Capitolo 32

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P.O.V.'S MARCO
Ieri sera prima di finire a bere come spugne e far serata ci siamo organizzati con i ragazzi dandoci appuntamento alle 8 tutti insieme per andare a fare un giro in barca, precisamente con la barca del padre di Lorenzo.
"Ali sei pronta?" esce dal bagno con un bikini oro glitterato e i capelli sciolti, anche appena sveglia è bellissima, quando mi da le spalle per infilarsi gli shorts non posso non notare quanto la brasiliana sia sgambata mettendo in evidenza il sedere alto e sodo.
"Andiamo?" mi si presta davanti sorridendomi e annuisco distratto
In sala troviamo i miei genitori a fare colazione e mio fratello
"Ma, noi non veniamo, Francesca non si sente bene da stanotte" guardo mio fratello e la sua faccia è piuttosto preoccupata
"Che cos'ha?" Alice subito si fa avanti prendendo la sua borsa da mare con i nostri asciugamani
"Fastidio allo stomaco e vomita da stamattina alle 5. Già da quando siamo rientrati si sentiva spossata. Non sto così tranquillo, è bianchissima."
"Stai tranquillo, sono nausee è normale che inizi ad avvertire qualche sintomo, se ha di nuovo nausea falle mangiare cracker o cose secche e il the verde aiuta molto." rimango stupito dalla calma con cui parla e sa tutte queste cose ma d'altronde, ci è già passata. Prende un post it e una penna e scrive qualcosa sotto lo sguardo curioso mio e di mio fratello mentre mia madre soprappensiero mi guarda sorridendo dolcemente
"Se vedi che quando si sveglia, sta ancora male vai in farmacia e prendile queste, sono a base di erbe naturali, le può prendere tranquillamente e non serve prescrizione medica." porge il foglietto ad Andrea che legge attentamente per poi guardarla pensieroso
"Andrea, fidati. Sono stata incinta e so come si sente. Me le diede la mia ginecologa perché da quando mi alzavo a quando andavo a dormire i primi 5 mesi li ho passati vomitando qualsiasi cosa ingerissi. Mi hanno salvata, se vuoi avere conferma, chiamate il vostro ginecologo e se vi serve altro chiamami ok?"
"Sei un angelo, grazie. Ma adesso tutti e due fuori di qui che farete tardi sennò dai" mio fratello ci spinge verso la porta ridendo e usciamo, dopo circa 10 minuti a piedi ci ritroviamo con gli altri.
"Buongiorno a tutti" ci salutiamo con i ragazzi e una volta aspettato gli ultimi ritardatari ci imbarchiamo. Per fortuna Alice si è trovata bene sin da subito con le ragazze tanto che appena saliamo si dirigono dentro la cabina a preparare la colazione mentre io e gli altri rimaniamo di fuori a sistemare la barca
"Marco" mi giro verso l'inconfondibile voce di Giulia e le sorrido, è rimasta carina come sempre, fisicamente minuta, magra, ha gli occhi chiari e i capelli rossi.
"Ehi" la vedo in imbarazzo, si guarda intorno, mi vuole chiaramente dire qualcosa ma si sente a disagio.
"Senti io...volevo, si insomma congratularmi con te" la guardo interrogativo "Per le nozze. L'altra sera mi ha spiazzata un po' la cosa e quindi.." tira fuori l'aria torturandosi l'orlo del suo vestitino svolazzante
"Grazie" le sorrido e le tocco una spalla. Vedo l'effetto che le faccio, è lo stesso di un anno fa.
Per anni, ogni volta che venivo d'estate e, la incontravo sognavo di passare una notte con lei, mi era entrata in testa, sin da quando l'ho conosciuta.
L'anno scorso è successo, tutti fin da subito, si sono resi conto dell'attrazione che c'era tra noi. Ma quello che per me era solo fisico per lei iniziava ad assumere un significato diverso.
Non ho mai instaurato un rapporto duraturo per giorni durante il mio soggiorno qui, o comunque in vacanza, per il semplice fatto che non voglio affezionarmi a qualcuno sentimentalmente che poi una volta tornato a casa non ho la possibilità di godermi.
Per noi sarebbe stato esattamente così, non abitiamo vicini e non sono per le relazioni a distanza, ho bisogno di vivermi la persona e trascorrere quanto più tempo insieme, ma era impossibile.
Io a Roma, lei a Genova.
Che magari poi, conoscendola, mi sarebbe pura piaciuta, ma non so quanto sarebbe funzionata. Il tempo che ho avuto a disposizione per conoscerla mi ha fatto capire quanto su certe cose fossimo distanti e diametralmente opposti, non voglio sminuire quello che c'è stato tra noi, ma non era altro che divertimento e sesso, almeno per me, proprio per questo qualche giorno prima di ritornare a casa ho iniziato a metterle dei paletti, perché per lei la situazione stava prendendo una piega diversa.
