27th: american music awards (part two)

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Mi staccai velocemente da lui che mi guardava con la mia stessa espressione.

Feci ricadere gli occhi sulle sue labbra gonfie e lucide a causa mia, ma mi allontanai e cercai una spiegazione plausibile a tutto ciò, da inventare con Eleanor nel caso avesse capito qualcosa.

Sistemai alla meglio i capelli e recuperai le scarpe che avevo lasciato sul pavimento.

«Uhm, sì. Entra pure.»

Harry seguiva ogni mio movimento, mentre lisciavo il mio vestito per rendermi presentabile.

«Santo cielo Ann, mi spieghi cosa è successo con quella stronza?» Mi corse incontro Eleanor.

«Non ti preoccupare, niente di importante. Mi ha solo detto cose poco carine

«Credo che ci sia anche altro... Ti ho vista correre via e piangere!»

Scrollai le spalle, facendole intendere che andava tutto bene. Ma non andava tutto bene.

Non mi ero scordata del modo in cui mi ferì con le sue cattive parole, ma che ogni secondo che passava risultavano sempre più vere.

«Dannazione, ti lascio sola un secondo e succede questo casino. Andiamo a prendere da bere.»

Acconsentii annuendo e la seguii fuori, evitando lo sguardo profondo di Harry.

Eleanor mi consegnò un bicchiere di champagne e brindammo facendo tintinnare il vetro.

Vidi da lontano l'enorme culo di Nicky Minaj che si muoveva a tempo di musica, attirando l'attenzione di molti presenti.

Non sapevo da dove trovasse tutto quel coraggio.

Io mi sarei sentita fuori luogo in quei mini abiti e con tutti quegli occhi maschili puntati addosso. Non era da me.

Eleanor mi trascinò in mezzo alla pista non troppo affollata dove ritrovammo Perrie e Sophia che parlavano con una ragazza minuta.

«Tu dovresti essere la ragazza di Harry Styles!» Urlò la piccola ragazza dalle ciglia lunghe, senz'altro finte, e dovetti guardare verso il basso per incontrare i suoi occhi data la sua... modesta statura.

Oh andiamo, era alta quanto una bambina pur indossando dei tacchi più alti di lei!

«Direi di sì. Sono Annabeth, piacere.»

«Ariana, ma credo tu lo sappia già.» Sorrise.

La guardai confusa. «In tutta sincerità no. Non ho idea di chi tu sia, scusami.»

«Oh - si accigliò - Sono Ariana Grande.»

«Oh, ti ho sentita alla radio qualche volta.» Mentii.

Lei sembrò improvvisamente felice e appagata e cominciò a chiacchierare velocemente passando da un argomento a un altro.

Quando ne ebbi veramente abbastanza, salutai gentilmente le ragazze e me ne andai con Eleanor.

L'alcol scorreva nelle mie vene e stava facendo effetto rimpiazzando la lucidità.

Trovai il coraggio di buttarmi nella pista improvvisata e ballare qualche passo nonostante il vestito lungo e i tacchi.

Eleanor sembrò sorpresa ma fece lo stesso.

Accettai un altro bicchiere e la stanza cominciò a sembrarmi più grande, poi a restringersi e di nuovo ad ingrandirsi.

Non reggevo l'alcol. Lo dimostrarono i soli due bicchieri di champagne che mi mandarono in confusione e non capii più niente.

Mi ero ubriacata soltanto una volta in vita mia: alla festa dei miei diciotto anni che poi si rivelò un vero disastro. Un'esperienza da non ripetere.

month » h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora