Capitolo 29

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P.O.V.'S ALICE
"Si, pronto?" sono a lavoro, in ufficio e dopo appena esco mi raggiunge Marco che abbiamo l'incontro con un'agenzia immobiliare e stasera siamo a cena dai suoi genitori, dobbiamo dirgli delle nozze, con i miei già ne abbiamo parlato, ne sono stati felicissimi soprattutto perché hanno visto il mio cambiamento in questi mesi grazie a Marco, l'hanno adorato dalla prima volta che l'hanno visto.
"Alice, ciao, come stai?" stacco il telefono guardando lo schermo e quella voce, quel nome, mi lasciano di stucco, non posso crederci l'abbia fatto veramente
"B..bene" rimango in silenzio e sento un sospiro dall'altra parte
"Ti va di prendere un caffè?"
"Marco sono a lavoro, a Roma" non me lo sarei mai immaginata che mi avrebbe chiamata dopo tutto questo tempo, è passato quasi un anno
"Oh beh allora ti lascio, anzi scusami se ti ho disturbata"
"Ciao Marco, stammi bene" riattacco e tiro un sospiro di sollievo, un panico strano mi ha invaso quando ho sentito la sua voce, ma non mi ha fatto l'effetto che mi faceva solitamente, non mi ha provocato brividi e scosse per tutto il corpo, mi è rimasto indifferente.
Non penso più a lui con rabbia dopo un anno, ho analizzato e metabolizzato quello che è successo e mi sono resa conto che tutto quello che voglio è mantenere un rapporto civile con il mio ex, le cose tra di noi si erano già affievolite da tempo ed eravamo troppo presi da tutto quello che ci stava succedendo che non abbiamo retto la tensione, il dolore, e abbiamo finito per perderci senza neanche accorgercene fino a che non è arrivata la goccia a far traboccare il vaso.
Vengo distratta dai miei pensieri quando dei colleghi mi chiamano per fare una pausa, è da questa mattina che analizzo e scrivo articoli e non ne posso più, i miei occhi stanno bruciando.
Mi alzo dalla mia scrivania e li raggiungo nella sala caffè
"Ehi allora com'è rientrare a lavoro dopo essere stata in quel paradiso?" si chiama Zoe, è una ragazza più grande di me di 3 anni e lavora qui da molto più tempo, è forse quella con cui ho stretto più amicizia in quanto è stata sin da subito la mia tutor e mi ha insegnato tutto quello che so ora
"Oh non ricordarmelo, vorrei essere rimasta lì" mi verso una tazza di caffè e sorrido al ricordo di quei giorni passati lì
"Quindi è piaciuto il regalo di compleanno" Riccardo, mio collega, mi fa la corte da quando ho messo piede qui dentro, mi parla sempre con quel tono che farebbe capitolare ai suoi piedi qualsiasi ragazza, ma non me. Mi sorride mostrando i denti bianchi e perfetti, è un bel ragazzo per carità, ma mai come il mio fidanzato bello, alto, muscoloso e con quegli occhioni scuri.
"Ricky smettila di farle il filo perché è fidanzata" Zoe mi salva, come al solito, da quanto so questi due sono andati a letto insieme più di qualche volta, ma niente di più. Nessuno dei due vuole relazioni impegnative e a loro sta bene così. Diciamo che Riccardo si è fatto tutte le dipendenti di questa rivista.
"Oh, ma smettila Zoe, poi nessuno ha mai visto questo ragazzo misterioso, come nessuno ha mai visto l'altro, solo che lì ne avevamo la prova" mi guarda e butta gli occhi sul mio ventre alludendo alla mia gravidanza, perché si, nonostante fossi in stato avanzato con la mi recavo una volta a settimana in ufficio per controllare il mio lavoro.
"Sei pregato di non fare commenti fuori luogo, non davanti a me perlomeno" gli faccio un sorriso finto avvicinandomi a lui
"Tesoro stai calma, ho solo detto che nessuno sa che sei fidanzata, qui tutti conosciamo tutti, abbiamo conosciuto solo il tuo ex perché ti accompagnava e ti riprendeva quando eri incinta, beh certo poi tua-"
"Basta. Riccardo ho sempre sopportato le tue avances, non ti ho mai detto niente nonostante a volte fossi veramente estenuante, ma te l'ho sempre fatta passare." faccio una pausa e mi avvicino ancora di più a lui, Zoe ha il fiato sospeso mentre lui mi guarda sorpreso e in silenzio
"Ti passo vicino e mi provochi, ma io zitta, fai battutine sul mio corpo su come ti piacerebbe domarlo come dici tu insieme agli altri maiali che si trovano qua dentro, ma io zitta. Zitta perché non me ne frega di essere il tuo desiderio sessuale, non mi frega nemmeno quando discutiamo di lavoro faccia a faccia ma mi guardi le tette e quando esco dal tuo ufficio il sedere. Non me ne frega perché non ti desidero e il tuo sguardo non mi provoca eccitazione. Ma non parlare della mia gravidanza ne tantomeno prova ad alludere a mia figlia, perché ti faccio passare un brutto momento Riccardo" gli sono ad un soffio dal naso e mi guarda impietrito
"Intesi?" lo guardo dritto negli occhi e mi annuisce flebilmente, dopodiché poso la mia tazza nel lavandino ed esco di lì sentendomi alleggerita di tutto quello che desideravo di dirgli da tempo.
