Capitolo 4

473 10 0
                                    

P.O.V.'S MARCO
Sono appena le 7:00, prima che la sveglia suoni la stacco subito perché vorrei evitare di svegliare Alice visto che questa notte ha faticato a prendere sonno.
Si lamentava e si rigirava spesso nel letto, mi ha detto di avere dei fastidi allo stomaco e che erano quelli motivi di insonnia.
Le ho fatto una camomilla calda e dopo averla bevuta tutta sembrava sentirsi meglio, come suo solito mi si è spalmata addosso e dopo un'abbondante razione di coccole è crollata.
Mi giro verso di lei ma non la vedo, il suo posto è ancora caldo però, la porta del bagno è aperta ma la luce è spenta, così mi alzo e vado in sala dove la trovo sul divano con un libro in mano.
"Ei come mai già sei sveglia?" le faccio una carezza sulla testa e mi accoccolo sotto la coperta addosso a lei.
Mi guarda e sembra in ansia per qualcosa ma cerca di camuffare il tutto facendomi un sorriso tirato mentre mi tocca i capelli
"Non riuscivo a dormire tutto qui, ti preparo la colazione"
Fa per alzarsi ma la blocco e ricade su di me, Cristo è bellissima in questo momento con la sua aria selvaggia. È a cavalcioni su di me, indossa una canotta di seta rosa con le bretelline fine senza reggiseno e un paio di pantaloncini del medesimo colore e tessuto.
Non resisto così la prendo per la testa e la spingo su di me, e mi divoro la sua bocca, con l'altra mano la tocco ovunque, le strizzo i glutei sapendo l'effetto che questo gesto ha su di lei, infatti mugugna di piacere nella mia bocca. Delicatamente intrufolo la mia mano sotto la sua canotta e la sento bollire, arrivo alla mia parte preferita, il suo seno prosperoso, i capezzoli al contatto con la mia mano fredda si rizzano e sono desiderosi di attenzioni.
È eccitata, lo sento, si sta strusciando lentamente su di me mentre con una mano mi tiene la testa, l'altra la sposta sulla mano che in questo momento sta scendendo a scoprire il suo bocciolo, puro ed innocente, mi prende la mano e se la infila nei pantaloncini, ho scoperto che le piace quando le dedico queste attenzioni.
Continua a baciarmi, mi sta divorando la bocca, non so come ma riesco a farmi trascinare da lei e mi ritrovo seduto con lei a cavalcioni su di me, si struscia sul mio palmo che in questo momento è proprio nelle sue mutandine.
La guardo mentre inizia a muoversi più velocemente, e se possibile me lo fa venire duro ancora di più, ha gli occhi chiusi, la bocca semiaperta e la testa leggermente reclinata all'indietro.
Improvvisamente, le infilo un dito dentro e mi fermo, si contorce e si morde il labbro mentre apre gli occhi e mi guarda con il suo sguardo super eccitato.
Si piega in avanti e inizia ad ondeggiare piano il suo bacino mentre mi ansima nell'orecchio.
"Ti prego di più" la lecco sotto il collo, la mascella fino ad arrivare all'orecchio, il suo punto debole
"Stamattina vuoi godere eh?" mi stringe i capelli mentre continua a masturbarsi con il mio indice nella sua fessura, mi ritrovo il suo seno sotto il mento e colgo la palla al balzo per toccarglielo e leccarla anche lì, sento i suoi umori bagnarmi e cazzo è fradicia, il suo corpo è sensibilissimo mi basta sfiorarla appena e fiotta.
Improvvisamente si ferma, mi guarda e mi fa un sorriso seducente e io capisco tutto, lo so cosa vuole, ma voglio sentirmelo dire, mi sfiora le labbra e mi sussurra
"Fammi tua. Fammi tua ti prego"
Dio ho una voglia matta di scoparla che neanche immagina, il mio cazzo pulsa e fa male e lei che ci si dondoli sopra non è d'aiuto, ma non posso, ho paura di farle male, voglio prima sentire il parere di un medico.
"Di Pi- AHH"  le infilo dentro anche il dito medio, mentre con il pollice descrivo movimenti circolari sul suo clitoride.
È da orgasmo in questo momento, sta aumentando il ritmo e le mie dita se le sta proprio cavalcando. Decido di intensificare e così inizio ad andare incontro ai suoi movimenti, e muovo freneticamente la mia mano mentre con l'altro braccio la tengo dalla vita.
Si ti sto proprio fottendo amore mio, ma se solo ti guardassi in questo momento, presa dal piacere, anche questo è sesso, tu sei sesso e adesso sei tu a fottere me.
