Capitolo 69

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P.O.V.'S ALICE
Cammino avanti e indietro mentre aspetto mio marito, sono agitatissima, mi tremano le gambe, mi sudano le mani, vorrei tanto sbagliarmi ma quegli occhi, diamine sono così uguali ai suoi.
"Tesoro prova a calmarti" Zoe mi si avvicina toccandomi una spalla, mentre Riccardo è sul divanetto a giocare con la bambina.
Non faccio in tempo a rispondergli che si apre la porta del nostro ufficio e salto dallo spavento, sento il cuore scapparmi fuori dal petto ... invece è mio marito.
Come lo metto a fuoco mi fiondo tra le sue braccia, lo circondo dalle spalle in punta di piedi, e lo stringo più che posso
"Sei tu"
"Ci sono io, stai tranquilla. Sono qui" continua a stringermi mentre mi fa indietreggiare rimaniamo incastrati così per qualche secondo prima che sopraggiungano i colleghi e il suo capo che dopo aver dato delle direttive ben precise fa scendere i ragazzi al piano di sotto
"Alice, calmati, stai tremando" il suo capo mi tocca la testa mentre continuo a macinare km sul posto
"Se è lei, che facciamo" faccio saettare lo sguardo da Vincenzo a mio marito mentre il mio cervello è in palla
"Intanto ci accertiamo che sia lei. Tu raccontami cosa hai visto" mi appoggio con il sedere alla mia scrivania mentre entrambi rimangono davanti a me, Vincenzo è super attento invece mio marito rimane con le braccia conserte e lo sguardo cupo, è tesissimo
"Sono scesa con Riccardo e la bambina" lo indico sul divanetto "siamo andati a fare un giro all'area nido. Riccardo mi ha presentato le educatrici, fino a che lei era di spalle non avevo la minima idea di chi fosse. Poi si è girata, mi è venuta incontro per presentarsi. Ha una stretta di mano decisa, e mano mano che la squadravo c'era qualcosa che mi rimandava ad un volto conosciuto. Ha i lineamenti ben marcati, il naso sottile, gli occhi chiari, quasi verdi acqua, e i capelli neri, corti. Si fa chiamare Patrizia" Marco non lascia trapelare nulla dalla sua espressione
"Alice la donna che abbiamo arrestato si chiama Vanessa ***** ed ha gli occhi azzurri e i capelli color cioccolato" lo guardo con le orbite di fuori, per poi spostare subito lo sguardo su mio marito
"Ti sto dicendo che è lei. Ha qualcosa di strano, io sono convinta che sia lei"
"Vieni sediamoci" mio marito rimane in piedi con la spalla destra appoggiato alla parete mentre noi due ci sediamo sul divanetto, Zoe e Riccardo intanto hanno portato la bambina nell'ufficio accanto che è comunicante con il nostro
"Allora ora dimmi, cosa ti ha fatto pensare che sia lei. Un dettaglio, qualunque cosa"
"Il suo tocco, io l'ho riconosciuta, è stata una sensazione a pelle. Gli occhi, il modo in cui mi guardava" annuisce e sospira
"Alice quella donna è stata arrestata, magari hai solo avuto una suggestione" guardo immediatamente mio marito che rimane serio per poi tornare a guardare Vincenzo
"Non mi credi?" Lo guardo delusa
"Certo che ti credo, ma ci può stare che tu ti sia confusa o che abbia rivisto in lei dei lineamenti"
"È lei, io non mi sono sbagliata" guardo mio marito che rimane impassibile, non fa in tempo a rispondermi che arrivano Clara ed un altro ragazzo
"Allora?" Vincenzo si alza in piedi e io lo seguo
"La signorina ha già terminato il turno insieme ad un'altra educatrice" mi esce un ghigno e Clara mi brucia letteralmente con lo sguardo, già non mi sopporta. Guarda che coincidenza, la incrocio e lei termina il turno
