Capitolo 58

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P.O.V.' S MARCO
Dopo quasi due settimane estenuanti finalmente ce ne torniamo a casa, Zoe sta bene ed è tornata ad essere la solita birbantella solare e giocosa.
Siamo in macchina diretti verso casa nostra e fermi ad un semaforo mi volto a guardare mia moglie: la paura e la costante ansia, come se fossimo appesi ad un filo pronto a spezzarsi, l'hanno inevitabilmente cambiata, è esausta e provata da tutto quel che abbiamo vissuto. Ogni qualvolta la guardavo negli occhi leggevo il solito terrore di dover perdere un'altra figlia con l'unica differenza che questa volta ero coinvolto nella situazione anche io e di certo non ero indifferente a tutto quello stress cercavo solo di non crollare davanti a lei.
Appena arrivati a casa in rigoroso silenzio scarichiamo tutte le borse e lei va subito ad avviare la lavatrice con le codine di Zoe mentre io me ne rimango seduto sul divano con la piccola che dorme tranquilla sul mio petto.
"Mi hai fatto morire Zoe, lo sai?! Per la prima volta da quando sei nata mi sono allontanato da casa ed è successo tutto. Sei tutta la mia vita pulcina, tu e la tua mamma, quella donna fantastica, siamo tanto fortunati sai...sono sicuro che un giorno mi ringrazierai per averla scelta così bene. Ti ha desiderata tanto Zoe, ti abbiamo voluta tanto, sei stato il nostro arcobaleno da quel test positivo. Non farci più scherzi del genere amore di papà perchè ne posso morire" parlo alla mia cucciola mentre le accarezzo la schiena e verso la fine mi si incrina la voce, sento le guance inumidite e mi rendo conto che sto sciogliendo e realizzando solo ora tutto quello che è successo.
Mia moglie delicatamente si siede vicino a me e subito cerco di nascondermi, non voglio farmi vedere così da lei
"No non ti nascondere" mi prende per il mento e incastra i suoi occhi nei miei mentre io cerco di ingoiare il magone
"Non trattenerti, lasciati andare" mi posa una mano sulla guancia e mi crogiolo in quel gesto chiudendo gli occhi e ricominciando a piangere
"Scusami, scusami Marco. Ti ho trascurato in questi giorni e sono stata incazzata con te quando ci stava crollando il mondo addosso. Perdonami" appoggia la fronte sulla mia e mi circonda il viso con le mani
"Non te ne ho fatto una colpa, sfogavi lo stress su di me e ci sono stato. Avevi bisogno in quel momento ed è andato bene così" scuote la testa e abbassa lo sguardo
"Sono stata pessima con te e non te lo meritavi. Ti sei tenuto tutto dentro perchè ci pensavo già io a crollare e non va bene così no-" la bocco sul nascere di tutti i sensi di colpa e la attiro sul mio petto facendo attenzione alla piccola
"Smettila. Avevi bisogno di me, del mio sostengo e io sono stato li a sorreggerti. Perchè sei mia moglie, perchè ti amo e perchè è questo quello che dovevo fare" mi circonda il collo stringendomi forte e come ogni volta mi scoppia il cuore
"Ti amo tanto Marco" mi sussurra parole dolci all'orecchio tanto da farmi passare i brividi ed è proprio in questo momento, con mia figlia tra le braccia e mia moglie abbracciata, che ritrovo la serenità che mi è mancata in questi ultimi giorni.
Nel pomeriggio faccio un salto al distretto per sapere a che punto è la mia squadra con le indagini in corso che ho dovuto abbandonare sul posto appena arrivato.
Entro nella nostra stanza delle indagini ma regna il caos totale, gente che corre ovunque, fogli che volano e tanto chiasso....cosa sta succedendo?! Mi avvicino al mio capo che mi rivolge inizialmente uno sguardo duro poi cambia
"Sono passato a vedere come procedono le indagini se posso dare una mano da casa per questi 2 giorni prima di rientrare" parlo con imbarazzo e con un peso allo sterno
"Come sta tua figlia?"
"Bene grazie a Dio, siamo stati miracolati ed ora è a casa" annuisce e mi guarda negli occhi come se mi volesse dire qualcosa che non riesco però a captare
"Volevo scusarmi con te e di conseguenza con tua moglie: in uno dei momenti più difficili della vostra vita dove c'era in gioco la vita, non una qualunque, ma quella di una figlia nel primo istante quando ho letto quel bigliettino mi sono incazzato perchè uno dei membri più forti della mia squadra mi aveva piantato in asso senza pensare che stavi correndo dalla tua famiglia per un'emergenza" abbassa lo sguardo a disagio con le mani in tasca
"Non te ne posso fare una colpa, ognuno vive le emozioni a modo suo e non ti condanno. La tua priorità in quel momento era che tutto il lavoro di settimane filasse liscio ma la mia erano mia moglie e mia figlia. Te lo dico sinceramente: in quel momento del lavoro non me n'è fregato niente e non mi sento in colpa per questo, ma non posso giudicare la tua reazione davanti al problema. Capisco di aver messo te e l'intera troupe a repentaglio e in pericolo soprattutto se fosse successo ad operazione in loco già avviata ma te, voi, dovevate capire che mi trovavo lontano da casa con la mia bambina neonata intubata in un'incubatrice e non avevo altra scelta se non tornarmene a casa" annuisce e di slancio mi abbraccia scusandosi
Prima di tornare a casa passo al forno vicino casa nostra e prendo delle pizzette rosse per cui mia moglie va matta, non è niente di che ma voglio strapparle un sorriso che solo le pizzette rosse riescono.
Entro in casa e sento risuonare Shimbalaie, siamo soliti ascoltare musica portoghese rilassante, appena varco l'arco del piccolo ingresso trovo l'immagine più bella della mia vita: mia moglie che balla per il salone canticchiando con il sorriso in faccia e la piccola tra le braccia che sorride, riprendo la scena in un video e dopo essermi assicurato che la piccola non si vede in viso lo posto sui social. Appena metto via il telefono e rialzo lo sguardo incrocio quello di mia moglie, rimango incantato a guardarla nella sua semplicità con una t-shirt sporca di latte, un paio di shorts e i capelli legati con alcuni ciuffi sfuggiti che le circondano il viso
"Che c'è?" mi si avvicina con la piccola tra le braccia che nel frattempo sgambetta e mi sorride
"Sei bellissima" le tocco il viso sorridendo spostandole i capelli e sembra sorpresa dalla mia uscita inizialmente, poi mi sorride e si alza sulle punte per posarmi un bacio a stampo
"Anche tu sei bellissima polpetta!" passo il sacchetto a mia moglie e prendo Zoe sbaciucchiandomela mentre lei tira fuori il bottino...appena capisce di cosa si tratta le si illuminano gli occhi e scoppia a ridere
"Grazie amore ma la dieta?" faccio un gesto con la mano come a scacciare qualcosa
"Ma quale dieta stai benissimo così" sorride e mi posa un altro bacio e poco dopo ci ritroviamo tutti e 3 nel nostro terrazzo gustando un aperitivo analcolico.

