Capitolo 44

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3 mesi dopo

P.O.V.'S MARCO
"Si mamma stai tranquilla, esco da lavoro e ci passiamo noi a prendere le paste" questa sera siamo a cena da mia madre con tutta la famiglia.
La giornata a lavoro oggi non è stata così pesante, per fortuna, visto che gli ultimi impegni che mi sono stati affidati sono stati sfiancanti.
"Ragazzi io vado" sorrido a chi mi saluta e un collega, piuttosto simpatico e al contempo antipatico, mi ribatte
"Vai dalla mogliettina sexy?" gli tiro un foglio di carta appallottolato, dal giorno del matrimonio non si toglie l'immagine di mia moglie dalla testa al pervertito, ma so che lo fa per provocarmi e riderci su dal momento che è felicemente fidanzato da anni.
Saluto tutti e mi dirigo fuori, salgo in macchina e vado alla rivista da Alice, salgo e come al solito mi imbatto in quello stronzo bavoso di Riccardo.
"Ciao Marco, come va?"
"Bene grazie, sono un po' in anticipo credo" guardo l'orologio sperando vivamente che mia moglie non si fermi a parlare con le receptionist perché non voglio passare più del dovuto con questo stronzo che sopporto poco
"No tranquillo tra 10 minuti finiscono, anzi se vuoi puoi andare di là, la trovi in studio tanto a quest'ora stanno sistemando per chiudere tutto" gli sorrido accennandogli un grazie ma poi ricevo una telefonata di lavoro e mi apparto.
Mentre sono occupato al telefono, sento una mano toccarmi la schiena e prima ancora che mi volti vengo invaso dal suo profumo dolce, riattacco e sbuffo attirandola a me per posarle un bacio a stampo
"Ei che succede, sembri teso e scocciato" mi sposta una ciocca di capelli e si stringe a me
"Si perchè sono venuto via mezz'ora fa da lavoro e devo tornare un attimo al distretto che ci sono da firmare delle scartoffie da archiviare prima delle ferie"
"Amore dov'è il problema, andiamo subito e poi andiamo dai tuoi" le sorrido posandole un bacio in fronte e dopo aver salutato ci dirigiamo nuovamente al distretto
"Ali vieni dentro, qua si muore di caldo, dentro c'è l'aria condizionata" entriamo mano nella mano e mi dirigo nella saletta break insieme a lei dove trovo tutta la mia squadra in pausa
"Oh eccoti Marco, ciao Alice, senti qua ci sono delle cose che devi improrogabilmente firmare per settembre che sono da mandare via, riguardano l'incarico che avrai al carcere" CAZZO! Vorrei che un enorme buco nero in questo momento mi inghiottisse, non ne ho parlato con Alice e adesso ho anche paura a girarmi per vedere la sua espressione
"Si si certo" mi sento stringere di più la mano sinistra e mi volto verso mia moglie che mi guarda con un'espressione guardinga e incazzata, mi tira appartato
"Che significa Marco?" mi guarda seria con le braccia incrociate
"A settembre devo andare in un carcere femminile, nel reparto medico ad affiancare uno psicologo" la guardo pizzicandomi il naso e avvertendo più caldo di quello che fa
"Stai scherzando spero, perchè non me l'hai detto?" la guardo e posso vedere la delusione nei suoi occhi
"Perchè non era sicuro al 100% e non volevo farti preoccupare prima del dovuto"
"Non era sicuro?! Stai firmando per andare da delle pazze criminali" alza la voce facendo calare il silenzio nella stanza
"Non urlare, ne parliamo a casa, stai tranquilla" sospira e mi scruta attentamente cercando di capire non so cosa, ho percepito subito la paura che l'ha presa alla sprovvista da come le tremava la voce
"Ci sono problemi?" Clara ci raggiunge intromettendosi e dal modo in cui la guarda mia moglie capisco perfettamente che la sua presenza la rende nervosa e irrequieta
"Nessuno" le ribatte secca
"Perfetto, allora te lo rubo un attimo" sorride a Clara e fa un passo indietro mentre io me ne vado con la mia collega nel nostro studio

