Spalanco gli occhi e irrigidisco la schiena.
Stringo la presa sul suo viso e lo tiro verso di me. Lui non si perde l'occasione e le sue labbra trovano le mie. Si stampano qualche bacio e poi si staccano.
"Perché?" Chiedo io. Perché l'ho chiesto? Perché l'ho detto? Che imbarazzo. Cerco di mascherarlo distogliendo lo sguardo.
Lui si alza e si siede accanto a me sollevando le gambe e tenendole piegate con le braccia.
Guarda di fronte a lui.
"Non lo so. E non lo voglio sapere. So solo che è così. Punto e basta" dov'è finita la sua tenerezza? Sta diventando acido.
"Beh, scusa per avertelo chiesto" guardo in un punto opposto a lui per non incrociarlo.
Non risponde e si appoggia all'albero."Sai, in realtà sei una ragazza strana. Pensavo che fossi più patita per la perfezione. Invece hai accettato me, che sono il contrario di perfezione. Se posso permettermi di usare questo gergo rude in tua presenza, sono un fottuto egoista. Un fottutissimo egoista che pensa solo a quello che interessa a lui. Non pensa a quello che possano provare gli altri. Mi è sempre piaciuta l'idea di trovare una persona che sia perfetta per me, ma a quanto pare non esiste persona al mondo in grado di cambiare la mia vita, il mio comportamento o i miei modi di fare aggressivi. Sto semplicemente provando a esplorare gli abissi profondi della sponda femminile per trovare la mia anima gemella e credo di averla trovata, ma lei non sa della mia esistenza" a queste parole rimango pietrificata.
Non sapevo che fosse capace di tanto.
Aspetta. 'Lei non sa della mia esistenza'.
Credevo di poter essere io la sua anima gemella. Ma Emma, che stai dicendo?! Emma ritorna in te. Mi schiaffeggio mentalmente socchiudendo gli occhi e increspando le sopracciglia.
Mi giro dal lato in cui non è presente la sua figura per non fargli vedere la mia espressione pressoché delusa e allo stesso tempo irritata.
"Emma" mi chiama lui.
Mi giro di scatto immediatamente verso di lui.
"Si?" Chiedo io guardando i suoi occhi azzurri come il cielo.
"Andiamo a mangiare?" Mi sto irritando. Pensavo che saremmo riusciti a fare un discorso più profondo invece di parlare di dove andare a mangiare.
Scocciata mi alzo dall'erba e mi tolgo la terra dai leggins.
Lui nota il mio gesto e mi giro dall'altro lato.
"Allora, dove andiamo a mangiare?" Si pulisce il retro dei jeans.
"Non lo so. Fai tu" dico io con fare indifferente.
"Ok. Seguimi" mi porta verso un laghetto e percorriamo una stradina sterrata.
La sua mano sfiora la mia e la mia schiena è percossa da continui brividi.Dopo circa 5 minuti di camminata arriviamo ad un piccolo chiosco in riva al lago.
Ci accomodiamo ad un tavolino.
"Cosa prendi?" Chiede lui.
"Io..non..lo so" balbetto.
"Panino o insalata?" Chiede indicandomi le rispettive foto sul menù.
'Insalata insalata insalata' dice la ma testa.
"Panino" dice la mia bocca.
"Va bene semplice prosciutto e formaggio o lo vuoi più strutturato?" Chiede appoggiando il menù sul tavolo.
"Va bene semplice. E tu?" Chiedo io.
"Come te" accenna un sorriso.
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No Sense
FanfictionIl suo brutto carattere e la sua introversione mi sconvolge. È proprio questo quello che mi fa innamorare di lui, delle sue imperfezioni, del suo brutto carattere, del modo in cui mi guarda, di lui. Questa cosa NOn ha SENSo -Chia -Cami