Capitolo 66

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P.O.V.'S MARCO

Mi ha raggiunto mio fratello in ospedale, nessuno esce fuori a darmi notizie, ha perso i sensi poco prima che arrivassimo e a me sembra un'eternità che sono qui ad aspettare.
Mentre sono appoggiato al muro, con la testa china e le braccia conserte, un medico mi si avvicina poggiandomi una mano sulla spalla, lo guardo in viso ma la sua espressione non trapela nulla, ha gli occhi seri e la bocca serrata in una linea dura che a mio avviso non promette niente di buono
"La prego mi dica come sta mia moglie" lo supplico e stento a riconoscere la mia voce intrisa di emozione e paura, mi circonda le spalle e mi fa sedere per poi mettersi di fianco a me
"Tua moglie sta bene, è sotto shock, momentaneamente è sedata, aveva il cuore che galoppava in maniera impressionante ci siamo anche impauriti potesse avere un infarto ma abbiamo scongiurato per fortuna agendo in tempo. Ha contratto un'infezione, ci vorranno un po' di settimane per debellarla non è niente di grave ma a causa delle cure sarà molto debilitata" lo vedo che sospira come se avesse altro da dirmi
"Cos'altro c'è dottore?"
"Il feto non ce l'ha fatta. Non c'è nessun segno di violenza ma sua moglie ha perso il bambino che aspettava" rimango impietrito, era incinta ...
"Co...come" sono confuso che non riesco a parlare, improvvisamente ho la bocca secca
"Sua moglie era incinta di 9 settimane da quel che siamo riusciti a capire, è stata anestetizzata e abbiamo proseguito con un raschiamento ... presumiamo abbia subito forti colpi all'addome, ha il ventre livido e una costola contusa, niente per cui non serve altro che riposo"
Mi alzo con le mani nei capelli e improvvisamente crollo, butto fuori in un pianto tutta la preoccupazione di questi giorni interminabili, piango mio figlio, che non ce l'ha fatta, il nostro secondo miracolo vista la sua condizione genetica
"Marco, ehi" mio fratello mi stringe a se facendomi piangere sulla sua spalla
"Era incinta .... no..n lo sap...ev..amo" cerca di calmarmi come si fa con un bambino, come faceva quando da piccolo mi facevo male, era sempre lì ad un passo da me, a sorreggermi o a consolarmi, c'è sempre stato ...
Dopo attimi che sembrano ore infinte due dottori e un'infermiera ci raggiungono per dirmi che posso entrare da mia moglie, è ancora scossa ma inizia a svegliarsi e a prendere coscienza
Appena apro la porta mi stampo un sorriso cercando di trasmetterle tranquillità, non ha una bella cera, ha il viso tumefatto di lividi sulla guancia destra, ha gli occhi gonfi e spenti
"Amore mio" mi chino a baciarle la fronte e mi guarda dritto negli occhi senza proferire parola
"Mi dispiace così tanto, non ho fatto abbastanza, ho fallito, come poliziotto e come marito ... dovevo proteggerti e invece ti ho data in pasto a dei criminali" mi stringe la mano ma continua a non parlare, mi guarda solo negli occhi ....
"Dimmi qualcosa ti prego, ho bisogno di sentire la tua voce" mi sento le guance bagnate di lacrime, ma lei continua a non parlare, ha lo sguardo spento e a tratti perso, mi sento impotente, non so che fare, vorrei solo minimamente prendermi tutto quello che è passato nella sua testa ....
Continua a fissare il vuoto, sbatte a malapena le palpebre, ha il viso gonfio e fatica a respirare per via delle costole ammaccate, stringo la sua mano e il suo viso scompare dietro gli occhi offuscati dalle lacrime, non riesco proprio a pensare che sia stata tutta colpa mia, una mia stupida disattenzione.
"Ei" la sua voce è flebile, si sente a malapena, mi accarezza il viso e cerca di sorridermi
"E' stata colpa mia, dovevo esserci io su quel letto, potrai mai perdonarmi" mi asciuga le guance e corruga le sopracciglia
"Ma che stai dicendo, smettila per favore, non è colpa tua. Mi hai trovata, sono ammaccata e distrutta è vero ma io sono viva" scuote la testa e le vengono gli occhi lucidi
"Ti hanno quasi ammazzata, non me lo perdonerò mai, quella gente deve morire"
"Non fare sciocchezze, pensa a noi, pensa alla nostra bambina. Non immischiarti con quei criminali ti prego, fallo per me, per noi" annuisco e mi convinco che per il momento va bene così
"Come sta Zoe? Nemmeno mi riconoscerà" sbuffa e abbassa lo sguardo
"Ma che stai dicendo, sei sua madre, le basterà sentire il tuo profumo e il tuo tocco, è piccola tesoro, non ricorderà niente di tutto questo"
"Mi manca da morire, voglio vederla Marco"
"Lo so amore mio, manchi anche a lei, questi giorni sono stati un inferno, vedrò domani cosa posso fare. Prima sentiamo quanto tempo devi rimanere qui e poi chiedo se è possibile vederla durante l'orario di visita" annuisce e tira su con il naso, mi avvicino e le asciugo le guance abbracciandola stretta a me
"Mi fa male tutto" si distende meglio e fa una smorfia con il viso
"Lo so amore, ma hai già gli antidolorifici al massimo, se solo potessi io...mi prenderei tutto il tuo dolore credimi" mi sorride e mi stringe la mano prima di rabbuiarsi
"Lo..Loro che fine hanno fatto?"
"Sono stati arrestati e sono nell'ospedale penitenziario"
"Nell'ospedale penitenziario? Perchè? Nessuno di loro era ferito Marco che hai combinato"
"Ei tu devi stare tranquilla, è tutto sotto controllo ... quel bastardo si ricorderà per un bel po' di tempo che non mi doveva remare contro" mi guarda rabbuiata e cerco di distendere i muscoli del mio viso per farla riposare serenamente
"Adesso dormi un po' amore, domani mattina procederanno a ripeterti gli esami e non voglio che tu venga strapazzata troppo." le accarezzo i capelli fino a che non chiude gli occhi e come sento il suo respiro regolare tiro un sospiro di sollievo, il peggio arriverà domani, quando insieme ai medici le diremo che ha fatto un raschiamento. Da quel che ho capito non sospettava minimamente di essere incinta !

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