P.O.V.'S ALICE
Non ci posso credere, la delusione che ho provato nel sapere che ha preso una decisione senza informarmi è passata subito in secondo piano da quando ho realizzato che potrebbe rischiare grosso.
Vengo distratta dai miei pensieri da un collega di Marco, che ricordo piuttosto simpatico, ma in questo momento non ne ricordo il nome, mi limito a guardarlo e basta accennandogli un sorriso di cortesia.
"Marco non te ne aveva parlato?" non gli rispondo, perchè dal nervoso, in questo momento potrei scoppiare a piangere da un momento all'altro così abbasso lo sguardo fissando lo sguardo a terra
"Va bene lascio stare, ho capito" mentre sono ancora con lo sguardo basso sento l'inconfondibile profumo di Marco vicino a me e subito dopo la sua mano sul fondo schiena
"Ho fatto, andiamo" annuisco e saluto tutti con un sorriso calandomi gli occhiali da sole, come mi siedo in macchina rilascio un sospiro e sento la mano di Marco stringere la mia
"Puoi anche urlarmi contro, odiarmi, ma l'ho fatto solo perchè non volevo metterti ansia prima del dovuto" non riesco neanche a rispondergli che mi si incrina la voce facendomi scoppiare a piangere
"Ei, amore guardami" scuoto la testa e mi appoggio al finestrino cercando di calmarmi senza successo, mi attira a lui sfilandomi gli occhiali da sole
"Che succede? Stai così perchè non te l'ho detto?" mi asciuga le guance e cerca di leggermi dentro
"Ho..paura, Paura ch..e ti pos..sa succedere qualcosa" mi appoggio a lui ricominciando a singhiozzare forte, sento il bisogno di piangere e di sfogarmi
"Lo so amore, lo so che hai paura, ma è il mio lavoro, non posso tirarmi indietro, ne andrebbe della mia carriera professionale. E poi non incontrerò nessuna detenuta se non affiancato da uno psicologo"
"Promettimi che farai sempre ritorno a casa, da me" lo guardo negli occhi e toccandogli ogni tratto del viso
"Ma certo, sei la persona più importante della mia vita come potrei non tornare da te" mi sorride dolcemente baciandomi le labbra umide
"Promettimelo Marco"
"Te lo prometto" mi prende la mano sinistra baciandomi la fede e il diamante, mi fiondo su di lui abbracciandolo e inalando il suo profumo che è sempre in grado di calmarmi.
Poco dopo siamo a casa dei miei suoceri dove sono già arrivati Andrea, Francesca ed Edoardo, ormai ha 5 mesi ed è una magnifica palletta di ciccia.
"Mamma, siamo arrivati" sentiamo un vociare provenire dalla sala ma veniamo distratti da Edoardo che gattona verso di noi, si ormai ha scoperto la posizione a 4 zampe ed è impossibile fermarlo
"Amore dello zio, vieni qua" si è seduto in mezzo al corridoio ma come Marco gli parla e apre le braccia, non ci pensa due volte a riprendere la sua avanzata e gli si fionda letteralmente tra le braccia.
Si alzano insieme e mi avvicino subito al piccolo sorridendogli, come ogni volta appena mi vede allarga le braccia per essere preso, è veramente un bambino dolcissimo, sveglio e attento ad ogni minima cosa.
"Amore mio vieni qua" lo prendo in braccio e lo riempio di baci sulle guance fino a sfinirlo, ride come un matto e la sua risata in questo momento riesce a calmarmi e a regalarmi serenità, così come le sue manine intorno al mio collo che mi stringono e gli occhioni scuri che mi guardano intensamente sono in grado di distrarmi e non farmi pensare.
Ci spostiamo in sala dove troviamo il resto della famiglia a gustare un aperitivo prima della cena in terrazza
"Ormai è un maratoneta" dico a mia cognata dopo esserci salutate mentre il piccolo si è accoccolato sul mio petto tranquillo
"Ultimamente è una peste, non è un angioletto come sembra ora tutto accoccolato" Andrea mi si avvicina lasciando un bacio sulla testa di Edo
"Ma lui è il cucciolotto della zia" me lo stringo ancora di più al petto baciandogli ripetutamente la testa ricoperta da finissimi capelli neri
"Si sta addormentando" sorrido, lo sistemo meglio tra le mie braccia cullandolo e guardandolo completamente persa e innamorata
"Ha mangiato?"
"Non ancora, ma considerando che stanotte non ha praticamente dormito per via dei dentini è normale, lo svegliamo tra un'oretta tanto lui solitamente mangia alle 20" annuisco e continuo a cullarlo in braccio mentre parlo con mio suocero e mio cognato.
Poco dopo vengo raggiunta da Marco che mi circonda con le braccia da dietro posando il mento sulla mia spalla e guardando Edoardo con gli occhi a cuoricino. A volte mi incanto a guardarli insieme, si assomigliano così tanto in certi momenti e me ne innamoro ogni volta di più.
"Sono comodi i cuscinotti della zia vero Edo? Sai anche io mi ci faccio bei sogni"
"MARCO!" lo riprendo cercando di non urlare, è sempre così esplicito ma quando lo fa davanti alla sua famiglia mi mette in imbarazzo.
"Marco sei tremendo, veramente. Non ti smentisci mai" suo fratello lo riprende scherzosamente, li lascio in salotto tra uomini e mi dirigo in cucina da mia cognata e mia suocera con Edo che si sta addormentando profondamente.
"Eccoti, si è addormentato?" Paola si avvicina a me lasciando una carezza al piccolo
"Tesoro hai pianto? Che succede?" mia suocera mi scruta attentamente negli occhi che ricominciano a diventare lucidi mentre continuo a muovermi piano per dondolare Edoardo
"Va tutto bene" le sorrido mordendomi il labbro per trattenermi dal piangere e per fortuna lasciano stare sia lei che Francesca, che anche se in disparte ha continuato a studiare ogni mio movimento