Mi risiedo alla mia scrivania e tiro un sospiro di sollievo mettendomi le mani nei capelli
"Ali, l'hai steso" Zoe mi raggiunge e si siede vicina alla mia postazione
"Non mi frega niente, non deve permettersi di dire certe cose e di parlare di mia figlia. Ho sopportato fino ad ora perché per me non era nessuno quindi non avevo motivo di dargli importanza" taglio corto aprendo le mail che mi sono arrivate
"Saresti stata una mamma fantastica sai? Quando ti ho vista su quel set per bambini mi sono resa conto di quanto ci sai fare e di quanto tu abbia l'istinto materno" la guardo, le sorrido annuendo e cambio discorso
"Prima mi ha chiamata il mio ex" mi sistemo comoda sulla poltrona accavallando le gambe
"No davvero, che voleva? Gliel'hai detto che ti sposi?"
"No, voleva solo prendere un caffè insieme e sicuramente parlare, conosco bene Marco e quando gira intorno alle cose c'è sempre altro di fondo. Ma non mi importa credimi, sto bene così adesso, sono felice, innamorata come non mai, diventerò zia e porto un anello al dito. Qualunque cosa voglia lo ascolterò ma io ho voltato pagina come ha fatto lui sin da subito, voglio mantenere un rapporto civile, è stato pur sempre il mio compagno per 3 anni e rimarrà comunque il padre di mia figlia."
"Hai ragione, non ti ho mai vista così serena da quando hai conosciuto e stai con il tuo fidanzato. Te la meriti tutta questa felicità tesoro, credimi" rimaniamo a conversare un altro po' mentre lavoriamo al computer ma per oggi per fortuna il più è fatto.
Sono le 16 quando stacchiamo e spegniamo tutto, mi stropiccio gli occhi cercando di non rovinarmi il poco trucco che porto e tolgo la matita che ho nei capelli
"Allora, oggi andrete a vedere casa giusto?" annuisco mentre prendo la mia borsa e sistemo la poltrona sotto la scrivania
"Vediamo un po' cosa ci riserva questa ricerca, speriamo di trovarla presto, più che altro perché lui ha fatto già il concorso per entrare ed è stato affibbiato ad un distretto di Roma su sua scelta e io poi essendo qui posso venire tutti i giorni al giornale a lavorare, e non per forza da casa, magari tutto questo mi aiuterà ad ottenere qualche promozione"
"Beh si non nego che la tua presenza, soprattutto a me, fa molto, poi magari chi lo sa ti promuove" annuisco ed usciamo dal nostro studio e nella hall oltre agli altri colleghi, compreso Riccardo che mi guarda squadrandomi da capo a piedi, intravedo un ciuffo scuro e ribello che conosco bene.
"Riccardo non ci ha sentito eh?! Continua a mangiarti con gli occhi" Zoe ridacchia al mio fianco coinvolgendo anche me mentre camminiamo verso di loro
"Non gli conviene in presenza del mio fidanzato" glielo indico con un cenno del capo proprio nel momento in cui si volta verso la nostra direzione facendomi un sorriso che mi esplode nel petto.
Gli vado incontro posandogli un bacio a stampo e presentandolo a Zoe, sotto gli occhi di Riccardo che mi guarda in un modo abbastanza strano squadrandoci da capo a piedi.
"Zoe, lui è Marco, il mio futuro Marito" lo guardo negli occhi sorridendogli quando pronuncio quest'ultima parola
"Piacere Marco, finalmente vedo il volto di questo famoso ragazzo di cui ho sentito tanto parlare. Comportati bene con questa chica" Marco annuisce sorridendole e rassicurandola per poi spostare lo sguardo su Riccardo, a quanto pare non gli è sfuggito il modo in cui mi guarda, lo sento fremere ma mantiene la calma marcando comunque il territorio facendo scivolare la sua mano sul mio fondoschiena e attirandomi a lui, sorrido come una ragazzina perché ho capito il suo gioco e ho tutta l'intenzione di reggerglielo, è ora che se la faccia finita.