"Ho visto che ti sei laureato" annuisco sorridendole e notando come i suoi occhi chiari mi scrutano
"Si, finalmente, ce l'ho fatta. Te invece, come va?"
"Oh, io tutto bene, più o meno" si gira verso il vociare delle ragazze che escono e non mi passa inosservato il modo in cui guarda,o meglio dire, squadra ogni centimetro di Alice
"È bellissima" è soprappensiero e il suo tono sembra essere malinconico
"Già, è una bellissima persona" concordo con lei perdendomi nelle movenze di quella ragazza che piano piano mi ha permesso di entrare nella sua vita. Osservo quanto sia bella anche rimanendo semplice come è lei, indossa un paio di shorts di jeans chiari a vita alta con all'interno una camicia in lino con le maniche arrotolate, gli occhiali da sole e i capelli sciolti.
Probabilmente sentendosi osservata si gira verso di me e mi sorride, le faccio un cenno lanciandole un bacio che fa aprire ancora di più il suo sorriso
"Perché hai deciso di sposarla?" questa domanda mi lascia spiazzato e non so perché ma ho l'impressione che mi stia per fare il terzo grado conoscendola
"Perché la amo, mi rende felice, mi fa sentire completo" la guardo meglio alzandomi gli occhiali da sole sulla testa e vedo i suoi occhi diventare lucidi
"Per me eri importante"
"Giulia, ascoltami. Che cosa ti ho sempre detto?" la prendo per le spalle e già vedere che non mi rifiuta mi fa stare tranquillo che non farà scenate perché è l'ultima cosa che voglio
"Che non volevi relazioni, soprattutto nate da una vacanza" mi guarda dal basso della sua altezza con gli occhi lucidi e timorosi
"Esatto. Ti ho sempre detto anche che avremmo dovuto finirla lì dopo la prima notte che siamo andati a letto insieme. Sei consapevole che la nostra, qualora fosse nato qualcosa, sarebbe stata una relazione a distanza dove a malapena riuscivamo a vederci il weekend?" annuisce e deglutisce in imbarazzo guardando verso il mare mentre lentamente iniziamo a muoverci
"Io..è che come ti ho visto, è come se fossi tornata indietro non lo so. Poi quando ho visto lei" sbuffa e torna a guardarmi, mi fa tenerezza in questo momento, sembra dimostrare meno anni di quelli che ha, non avrei mai voluto che stesse così per colpa mia
"Ascoltami. Ei Giuli, guardami" le prendo il mento attirando l'attenzione
"Vai avanti, la vita è piena di sorprese e di cose belle. Troverai qualcuno che si innamorerà da matti di te e della bella persona che sei. Non fissarti su di me ti prego, non ne vale la pena-"
"Perché eh? Perché non ne vale la pena?" alza la voce prendendo coraggio ma le trema
"Perché io amo un'altra ragazza, ho trovato la donna della mia vita Giulia e non ho intenzione di fare cazzate. Quella ragazza non merita altro dolore più di quanto non ne abbia già sopportato e non ho intenzione di recaglielo io. In pochi mesi è diventata la persona più importante della mia vita." mi guarda annuendo alle mie parole, ho cercato di essere il meno brusco possibile, se c'è proprio una cosa che non so fare è mentire e trattare male le persone
"Marco" mi sento richiamare da Alice e la vedo avvicinarsi a noi
"Ehi tesoro, dimmi" le prendo la mano e la guardo
"Abbiamo fatto è tutto pronto, venite?" annuisco e guardo Giulia
"Si certo, arriviamo, subito" mi sorride e va a sedersi nei sedili esterni
"Cosa devo fare? Evitare di venire se ci sei tu? Dimmelo perché non mi piace vederti così giù di morale" mi guarda sorpresa e scuote vigorosamente la testa
"No no non ti chiedo niente di tutto questo ne tantomeno di evitare alcuni atteggiamenti con lei quando siete con noi, non mi permetterei mai Marco. Mi fa piacere però vederti così felice e spensierato. Poi parlandoci mi sembra un sacco carina, mi piace in fin dei conti" mi sorride e rivolge uno sguardo ad Alice che ride e parla con le ragazze.
Annuisco abbraciandola e posandole un bacio sulla fronte, mi fa piacere che perlomeno le piaccia e che vadano d'accordo anche se non hanno avuto modo di conoscersi a fondo ancora, ma di questo non ne avevo dubbi, è impossibile farsi andare antipatica quella ragazza, così solare e piena di vita.
Dopo aver fatto colazione ci rilassiamo tra una chiacchiera e un'altra chi sui sedili chi sdraiato a terra a prendere il sole mentre continuiamo a navigare.