P.O.V.'S MARCO
"Vieni dallo zio campione" prendo mio nipote in braccio dalle braccia di mia cognata e mi siedo a tavola con lui in attesa della sua pappa, inutile dire che anche a tavola siamo circondati dai suoi giochini ovunque, i mie genitori sono praticamente impazziti
"A lavoro tutto bene?" mio padre si siede a capotavola e mi scruta attentamente come se avesse capito già che c'è qualcosa che deve sapere, sospiro e poso un bacio sulla fronte di mio nipote e poi mi guardo dietro per vedere se c'è mia moglie tra i paraggi
"Diciamo di si, ho ottenuto un nuovo incarico"
"Beh dai dovresti essere felice, significa che stai facendo carriera. Perchè però stai cosi, c'è altro?" guardo mio nipote negli occhi come a trovare coraggio nello sguardo innocente di un neonato, e sembra capirmi, percepisce il mio stato inquieto tanto che mi sorride e mi fa una carezza sul viso che mi fa emozionare
"Dovrò affiancare uno psicologo in un carcere femminile...non avevo il coraggio di dirlo ad Ali fino a che non era sicuro al 100% ma prima sono dovuto tornare al distretto a firmare dei documenti e l'ha scoperto" tiro un sospiro buttandomi indietro e non riesco a pensare alla sua faccia delusa quando l'ha saputo da terze parti
"Posso immaginare che non l'abbia presa bene"
"Per niente, sia perchè devo affrontare delle pazze criminali come le ha etichettate lei, sia perchè non gliel'ho detto, ma se non l'ho fatto subito era solo perchè non volevo farla preoccupare inutilmente"
Mentre parliamo con mio padre e mio fratello, sopraggiunge fuori in terrazza proprio mia moglie con la pastina di mio nipote, che come vede la zia impazzisce ma come riconosce la sua pappa inizia a fare urlati capaci di insordirmi
"Come ti vede impazzisce" mio padre parla ad Alice e scruta ogni suo movimento, lei fa smorfie e batte i piedi pur di far ridere Edoardo e ci riesce ogni volta incredibilmente bene fino a che il piccolo di casa non inizia a lagnarsi perchè ha fame
"Hai ragione amore mio hai fame, ci vieni da me?" porge la braccia al piccolo che non esita due volte a fiondarcisi, mi alzo con il piccolo in braccio per lasciarglielo e le rubo un bacio a stampo, presa alla sprovvista arrossisce e quando mostra la sua timidezza mi fa impazzire ancora di più.
Prima di tornarcene a casa riceviamo una notizia bellissima, per 15 giorni terremo nostro nipote con noi in Sardegna perchè finalmente, mio fratello e mia cognata si sono decisi a fare il viaggio di nozze. Per tanti motivi, ogni volta hanno sempre rimandato principalmente per Edoardo, ora che invece è più grandicello e soprattutto Francesca è riuscita a staccarlo dal seno, sono più tranquilli ad andare via di casa.
Inutile dire la felicità mia e di mia moglie, diventiamo dei cretini ogni volta che siamo con lui, e tenerlo per due settimane per noi è solo che un enorme piacere e soprattutto sono felice di poter essere d'aiuto a mio fratello per concedere loro un momento unico e intimo come coppia senza il piccolo.
Andremo per tutto agosto in Sardegna, come tutti gli anni, solo che per la prima settimana saremo solo noi tre, poi ci raggiungeranno i miei genitori e dopo Andrea e Francesca.

Andremo per tutto agosto in Sardegna, come tutti gli anni, solo che per la prima settimana saremo solo noi tre, poi ci raggiungeranno i miei genitori e dopo Andrea e Francesca

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