata sgarbata, mi hai spaventato.» Esplosi una risata che contagiò anche lui.
«Non vorrei metterti pressione, ma sono in estremo ritardo.»
«Salta su.» mi aprì lo sportello e salii sul suo Range Rover.
«Allora, dove porto questa bella ragazza?»
«Alla sede della Modest, 665 Peterborough Road, per favore.» sorrisi.
Accese il motore e partimmo.
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month » h.s
Fanfiction❝E forse mi accorsi troppo tardi che le bastò solo un mese per farmi cadere nella sua ragnatela d'amore.❞ lostsof © all right reserved cover by @woahmarvel highest rank in fanfiction #1