Rimango seduto vicino ad Alice, ammiro il suo profilo perfetto mentre guarda il mare persa nei suoi pensieri, con il naso all'insù e le labbra carnose e sporgenti, noto che la sua pelle rabbrividisce al vento fresco della mattina che le scombina i capelli sciolti.
"A che pensi?" Le tocco una guancia e si gira verso di me
"A tante cose" sospira
"Ma? Sono diversi giorni che sei pensierosa" respira profondamente deglutendo, segno che c'è qualcosa che non va, ho imparato a conoscerla
"Si" mi avvicino a lei ancora di più attirandola a me e le poso un bacio sulla spalla circondandola con le braccia, sospira ma non accenna a parlare.
Le sposto delicatamente i capelli dal viso e attiro la sua testa sul mio petto, mentre noto sedersi Giuseppe poco più la di noi insieme a Giulia.
"Allora? Parlami amore" scuote la testa e rifugia il viso nel mio collo che poco dopo sento bagnato, segno che sta piangendo
"Ei, mi dici che succede?" Le parlo piano all'orecchio mentre vedo Giulia guardarci, probabilmente si è accorta del tremolio di Alice scatenato dal pianto leggero.
Mi prende una mano intrecciandola alla sua, le lascio un bacio sulla tempia e la stringo quanto più che posso a me.
"Ho fatto qualcosa di inappropriato?" Provo ad azzardare perché veramente non so cosa andare a pensare.
"No Marco, tu sei perfetto. In tutto" mi sorride tra le lacrime che mi prendo cura di asciugare
"E allora? Sono un paio di giorni che sei strana, ti dimentichi le cose, ti parliamo e non ascolti, sembri disorientata...non è da te Ali. Mi dici che succede?"
"Ho paura" la guardo in attesa che continui a parlare ma si rifugia di nuovo sul mio petto
"Ei, di che hai paura?" Le alzo il viso facendo scontrare i nostri occhi
"Di dirti quel che ho, paura della tua reazione" continuo a non capire
"Amore per favore parla, qualsiasi cosa sia, ma dimmi tutto quello che ti passa per la testa perché non posso vederti così. Non sei tu, non ti riconosco." Prende un respiro profondo e mi stringe le mani
"Ho...ho un ritardo di 5 giorni" la sua voce è un sussurro, si lecca le labbra tremolanti mentre calde lacrime riprendono a scendere.
Cazzo.
Cazzo.
Cazzo.
Non mi aspettavo una cosa del genere, provo a parlare, apro la bocca e la richiudo, guardo i suoi occhi tristi che cercano sostegno e conforto e d'istinto l'abbraccio stretta a me, chiudo gli occhi assorbendomi quel contatto profondo e intenso.
"Io..Mar co no-" è scossa dai singulti, trema come una foglia non riesce nemmeno a parlare.
"Basta basta, non piangere, calmati" non posso crederci, abbiamo fatto sempre attenzione. Cerco di mantenere la calma, almeno io, visto che lei è in confusione totale. I ragazzi mi guardano interrogativi ma non gli presto attenzione.
"Ei piccola, calmati, così, brava respira" le accarezzo i capelli e la schiena e sento che piano piano il suo pianto si calma.
Cerco di staccarmela di dosso, poggio la fronte sulla sua disegnando cerchi immaginari con i pollici sulle sue guance morbide
"Stai tranquilla ok?" Scuote la testa e mi guarda
"Marco, io...io non sono pronta, non adesso, non adesso" la capisco, capisco la sua paura, è ancora segnata per quello che le è successo
"Ali, hai sempre preso la pillola, abbiamo sempre usato protezioni e ci siamo sempre stati attenti" scuote la testa e si alza da vicino a me muovendosi nervosamente sul posto
"Marco ho avuto una bambina nonostante prendessi la pillola" mi rendo conto che ha alzato la voce perché Giulia, poco distante da noi, scatta nella sua direzione.
La raggiungo e le poso le mani sulle spalle guardandola intensamente
"Ascolta. Non mi piace vederti così agitata e nervosa, per pranzo scendiamo sull'isola, andiamo a comprare un test e lo facciamo subito. Insieme. Va bene?" Annuisce sconsolata che questa è l'unica opzione e la attiro a me posandole un bacio sulla testa.
"Ti va di sdraiarci a prendere il sole?" Annuisce, nel frattempo mi sfilo la camicia e rimango con il pantaloncino del costume, si libera di tutto anche lei e ci risiediamo dove eravamo prima o meglio, io mi siedo, lei si sdraia appoggiando la testa sulle mie gambe.
Mi guarda da sotto con quegli occhi che mi fregano ogni volta, le sorrido e mi chino a posarle un bacio a stampo.
Intorno alle 12.30 attracchiamo ad un porticciolo e scendiamo, la prima cosa che facciamo con Alice, senza dare troppe spiegazioni agli altri, è andare in una farmacia.