I suoi ansimi sono musica per le mie orecchie mentre con una mano mi spinge la testa verso il sul seno, sto succhiando e mordendo un capezzolo, con l'altra mi tiene fermo il braccio, ho il palmo e le dita fradice, è vicina, lo sento da come ansima e da come la sua fica stretta si contrae delicatamente. Nell'aria si sente l'odore della sua femminilità, e non c'è odore più buono e dolce di questo per me. Voglio prolungare questo piacere così mi fermo di botto, e le impalo dentro le mie dita, continua a cavalcarsele ma cerca di muovere il mio braccio con una mano.
"Stronzo, sei..uno..stronzo..ti-" non riesce nemmeno a finire la frase perché ritraggo e rinfilo le dita in stoccate decise e ogni volta che le pianto dentro trattiene il fiato, sta per venire, la conosco ormai.
Le sussurro parole sconce all'orecchio e continua a bagnarmi, ho scoperto l'effetto che le fanno
"Ti prego fammi venire ne ho bisogno"
Mi bacia, si alzi e si abbassa lentamente e sento il suo seno ogni volta che si alza strusciarsi sul mio mento.
Riprendo a scoparla con le dita in modo frenetico e sobbalzi di continuo,a blocco dalla vita e le sbatto dentro talmente violentemente che si viene a creare quel rumore osceno di sesso, di perverso.
C'è quasi, lo sento, mi hai circondato la testa con le braccia, ho la faccia tra i tuoi seni e non c'è posto più bello di questo, la lecco anche lì, mi chiede di più e non me lo faccio ripetere due volte perché continuo a spingere.
"Vieni amore!" e come se questa fosse una parola magica, esplode su di me e in questo momento é bellissima, la sua espressione è rilassata e appagata, trema e ondeggia piano fino a fermarsi segno che il suo orgasmo se lo è assorbito tutto e stanca poggia la testa sul mio petto mentre io mi infilo in bocca le dita per sentire il suo sapore.
Ha il respiro affannato, fa respiri profondi, il suo battito è così forte che rimbomba nel mio petto e io non posso fare a meno di coccolarla.
Mi rendo conto che sono le 7:20 così mi alzo con lei in braccio e la rimetto in piedi, sembra frastornata infatti come la appoggio in piedi sul pavimento barcolla leggermente.
"Ei tutto bene?"
"S-si mi sento solo le gambe un po' molli. Senti vado a darmi una rinfrescata"
Nel frattempo io mi preparo il caffè e mi sbrigo non vorrei che l'odore le desse fastidio, torna in sala 5 minuti dopo con una tuta grigia, una canotta nera che evidenzia il suo ventre e le scarpe da ginnastica.
"Dove vai a quest'ora? Tornate a letto un altro po' stanotte avrai dormito malissimo" mi stampa un bacio sulle labbra e si prende un bicchiere d'acqua
"No, faccio una passeggiata, mi piace camminare la mattina presto, mi rilassa" la guardo con uno sguardo storto
"Amore senti, non che voglia privarti delle tue abitudini ma, se avessi un malore? Sei da sola e nelle tue condizioni non credo che-"
Non mi fa neanche finire di parlare che mi sorride e mi prende le mani e il primo istinto di entrambi è quello di intrecciare le nostre dita.
"Ei stai tranquillo. So quello che faccio, se non mi sarei sentita bene non l'avrei fatto, anche perché io adesso passo in secondo piano viene lui prima di ogni cosa, quindi non hai niente di cui preoccuparti. Poi sono incinta mica malata, è vero che tuo figlio è un po' una testa dura come te e non collabora, però sul serio, io sto bene!" provo a credere alle sue parole quando la vedo fare una smorfia e trattenere il fiato
"Amore che hai?" mi guarda e si piega in due con una mano sulla pancia, solo che questa volta accompagnata da una smorfia c'è un urlo strozzato. Cerco di sostenerla ma non si muove
"Ali che hai?" inizia a piangere disperata e strizza gli occhi
"Io- io non lo so, ho delle fitte assurde"
Qualche secondo dopo si aggrappa con forza e strozza un urlo contro il mio braccio. Sto entrando in panico, non so che fare, lei continua a lamentarsi e a piangere
"Marco, Marco ti prego aiutami, aiutami, fai qualcosa, la pancia mi fa malissimo" la prima cosa che mi viene da fare è prenderla in braccio e uscire di casa, la metto in macchina e chiamo subito la sua ginecologa che mi dice di avere il turno in ospedale e di portarla li.

Quello che mi dicono i tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora