Capitolo 10

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Mi spaventa non poco questa situazione. E soprattutto voglio sapere perché Liam se n'è andato in fretta e furia. Potrebbe essere che sia arrabbiato per il mio comportamento, anche se io non ho fatto niente, ma addirittura andarsene in questa maniera mi sembra eccessivo. Ma non voglio tentare di capire la mente maschile.
Sono spaventata da quello che potrebbe fare Zac.
Non so se accettare o rifiutare. Non so cosa fare.

//Zac: So che ci stai pensando. Rispondimi x//
Quella "x" mi fa pensare.
Gli rispondo? No.
Gli rispondo? Si.
Non so cosa dovrei fare. Scelgo l'ipotesi migliore.
//Emma: Non lo so//
Non saprei che altro dire.
//Zac: Lo considero un sì. Fatti trovare pronta alle 11 domani mattina. Passo a prenderti. xxx//
Riprendo a respirare. Non mi ero accorta di essere quasi in apnea.
Mi faccio trovare pronta?
Ma quanti problemi che mi faccio. Che sarà mai, dopotutto. È solo un'uscita.
Non sai quello che ha in mente di fare
Il mio schifoso subconscio mi rimbomba nella testa quella maledetta frase.
Non farà nulla. Io lo so.
**
Sono passate tre ore dal suo messaggio e finalmente mamma arriva a casa.
"Ciao tesoro" dice lei.
"Ciao mamma. Ti ho aspettato per cena" dico non guardandola negli occhi.
"Vedo. Non hai neanche fatto qualcosa da mangiare" sorride lei e appende la leggera giacca di pelle sull'attaccapanni.
Si toglie le scarpe e va in cucina.
"Cosa preferisci mangiare?" Chiede lei sotto al rumore dell'acqua del rubinetto che le cade sulle mani.
"Qualcosa di leggero" dico io.
"Faccio il pollo?" Chiede.
"Ok" rispondo impassibile.
"Tutto ok? Com'è andata a scuola?" Si dirige verso di me mentre si asciuga le mani in uno strofinaccio.
"Tutto bene. Non è neanche troppo pesante" dico guardando la TV.
"Bene. Sono felice" si dirige in cucina.
"Devi solo aspettare 15/20 minuti. Sii paziente" dice lei mentre tira fuori il pollo dal congelatore.
"Ok" rispondo prendendo il cellulare in mano.
C'è un messaggio di Sun.
//Sun: Scusami per prima. Non dovevo andarmene. Ci vediamo domani? xx//
//Emma: In realtà domani ho un impegno. Ti racconto domani pomeriggio o lunedì a scuola. Non preoccuparti per oggi. Voglio solo capire cosa è preso a Liam. xxx//

//Sun: Oh, va bene. Poi mi racconterai. Neanche io so cosa è preso a Liam. Non mi risponde ai messaggi. Scusa ma vado a mangiare. Baci, Sun xx//

//Emma: Dopo provo a chiamarlo. Buon appetito. Baci, tua Emy xx//
Guardo ancora un po' di tv quando la mamma mi chiama.
Mi dirigo in cucina e poggia il pollo nel mio piatto insieme a dell'insalata.
La cena è silenziosa. Più del solito. Io sono concentrata sul mio piatto e lei fa di tutto per cercare di incrociare il mio sguardo.

Finiamo di mangiare.
"Io vado in camera" dico io dopo aver appoggiato il mio piatto nel lavandino con dell'acqua.
"Domani fai qualcosa?" Chiede lei.
"Ehm...sì. Esco domani mattina alle 11.
Ti dico se ci sarò per pranzo" salgo le scale e arrivo in camera.
Chiudo la porta e mi stendo sul letto, accendendo la tv.
Dovrei anche fare i compiti. Ma non ho voglia. Li farò domani.
Cado in un sonno profondo.
**

È mattina.
Apro gli occhi e sono le 9.
Scocciata mi alzo dal letto e mi dirigo in cucina tra una stiracchiata e l'altra.
"Buongiorno" dico a mamma. È seduta al tavolo con una tazza di caffè in mano.
"Ehi. Dormito bene? Vuoi del caffè?" Chiede lei.
Annuisco. "Tu?" Chiedo.
"Io si. Ieri sera ti sei addormentata senza esserti messa il pigiama." Ride lei.
Mimo una falsa risata e mi verso una tazza di caffè che bevo in poco tempo.
Salgo le scale e mi dirigo in bagno per farmi una doccia.
**
I capelli sono asciutti. Torno in camera e apro l'armadio.
Tiro fuori una semplice canottiera bianca con una stella nera, un cardigan grigio leggero sopra e un paio di leggins.
Mi infilo i leggins neri, la canottiera e il cardigan, tirando su le maniche ai gomiti.
Prendo il telefono, ma non so dove metterlo dato che non ho tasche.
Prendo una piccola borsa nera in cui infilo portafoglio, telefono e chiavi di casa.
Infilo le mie vans nere e vado in bagno per truccarmi. Metto un po' di eye-liner sulle palpebre e del mascara.
Scendo le scale e noto che sono solo le 10.45, mi toccherà aspettare.
Mi siedo sul divano e aspetto.
Quel quarto d'ora passa velocemente e vedo fuori dalla finestra che una grossa macchina scura ha accostato.
"Io esco" urlo alla mamma.
"Avvisami se torni per pranzo. Ciao" urla lei dal piano di sopra.
Mi chiudo la porta alle spalle e mi avvicino alla macchina.
Il finestrino si abbassa e vedo il suo viso con un paio di rayban neri che gli coprono gli occhi.
Apro la portiera e salgo in macchina.
"Ciao Emy" saluta lui rivolgendomi una sottospecie di sorriso.
"Ciao" distolgo lo sguardo e faccio finta di essere impegnata nell'allacciarmi la cintura.
"Dove dobbiamo andare?" Chiedo io mentre mette in moto la macchina.
"Vedrai." Dice sorridendo.
**
Il viaggio è pieno di pensieri. Siamo in macchina da quasi 45 minuti e per lo più è stato silenzioso.
Sto guardando fuori dal finestrino tutti i posti new yorkesi che non ho ancora esplorato e rimango sbalordita dalla quantità di grattacieli e di vie trafficate.
Stiamo uscendo dalla periferia della città e arriviamo in un grande spazio pieno di verde e di alberi.

Accosta la macchina e toglie la chiave.
Arriviamo in un parco. Vallo a capire a questo.

cami072000

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