Facciamo un paio di minuti di fila inframezzati da costanti rassicurazioni e strette di mano
"Buongiorno ragazzi" sorrido alla farmacista
"Buongiorno, ci servirebbero due test di gravidanza" la signora ci sorride raggiante e mi chiede se preferiamo quello casalingo o tecnologico. Ma che razza di domanda è?! Guardo Alice ma non parla, è distratta ed impaurita, non è lucida.
"Quello più sicuro in assoluto" me ne da due digitali spiegandomi che in caso la mia ragazza fosse incinta ci dice anche da quanto.
Dopo aver pagato ed esserci sorbiti le congratulazioni dalla signora, usciamo di li e raggiungiamo i ragazzi che molto gentilmente ci hanno aspettato.
"Eccoci"  Lorenzo mi sorride e Giulia mi squadra, di nuovo. Poso un braccio sulle spalle esili di Alice attirandola a me e le parlo con le labbra appoggiate sulla sua tempia mentre camminiamo
"Stai tranquilla" mi annuisce lasciandomi un bacio sul palmo della mano che tengo intrecciata alla sua.
Sembra più tranquilla di prima, decisamente, credo che la sua reazione di stamattina sia dovuta anche ad un possibile rifiuto da parte mia e dalla mia reazione, non mi stupirebbe visto come ha reagito il suo ex quando le ha detto di aspettare sua figlia.
Ci accodiamo poco dopo in un ristorante molto carino che da sul porto e dopo aver preso le ordinazioni ci scusiamo con il resto e andiamo in bagno insieme. La lascio entrare e chiudo a chiave la porta, appoggia la borsa nel lavandino e con mani tremanti scatta il pacchetto. Non legge nemmeno le istruzioni, si toglie la camicia, si abbassa i pantaloncini e il costume e fa pipì sul test. Nel frattempo io leggo il foglio illustrativo ma come previsto non trovo niente di nuovo di quello che già sapevo. 
Quando ha fatto si rialza lasciandosi gli shorts sbottonati, si dirige al lavandino, sposta la borsa e si rinfresca il viso, si appoggia con le mani sul lavabo con la schiena curva e la testa bassa
"Come posso esser stata così stupida" le sfugge un singhiozzo e noto le sue spalle incurvarsi
"Alice, per favore, non saltiamo a conclusioni affrettate" scuote la testa ma continua a piangere, provo ad avvicinarmi e a toccarla ma si scansa, dandomi le spalle con le mani sui fianchi e la testa china, come se si fosse bruciata.
"Marco io .... io non voglio un figlio adesso. Non sono pronta. Non dopo quello che è successo a mia figlia" si gira asciugandosi gli occhi e mi guarda mentre mi passo una mano sul viso
"Se stai pensando che ti sei preso una fidanzata problematica ti do ragione ma lo sapevi" la guardo scioccato, che centra adesso?!
"Ali, per favore, non iniziamo a sparlare. Non sei incinta cazzo, un figlio adesso non è nemmeno nei miei piani e di certo faccio in modo che questo non accada. Non mi sembra poi ne il momento ne il luogo dove discutere" non risponde ma si limita ad annuirmi, caccio il telefono dalla tasca e vedo che sono passati 5 minuti.
Perfetto. Ci siamo.
"Controlliamo?" Annuisce ma non azzarda ad avvicinarsi, rimane immobile a guardare  quel test girato, così prendo coraggio, la abbraccio a me e prendo il test girandolo.
Negativo.
Negativo.
Negativo.
Queste parole mi rimbombano in testa e nello stomaco, sembra brutto dirlo, ma sono felice e mi sento alleggerito, anche se devo ammettere che è stato un momento "emozionante".
"È negativo Ali" la sento sospirare e stringersi di più a me affondando la faccia nel mio petto
"Te l'avevo detto, hai solo un ritardo"
"L'altro lo faccio tra qualche giorno però e di mattina  appena sveglia. Voglio esserne sicura" concordo con lei e lancio il test con la confezione nel cestino lì vicino
"Grazie." Mi sorride flebilmente e mi stampa un bacio lanciandomi confuso
"Per avermi supportata e per non aver avuto una reazione affrettata"
"Amore mio." La stringo a me più che posso respirando l'odore dei suoi capelli
"Non ti avrei mai lasciata sola in un momento del genere. Non l'avrei mai fatto Ali. Indipendentemente dal risultato di quel test."
"È per questo che ti amo tanto, è perché ci sei sempre." Mi bacia facendo scontrare le nostre lingue fino a rimanere senza fiato.
Non posso biasimare la sua paura di parlarne con me, la prima volta non le è andata proprio bene e ha avuto paura di essere rifiutata, da me, dalla persona che ama e di cui si fida.

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