Harry's point of view
Quelle tendine bianche erano terribilmente irritanti. In quell'ufficio era tutto troppo puro e pulito. Il mezzobusto di Freud spiccava dal lato della porta, mi guardava con una faccia da cazzone e mi sentivo osservato sebbene fosse solo una statua di gesso.
L'uomo di fronte a me si portò gli occhiali marroni sul ponte del naso e cominciò a scarabocchiare qualcosa sul suo registro.
Tutto in quell'ufficio era fastidioso, dalla puzza di pulito al muso lungo di un falso Freud e anche il rumore della penna che scorreva veloce sulla carta.
«Allora Harry, come ti senti oggi?»
Lo strano uomo davanti a me mi rivolse un sorriso. Non potei fare a meno di notare le palle degli occhi più grandi rispetto alla norma. Sembrava un idiota.
«Una merda, e mettiti in testa che non ti racconterò un cazzo di quello che mi succede, non ti conosco nemmeno.»
L'uomo sospirò.
«Se ti hanno mandato qui ci sarà un motivo, ne sei consapevole ragazzo?»
«Se fossi la regina inserirei la pena di morte in Inghilterra solo per voi.» borbottai a voce bassa.
«Harry, seriamente. I manager non riescono più a gestirti, è importante che tu sia seguito da uno psicologo.»
Cercò di risultare il più comprensibile possibile ma mi rifiutai, ancora, di assecondarlo.
Mi presi le punte dei capelli tra le dita. Volevo strapparli.
«Non ce la faccio fottutamente più.» Pressai le palpebre sentendo la radice di ogni capello che tiravo iniziare a farmi male.
Il dottor Phinell si alzò dalla sua poltrona e avanzò verso di me. Dimostrava il triplo della mia età, poteva benissimo sembrare mio padre.
«Harry, sei consapevole di non essere uguale a tutti gli altri?»
Appoggiò una mano sulla mia spalla piegata.
Mi limitai ad annuire.
«Potrei sapere come ti senti, se tu mi dessi una possibilità. Sono qui per aiutarti e tu sei qui per essere aiutato.»
Nessuno poteva capirmi, nessuno provava tutto quello che provavo io. Nessuno viveva nella frustrazione ogni dannato giorno e nessuno viveva ogni cosa che vivevo o avevo vissuto io.
"Prendi un respiro profondo, conta fino a cinque e posa la tua attenzione su un'unica cosa."
La voce di mamma era chiara nella mia mente come lo erano i suoi metodi di rilassamento. Strano a dirlo, ma avevano sempre funzionato.
Inspirai quanto potevo.
Uno.
Focalizzare l'attenzione su una cosa sola: l'audizione. Avevo sempre pensato a quel giorno in casi come questo.
Due.
Isn't she lovely. Isn't she wonderful.
Tre.
Voci, applausi, sorrisi.
Quattro.
Isn't she precious. Less than one minute old.
Cinque.
Aprii gli occhi visibilmente più rilassato.
«Tutto okay?»
Annuii.
Il mio presunto psicologo tornò al suo posto e mi costrinsi ad attendere l'inizio della mia prima seduta.
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month » h.s
Fanfiction❝E forse mi accorsi troppo tardi che le bastò solo un mese per farmi cadere nella sua ragnatela d'amore.❞ lostsof © all right reserved cover by @woahmarvel highest rank in fanfiction #1