"Dicevo ... abbiamo cercato di non destare sospetti, sembra tutto tranquillo. Abbiamo anche chiesto di poter tornare per conoscere lo staff al completo e non c'è alcun problema. Quindi possiamo tornare nei prossimi giorni, nel frattempo ho chiesto informazioni al distretto su questa donna e risulta tutto regolare. 35 anni, Patrizia ***** è rientrata da poco dalla maternità" la guardo incuriosita avvicinandomi a lei
"Che stai dicendo"
"Ha avuto una gravidanza, perché che c'è di strano" mi passo una mano in fronte e penso
"Quando ero nel capannone, c'era un bambino, un neonato mi hanno detto che aveva appena 1 mese, mi hanno anche chiesto di poterlo allattare io" li guardo tutti e a Clara esce un sorrisetto che vorrei prenderla per capelli
"Un mese? Seriamente pensi che possa rientrare dopo un mese? Tu saresti stata in grado di rientrare solo dopo un mese aver partorito?" Mi sta sfidando
"Clara, modera i termini" Vincenzo la riprende all'istante mentre vedo mio marito alterarsi per il modo in cui si rivolge a me
"Il figlio di questa donna ha circa 8 mesi" scuoto la testa e sospiro
"Non è possibile. In quel capannone c'era un bambino, lei è appena rientrata dalla maternità, ha i suoi stessi occhi, la stessa carnagione" mi inizio ad innervosire e ad alzare i toni
"Ei ei calmati" mio marito si fa spazio tra i colleghi e mi prende il viso
"Marco io non sono pazza. Io ho riconosciuto quella donna"
"Tesoro tu sei stanca"
"Non mi credi nemmeno tu?" Lo guardo cercando di trattenere le lacrime
"Amore mio io ti credo ma tu sei stanca e provata per poter ragionare lucidamente. È stata una lunga giornata. Adesso andiamo a casa" mi stringe forte a se lasciandomi un bacio in testa e io tra le sue braccia ritrovo quella pace che da tutto il giorno mi manca
"Marco" Vincenzo lo richiama, si gira continuando a tenermi stretta a se
"Vai a casa. Per oggi hai finito. Per qualunque cosa sai che puoi chiamarmi" annuisce e gli da la mano
"Alice, ti prometto che non ti si avvicinerà più nessuno. Continueremo ad indagare. Adesso vai a casa e ti rilassi, dormi un po', sei stremata oggi, tutto lo stress della giornata ti sta facendo vacillare. Non è facile riprendere in mano la routine, ci vuole tempo. Ecco datti tempo" annuisco e gli porgo la mano
"Adesso andiamo a casa" Marco mi lascia un bacio in testa e mi rinfila la camicetta di jeans prima di prendere Zoe dai ragazzi che nel frattempo si è addormentata nel passeggino
Scendiamo di sotto e come mettiamo piede fuori dall'edificio non posso fare a meno di guardarmi intorno
"Stai tranquilla, sei con me" Marco mi lascia un bacio a fior di labbra prima di aprire la portiera per farmi salire e poi caricare la piccolina nel seggiolone dietro.
Ci avviamo verso casa in totale silenzio, e con le mani intrecciate
Dopo circa 30 minuti siamo a casa e come metto piede in salone mi butto sul divano scoppiando a piangere, devo lasciar andare tutto lo stress della giornata che è stata pesante
"Ei ei ei no" Marco dopo aver messo Zoe nella culletta con le ruote che teniamo in sala si precipita subito da me, si inginocchia a terra e lo abbraccio immediatamente, oggi ho bisogno del contatto con lui più che mai
"Ma..eco è lei. È..è lei." Non riesco a placare il mio pianto e a smettere di tremare
"Amore mio io ti credo. Procederemo a controllare. Ma calmati per favore, non puoi stare così" si siede sul divano e poi si sdraia trascinandomi con se, mi tiene stretta e mi culla come fa con nostra figlia, mi tocca i capelli e mi deposita caldi baci sulla tempia cercando di calmarmi

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