Capitolo 18

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Sono passati 10 giorni.
Non riesco più a stare senza Sun, o Liam, o Luke.. O addirittura, senza Zac.
In qualche modo mi hanno deluso entrambi.. Però mi mancano, davvero.
Zac in questi giorni ha chiamato ad ogni ora. Era quasi insopportabile, mentre Liam è venuto una volta di pomeriggio per sapere come stavo.
Sun? Luke? Spariti.
Decido di mandare un messaggio ad entrambi su facebook, ad entrambi lo stesso messaggio.
'Ehy ciao.. Senti, devo parlarti.. Quando puoi.. Rispondimi'
Premo il tasto invia del mio laptop e una volta averlo posato sul tavolo del salone, esco, per fare quattro passi.
New York è affascinante e la quantità di persone che vi abita è assurda.
Vago un po' per la città, fin quando non trovo una corriera che porta al 'lago dei salici piangenti'.
Ma è il lago che ho visitato con Zac!
Mi affretto a prendere la corriera, sorpassando molte persone e cercando di schivarle per non scontrarle.
"Mi scusi... Ops... Ecco fatto." Sussurro infine, una volta entrata nella corriera.
[...]
Il pullman si ferma, proprio davanti al parco.
Scendo, e mi dirigo in quel magnifico luogo di cui Zac è innamorato.
Ma forse anche io lo sono.
"Wow.." Sussurro, vedendo il magnifico panorama attorno a me.
In California queste cose non esistono nemmeno!
Troppi ricordi in questo posto. Troppo tempo passato. Troppi momenti e attimi magnifici. Tutto passato. Tutto quello che è successo non accadrà mai più.
Il mio sorriso scompare.
Ma di che mi preoccupo? Ero solo un passatempo per Zac. Solo un divertimento. Solo un'avventura da un giorno e mezzo.

Passeggio per il parco pensando a mille cose. Pensando a troppe cose.
Per caso arrivo al salice dove eravamo io e Zac.
Mi appoggio all'albero e gli occhi mi pizzicano.
"No, Emma, non devi piangere. Lui non è niente per te" mi urlo in testa.
Mi giro di scatto e mi metto a correre. Mi voglio allontanare, voglio scappare da qua. Voglio scappare via da tutti e da tutto. Voglio che non sia successo nulla, voglio dimenticare quello che c'è stato, o meglio, quello che non c'è stato.
Una lacrima scende dal mio occhio destro, bagnandomi la guancia.
Mi asciugo con la mano e corro ancora più veloce. Voglio solo allontanarmi da questo posto. Basta!

Corro, corro, corro e arrivo a un'altra fermata della corriera.
Mi appoggio ad un albero e il mio respiro è affannato.
Asciugo le lacrime che continuano a scendere, ma non so per quale motivo. Non mi sento particolarmente triste, solo confusa, delusa e incapace di reagire.
La corriera arriva e io corro sopra, aggrappandomi a un freddo palo di ferro per non cadere.

Scendo dalla corriera.
Mi incammino verso casa a passo rallentato. Voglio tranquillizzarmi.
Entro nella via poco trafficata e accelero il passo. Voglio arrivare velocemente a casa.
Arrivo davanti alla porta.
"Oooh, ma guarda chi c'è!" Una voce stridula e a me familiare urla alle mie spalle.
Mi fermo, spalanco gli occhi e mi giro. Kate.
"Oh, che piacere" dico retoricamente con tono acido.
Lei si avvicina e rimane a pochi centimetri da me.
"Sinceramente speravo di incrociarti. Volevo semplicemente chiarire due cosette" dice scuotendo la testa.
"Non mi inviti ad entrare?" Chiede indicando la porta.
"Grazie, ma non voglio avere gente equivoca in casa mia" dico accennando un sorrisetto.
"Oh, capisco, peccato che Zac mi ha detto che è stato qui..mi pare che anche lui sia un individuo alquanto inutile alla tua vita, dato che è il mio ragazzo"
Il mio sorrisetto scompare.
Dentro mi sento distrutta. Emotivamente, fisicamente, mentalmente, non ho la forza di reagire. Avrei tante cose da dire, ma non ho il coraggio di aprire bocca.
"Felice per voi" mi giro di schiena per nascondere il mio dispiacere.
"Oh ma non piangere. Vedrai che ce ne saranno altri" dice con il suo fare da egocentrica.
"Punto uno, non sto piangendo. Punto due, tieniti quello sporco schifoso ragazzo, se hai il coraggio di definirlo così, e spero vivamente che la vostra storia vada avanti così com'è dato che siete stronzi entrambe e quindi andreste d'accordo perfettamente, senza equivoci e senza litigi. Fate quello che vi pare, Zac non è nulla per me, non lo è mai stato e non lo sarà mai. Basta con questa sceneggiata, non voglio più essere dentro a questa storia. Ora rivoglio solamente i miei amici, la mia vita e che tu e quel verme non ne facciate parte. Ora, con permesso, vorrei entrare in casa mia" alzo la voce facendola indietreggiare.
Rimane pietrificata alle mie parole. Finalmente sono riuscita a sfogarmi, anche se non con la persona che avrei voluto che fosse.
Mi giro verso la porta ed entro in casa.
"Non mi serve il guardiano. Puoi anche rivitalizzarti e allontanarti da qua. Grazie" faccio un sorrisetto e chiudo la porta.
Sento che sto per esplodere, sento che non posso continuare, sento che devo avere accanto un'amica. Quella che pensavo fosse una mia amica che però mi ha tenuto all'oscuro di qualcosa. Ma cosa?

cami072000

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