Harry's point of view
Glielo avevo detto. La amavo.
L'amavo con il cuore. L'amavo con la mente. L'amavo con i brividi e l'amavo con l'inconscio.E glielo avevo detto.
Tutto prese colore, tutto vorticò attorno a me. Ogni cosa otteneva un senso e le mie labbra si muovevano da sole mentre modellavano quella piccola frase che da un po' di tempo era racchiusa in ogni parte di me.
La leggerezza che mi avvolse i pensieri dopo aver pronunciato ciò che da tanto non pronunciavo, fu inspiegabile, paragonabile alla sottrazione di un masso da sopra il proprio petto.
La amavo, e ancora non me ne capacitavo.
I suoi dolci occhi sgranati e la sua improvvisa mutezza avrebbero forse dovuto allarmarmi, no?
E invece erano l'ultimo dei miei problemi. Non me ne importava un cazzo.Ero così felice di aver avuto il coraggio di esternare i sentimenti che non provavo più da anni, che nemmeno un gatto investito da una macchina sarebbe stato abbastanza da togliermi il sorriso sulla faccia.
Le avrei ripetuto che l'amavo ad ogni parte del giorno, prima di addormentarci, mentre cucinavo, mentre si vestiva e quando facevamo l'amore.
Le avrei parlato a bassa voce, così che fosse l'unica a custodire il segreto di Harry Styles, il ragazzo che veniva dipinto stronzo ma di cui il cuore era stato rapito da una ragazza qualunque.«Harry...» Mormorò. Fui improvvisamente strappato ai miei pensieri.
«Non voglio una risposta. - la interruppi subito. - non ti ho detto questo per metterti pressione.»
I suoi occhi guizzarono da una parte all'altra della stanza, fermandosi in ogni punto tranne che nei miei.
«Io... Non sono pronta ad accettare nuovi sentimenti. Non ancora. Chris è ancora fermo nella mia testa, a spaventare chiunque provi ad avvicinarsi a me.»
Una lacrima le rigò la guancia. Poi un'altra, fino a quando la sua testa fu seppellita tra le mie braccia, e mi ritrovai a stringerla anziché metabolizzare le parole che avrebbero dovuto lacerarmi il cuore.
Io lo sapevo. Lei mi amava. Lei amava il disastroso ragazzo che si era appena dichiarato a lei come un ridicolo tredicenne. Ne ero consapevole.
Annabeth's point of view
31 gennaio 2015
«Indossa la gonna, è più adatta e ti fa un bel culo. Harry non se lo terrà nei pantaloni.»
Schiaffeggiai la spalla di Ella al suono delle sue parole e mi ritrovai improvvisamente accaldata. È fastidioso arrossire per qualunque cosa, davvero fastidioso.
«Andiamo, so che avete fatto sesso. Vi ho trovati nudi in camera e vi ho addirittura scattato una foto. Perché continui a farlo sembrare come se non fosse successo? Almeno è stato dolce?» Tornò a schernirmi.
La ignorai mentre lisciavo i capelli con la piastra, finché non si piazzò davanti alla mia faccia con un broncio da bambina offesa.
«È stato dolce. Sei contenta ora?!» Sbottai.
Ella indietreggiò sorpresa. Subito mi ripresi. «Scusa...» Mormorai. «Sono solo in ansia per questo appuntamento. Non so dove mi porterà, ho paura dei paparazzi o di altre fans psicopatiche; e il fatto che io e lui siamo nati lo stesso giorno dello stesso anno mi inquieta ancora un po'.» Confessai.
Ella sbuffò scherzosamente e ridacchiò delle mie inutili e continue paranoie, così mi decisi ad indossare la gonna abbinata ad una camicetta e infilare le Loubountin che Harry mi comprò quel lontano giorno in cui andammo a fare shopping per Oxford Street.
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month » h.s
Fanfiction❝E forse mi accorsi troppo tardi che le bastò solo un mese per farmi cadere nella sua ragnatela d'amore.❞ lostsof © all right reserved cover by @woahmarvel highest rank in fanfiction #1