Capitolo 47

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P.O.V.'S MARCO

Sono passati un po' di giorni dal giorno della scoperta e su consiglio della nostra ginecologa di fiducia, eccoci qui al pronto soccorso pronti a fare le analisi a mia moglie. Visti i trascorsi con le scorse gravidanze e conoscendo com'è scrupolosa vuole monitorare la situazione sin da subito anche se a distanza.
"Ei, tutto ok?" stringo la mano di mia moglie che emana il suo stato di tensione da ogni poro
"Si, voglio solo sapere se va tutto bene" butta fuori l'aria e si appoggia a me, non nascondo che sono teso anche io.
Dopo aver fatto tutto passiamo a prendere la colazione per tutti e ci presentiamo a casa, sono arrivati anche i miei genitori e di tutto questo non sa niente nessuno al di fuori di noi e per il momento siamo così felici, al contempo preoccupati, che preferiamo tenere la cosa per noi.
Appena entriamo in casa c'è un silenzio tombale, segno che dormono tutti ancora d'altronde sono solo le 8, ma in sala troviamo mio fratello sul divano con il piccolo che prende il latte.
"Voi che ci fate qui, quando siete usciti?" ci guarda interdetto
"Siamo usciti a fare una passeggiata e abbiamo preso la colazione" mentre Alice si dilegua in bagno io rimango con mio fratello
"Che succede Marco?" mi guarda mentre io cerco di catalizzare tutte le mie attenzioni su mio nipote che mi guarda con le sopracciglia corrucciate concentrato sul suo biberon
"Niente, perchè?" mi sistemo meglio sul divano
"Siete strani"
"No siamo un po' nervosi, continuano ad arrivarci delle cose di lavoro negli ultimi giorni e credimi che non staccare nemmeno per qualche giorno è pesante" sospiro passandomi una mano nei capelli e per fortuna sono stato abbastanza convincente
"Gli siete mancati" volto la testa verso mio nipote e sorrido nel vederlo accoccolato a suo padre
"Credo di si e anche a noi, tantissimo, ma anche con voi è stato bene, l'avete trattato come un principino, lo sappiamo che è come un figlio per voi" lascio una carezza alla manina di mio nipote e lo guardo mentre tranquillo prova a riaddormentarsi
"Saresti un bravo papà sai, lo vedo da come fai tutto con estrema naturalezza con lui"
"Già" sospiro e distolgo lo sguardo puntandolo al soffitto
"Ancora niente?"
"Arriverà quando sarà il momento e quando noi saremo rilassati e tranquilli abbastanza da affrontare un cambiamento del genere" per fortuna sono riuscita ad imbastirgliela su, vorrei poter condividere la mia felicità con lui che è una da sempre una presenza costante nella mia vita ma rimango fedele a mia moglie e alla promessa che ci siamo fatti. Grazie a dio veniamo interrotti da mia madre e mia moglie che entrano in sala, seguite da mio padre
"Buongiorno ragazzi" papà si avvicina a noi e lascia una carezza ad Edo che nel frattempo si è riappisolato sul petto di mio fratello, la mia attenzione è catalizzata tutta su mia moglie però e sul suo stato abbastanza teso e strano, mi alzo ignorando completamente mio padre e mio fratello che mi parlano e la raggiungo abbracciandola da dietro
"Tutto ok?" si crogiola nel mio abbraccio e annuisce per poi dirmi all'orecchio che ha rimesso un po', sospiro e le lascio un bacio sulle labbra ancora fresche.
Vengo distratto dal mio telefono che squilla e quando vedo il mittente cambio subito umore...lavoro
"Si pronto?" non mi sono nemmeno appartato, sono rimasto nell'angolo cucina con mia moglie abbracciata a me e mia madre mentre mio padre e mio fratello mi guardano curiosi dal salottino
"Ciao Marco, mi dispiace disturbati durante le vacanze ma c'è urgenza che torni prima, posso concederti al massimo 5 giorni perchè so che sei fuori al momento, ma non di più" Clara mi parla dall'altro capo del telefono e non voglio credere a quel che sento
"Spero stai scherzando!" sbotto alzando la voce ingiustamente nei suoi confronti, so benissimo che gli ordini vengono dall'alto e lei si è presa solo la briga di comunicarmelo
"Marco lo so, ma Giorgio non è potuto rientrare, ha avuto un incidente" appena mi comunica la notizia rimango come gelato, mia moglie se ne rende conto perchè si stacca da me e mi guarda mentre a me risuona solo che il mio fidato compagno di squadra e amico ha avuto un incidente
"Co..come sta?"
"Sta bene, fortunatamente era solo in macchina, ha perso il controllo dell'auto ed è andato fuori strada...Sono stata ieri a trovarlo appena saputo,  lamenta solo un forte mal di testa ed ha qualche osso crinato ma niente di grave per fortuna. Appena i suoi valori si stabilizzano verrà dimesso e come si sente meglio potrà aiutarci da casa ma finché non rientra tutta la squadra al completo noi qua siamo solo 3 e ci sono delle indagini da portare avanti e diverse uscite da fare-"
"Va bene, stai tranquilla, lo so come funziona. Mi metto in moto il prima possibile per rientrare, ti avviso appena sono a Roma, per qualunque cosa se vi posso essere utile anche se a distanza sai che puoi chiamarmi in qualunque momento" ci salutiamo e riattacco con un peso addosso
"Che succede Marco?" Alice mi guarda con quegli occhi dolci che faccio quasi fatica a parlarle
"Devo rientrare a Roma entro 5 giorni, Giorgio ha avuto un incidente e al momento sono solo in 3 al distretto e sono scoperti per delle indagini da fare" le lascio una carezza sul viso e percepisco subito la sua preoccupazione dal cambio di espressione come le dico del mio amico
"Lui sta bene tutto sommato, è solo un po' acciaccato, lo dimettono tra qualche giorno ma io devo tornare a casa."
"Vengo con te" nego subito con la testa e le caccio indietro una ciocca di capelli
"Non se ne parla, tu rimani qui con loro e ti godi questi ultimi giorni, magari come la situazione si calma e qualcuno rientra mi finiscono di far fare le ferie eppure posso lavorare anche da qui" mi guarda con gli occhi rammaricati e mi abbraccia posandomi un bacio alla base del collo
"Quando devi rientrare?" mio padre e mio fratello mi chiedono e mi avvicino a loro aiutando mia moglie ad apparecchiare per la colazione
"Mi hanno dato 5 giorni, a questo punto credo entro un paio di giorni massimo 3" faccio spallucce e mi siedo su una sedia attirando mia moglie sulle mie gambe
"Ehi, dai, stai tranquilla su" mi abbraccia e sospira insieme a me, le poso una mano sulla pancia e la stringo ancora di più baciandole la guancia
"Stai tranquilla per noi e per lui " le sussurro all'orecchio e annuisce posandomi un bacio fugace sulle labbra per poi raggiungere mia madre e mia cognata per aiutarle