P.O.V.'S ALICE
Passiamo l'intero pomeriggio tra di noi, in casa con la musica soave che ci accompagna, in serata ci raggiunge Diego e lo invitiamo a rimanere a cena con noi, mentre loro se ne stanno fuori a parlare sul terrazzo con la piccola mentre io preparo una cena fredda.
Poco dopo esco fuori e li trovo a conversare mentre la piccolina sta buona in braccio al papà, mi siedo vicino a mio marito sporgendomi per sistemare il pagliaccetto alla piccolina
"Certo che siete proprio belli voi due eh" Diego ci guarda con un sorriso dolce e davanti ai complimenti dei nostri amici mi imbarazzo sempre
"Se solo fossi meno cocciuto potresti avere anche tu tutto questo" indico noi due mentre lui scuote la testa e si allunga a prendere Zoe dalle braccia di Marco che come è libero mi circonda dalle spalle attirandomi a lui
"Voi siete l'incastro perfetto l'uno dell'altra e avete fatto questa meraviglia di bambina come consacrazione di tutto" ci guarda con gli occhi quasi tristi e mi si stringe il cuore a vederlo così
"Noi abbiamo corso, tu hai tutto il tempo davanti per riprendertela e crearti la tua famiglia un giorno se lo vorrai" guardo Marco raddrizzando le spalle
"Che vorresti dire scusa che abbiamo corso?! Non rifaresti tutto?" lo guardo accigliata con le sopracciglia corrucciate
"Ma certo amore, voglio solo dire che ha tempo e non deve mettersi fretta, sono stato fidanzato diversi anni con una ragazza per poi rendermi conto che non era la donna della mia vita, quando ho visto te per mezza volta con una bambina in braccio ho iniziato a farmi film mentali cosa che non mi era mai successa prima. Noi nel giro di poco abbiamo fatto tutto ma perchè eravamo pronti e c'era l'intenzione da entrambi le parti" mi posa un bacio in fronte e mi sussurra all'orecchio "Rifarei tutto per tutta la vita" e sorrido inorgoglita
"Siete belli da fare invidia" gli sorridiamo e un attimo dopo mi alzo a prendere la piccola per farla mangiare prima di cenare noi. Mi sistemo meglio sulla poltroncina e la attacco al seno mentre vedo Diego guardarmi soprappensiero
"Perchè non smetti di essere orgoglioso?" mi guarda confuso e quando alzo gli occhi al cielo sembra capire a cosa mi riferisco
"Perchè è finita e non c'è nient'altro da dirsi"
"E tu sei felice di aver chiuso così dopo anni di relazione? Lei per te è stata una figura importante per tanto tempo e credo che anche se l'amore finisce dopo c'è il bene. Prendere e lasciare tutto così non è rispettoso nei confronti di quel che c'è stato in passato non credi?!"
"L'altro giorno ho visto dei video postati sui social e se la rideva con un ragazzo, sembrava felice e serena. Di certo molto di più rispetto agli ultimi tempi che eravamo insieme...sono passati tanti mesi ormai e lei sembra star bene, ho rivisto un po' di quella luce che con me aveva perso e mi sta bene così" alza le spalle rassegnato e sgranocchia delle patatine mentre io mi alzo con la piccola tra le braccia per farle fare il ruttino dopo la poppata.
Questa non è sicuramente una delle belle serate, le prime estive, a cui eravamo abituati fino a qualche tempo fa, forse ci stavamo preparando per andare a cena fuori e poi a passare la notte in qualche locale o discoteca.
Ma è ugualmente bella, unica nel suo genere!

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