"Beh ragazzi è stato un piacere conoscervi, ma ora noi dobbiamo proprio andare"
"Oh aspettate, facciamo prima un applauso ai futuri sposini" vorrei sotterrarmi dopo quello che ho sentito pronunciare da Zoe, non ci posso credere, mi imbarazza da morire mettermi in mostra in pubblico e soprattutto nel luogo dove lavoro, ma i miei colleghi a quanto pare le danno man forte alzando un piccolo coro di stupore e applausi.
Marco mi stringe a se e ci scambiamo un bacio, ma non un semplice bacio a stampo, mi infila la lingua in gola stringendomi forte per la vita.
So benissimo cosa sta facendo.
Quando ci stacchiamo mi sorride e mi posa un bacio sul naso per poi rivolgere uno sguardo a Riccardo sorridendogli e leccandosi le labbra. Questo ragazzo mi farà uscire pazza, sto cercando di trattenermi dal ridere guardando di sottecchi Zoe che sorride soddisfatta.

P.O.V.'S MARCO
Saliamo in macchina e la guardo di sottecchi sorridendo
"Carini i tuoi colleghi"
"Mh, si" è nervosa forse ha già capito dove voglio arrivare
"Anche quel Riccardo" sospira e mi guarda scocciata
"Marco arriva al punto"
"Ti si vuole scopare." Ecco qual è il punto. Probabilmente al suo posto avrei avuto gli stessi pensieri, non perché sia la mia fidanzata ma è una bella ragazza, semplice, con quel viso angelico e i lineamenti delicati attira l'attenzione. Soprattutto come è vestita oggi, indossa una tutina di jeans corta, abbastanza corta per me, con lo scollo a V profondo tanto da far intravedere la lingerie in pizzo nero e il solco dei seni e un paio di sandali con il tacco che slanciano quelle gambe sinuose.
"Sei geloso?" si sistema meglio sul sedile sfociando in una risata fragorosa mentre la guardo si sfuggita
"No Alice, semplicemente non mi piace come ti guarda, cazzo ti ha spogliato con gli occhi davanti a me." sbuffo e mi passo una mano nei capelli
"No non sei geloso, per niente. Allora non ti da fastidio se ti dico che Riccardo insieme a qualche altro collega fa apprezzamenti sul mio corpo"
"Bastardo" ringhio e peggio sull'acceleratore mentre la sento ridere e allungarsi verso di me per posarmi un bacio sulla guancia, è un attimo che vengo invaso dal suo profumo dolce che per me sa di casa
"Sei dolcissimo, mi piace questo tuo lato" mi posa la sua mano sulla mia sul cambio e non posso non notare come luccica l'anello colpito dalla luce e sorrido dentro di me
"Amore sul serio, non devi preoccuparti, mi fa schifo. Una persona che fa certi apprezzamenti e dice certe cose non mi piace per niente, è un viscido, si è passato tutto l'ufficio"
"A te no?" la guardo serio cercando di trattenere un sorriso ma quello che fa è tirarmi un pizzicotto nel fianco
"Stupido. No. Certo che no, mi ha fatto avances da quando sono stata assunta ma non gli ci sono mai stata, anzi, all'inizio mi divertivo a provocarlo ogni tanto, poi quando mi sono accorta un giorno che mi guardava nella scollatura anziché i documenti di cui stavamo discutendo, ho smesso perché è un depravato cronico."
"Tesoro non per dire niente, hai un fisico morbido, mozzafiato, ma anche io non riuscirei a guardarti negli occhi se mi sbatti le tette in faccia, e sai il debole che ho. Quindi se da una parte mi fa incazzare il fatto che ti sbavi addosso dall'altra non posso biasimarlo credo che avrei già allungato le mani" parcheggio e mi giro a guardarla, precisamente il mio occhio cade sulla sua scollatura, mi alza il mento riportando i miei occhi nei suoi e mi bacia
"Tu puoi toccare, lui no. Può solo farsi fantasie erotiche che gli concederanno un piacere temporaneo." mi sorride rassicurandomi e la bacio di nuovo palpandole un seno, morbido, sodo e perfetto, è una quinta naturale che sembra essere stata fatta apposta da madre natura per la mia mano grande.
"Marco..." mugola mentre continuo a toccarla e a baciarla sotto al collo fino a che non decido di fermarmi perché vorrei evitare di dover dare spiegazioni ad un pubblico ufficiale. Ha gli occhi carichi di desiderio, le pupille dilatate e il respiro affannato, è semplicemente bellissima. La guardo tutta, perlustrando ogni centimetro del suo viso e spostandole una ciocca di capelli
"Sei la donna della mia vita." mi sorride dapprima piano, gli occhi le diventano lucidi, sorridendo e illuminandomi come nessuna ha fatto mai
Si,
é proprio la donna della mia vita,
esta chica!

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