....

P.O.V.'S ALICE

Oggi la giornata è iniziata male e finisce peggio...Marco tra poco prende l'aereo per rientrare prima e per fortuna un amico lo va a prendere all'aeroporto.
Ho un miscuglio d'ansia e solitudine alla bocca dello stomaco, può sembrare capriccioso ma ho veramente bisogno in questi giorni della sua presenza e soprattutto del suo affetto e appoggio.
"Amore dai può darsi che la prossima settimana già sono qui" mi abbraccia stretta e la stessa cosa faccio io
"Appena puoi per favore porta le analisi dalla ginecologa e fammi sapere" ieri ci sono arrivate le risposte delle analisi e anziché parlare con la mia gine in videochiamata preferiamo così
"Certo amore, domani mattina vado subito, anzi mandale un messaggio più tardi, così passo prima da lei e nel pomeriggio vado al distretto"
"Mi raccomando se ti serve qualsiasi cosa chiamami"
"Si Ali ma stai tranquilla, torno a casa nostra non vado in guerra" scoppio a ridere e gli batto un pugno sul braccio che non lo sposta nemmeno, mi abbraccia a se e mi bacia intensamente per poi salutare anche il resto della famiglia e allontanarsi
"Mio figlio è davvero fortunato" Paola mi attira a se e mi sorride dolcemente
"A volte sono troppo esagerata lo ammetto hahahah" ridacchio mentre mi affianca anche mia cognata
"Sei sua moglie e te ne prendi cura, è normale tesoro. Stai pur certa che a lui non pesa la tua premura, anzi l'adora" sorrido ad entrambe e ci dirigiamo con i miei suoceri e cognati a cena fuori come programmato.
Dopo la cena andiamo a fare una passeggiata con Andrea e Francesca per far addormentare il piccolo mentre i miei suoceri tornano a casa.
"Sembri preoccupata in questi giorni" Francesca mi prende sotto braccio mentre camminiamo affianco a Andrea che spinge il passeggino
"Un po' lo sono è vero, ma niente di allarmante tranquilla" sospiro e le sorrido cercando di nascondere le mie ansie
"Va tutto bene tesoro?" le sorrido e annuisco e per fortuna anche se mi guardano in modo curioso sia lei che mio cognato mi lasciano in pace, hanno percepito che voglio tenere qualunque cosa sia per me ed è meglio così. A preoccuparmi veramente è la gravidanza, voglio sapere al più presto se le mie analisi e i miei valori sono nella norma oppure c'è qualcosa che non va, e questa attesa è angosciante.
Intorno alle 22.30 rientriamo a casa e Marco ci ha avvisati quando era già a casa e questo mi ha resa di certo più tranquilla.
Nonostante non abbia mio marito qui con me, non sono sola nel letto, un ammasso di cellule sta prendendo vita dentro di me e non posso che essere, benché la paura, più felice di così di quanto la vita mi stia riservando.

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