Capitolo 27

307 25 1
                                    


Sono un po' delusa..
Ma del resto lui è fatto così.
Io voglio aiutarlo.. Ma come?..
Sono ancora le 16.00, non volevo passare il pomeriggio in questo modo.. Però si è incazzato inutilmente!
Decido di guardare un film, quando all'improvviso mi arriva un messaggio

//To: Emma,
Ciao Emma.. senti, noi non vogliamo più continuare così.. Ti prego, domani vieni a scuola, vorremo parlarti. -Liam&Sun//

Sono un po' sorpresa devo dire.
Non me lo aspettavo. Soprattutto da Liam.
Ma sono felice! Perché finalmente risolveremo tutto.
Spero.
Credo.
Scrivo velocemente la risposta.

//Ehi! Certo.. Finalmente.. Vi voglio bene -Emma//

Senza accorgermene, cado in un sonno profondo.

[...]

Merda! Sono le 18 e un quarto!
Mi alzo in fretta e furia dal divano e mi precipito in camera, cadendo due o tre volte.
"È tardi, è tardi, è tardi!" Continuo a dire, involontariamente.
Mi precipito in bagno, mi lavo velocemente il viso e mi dirigo nuovamente in camera.

Prendo il telefono e dico a mia madre che questa sera non sarò a casa.

Frugo nell'armadio alla ricerca di un qualche abito da poter indossare.
Non dovrebbe essere ne troppo elegante, ne troppo 'sportivo' se si può dire.
Ma tanto non sarà così.
Alla fine, trovo un vestito verde acqua.
Provo ad indossarlo e per fortuna mi sta!
È un bel vestito, non mi ricordo nemmeno di averlo mai visto.. Credo me lo abbia comprato mamma.
Ha lo scollo a cuore, ed è completamente rivestito di pizzo verde acqua, con sotto una stoffa dello stesso colore.
Nell'armadio delle scarpe trovo un paio di tacchi 12 neri.
Li indosso, ed in testa abbino un fiocco.
Sono pronta.
Controllo l'orologio e noto che per fortuna sono ancora le 18,45.
Decido di passare un po' di fondotinta e una linea leggera di eye-liner.
Prendo una borsetta e voilà.
Ho un po' di panico, sinceramente ahah.
Insomma, non ci sono mai stata, e la gente che sarà presente sarà sicuramente importante in campo economico o finanziario.
Mentre bevo un bicchiere d'acqua, sento suonare al campanello.
Apro la porta e mi ritrovo un Zac in jeans e camicia.
Okay, è figo. Però ora mi incazzo di brutto.
"Tu verrai così?" Chiedo io
"Ovviamente, qualche problema?" Mi schiocca un bacio casto sulle labbra che non contraccambio.
"No, fammi capire.. Prima mi hai fatto sentire uno schifo quando mi hai detto se venivo vestita con i leggins e la maglia, che oltretutto ritenevi figa, e tu vieni così?" Dico aspramente "Hai detto che è importante."
"Certo, ma sono a mio agio cosí" dice lui, chiudendo la porta e prendendomi il braccio.
I miei tacchi tintinnano per tutto il vialetto mentre cerco di raggiungerlo per colpa del suo continuo strattonarmi.
"Credi che io sia a mio agio su questi cosi?!" Dico, riferendomi ai tacchi.
"Ma non ti ho detto di indossare i tacchi, Emma" dice lui, fulminando mi con lo sguardo.
Senza dire una parola, infuriata, entro in macchina.
Noto Andrew e lo saluto.
"Salve signorina Trainor." dice lui
"Salve Andrew, per favore, solo Emma." gli sorrido
"Certo."
Zac chiude la portiera e Andrew mette in moto l'auto.

Il viaggio dura circa una mezz'ora e Zac ha tentato di prendermi la mano, o baciarmi, per circa dieci volte.
Finalmente arriviamo.
Andrew apre la nostra portiera e io scendo dalla macchina
"Grazie mille" dico io
"Si figuri, signorina"
"Passa a prenderci alle 23.30, Andrew." dice Zac, prendendomi possessivamente la mano.
"vieni" mi dice, freddo.
Io lo seguo, cercando di non incontrare il suo sguardo.
All'entrata del grande locale, noto Nicole.
Lei nota me e si avvicina.
"Ciao Emma!" Mi sorride
È una donna davvero bellissima.
Indossa un completo nero, con delle piccole balze, ed è davvero stupenda.
"Salve Nicole!" La saluto io, staccandomi da lei e baciandole la guancia.
"Oh ti prego dammi del 'tu' ahah"
"Certo ahah"
"Sei bellissima, Emma. Complimenti" mi fa l'occhiolino
"Oh grazie" dico sorridendo ed arrossendo a quell'affermazione "Anche te, ti dona molto il vestito" le sorrido
"Grazie cara, vieni, ti faccio conoscere delle persone"
Zac non apre bocca, ma in fin dei conti credo sia meglio così.
Giusto per evitare altri 'danni'.
Faccio conoscenza con molte persone, tutte molto aristocratiche..
Mi sento un po' piccola in confronto.
Ci sediamo al grande tavolo da cerimonia, e Zac afferra la mia gamba sotto il tavolo.
Io sussulto e mi giro dall'altra parte.
Merda..

La cena passa velocemente.
Mi alzo velocemente scusandomi, con la scusa di dover utilizzare la toilette. Ma no, non devo andare in bagno.
Zac mi segue, ma capendo che voglio stare sola, mi lascia e torna a sedersi.
Esco fuori, all'aria fresca.
Ho bevuto forse un po' troppo vino e la testa mi fa un po' male.
Ma per fortuna è sopportabile.
Sento la porta chiudersi alle spalle, credo sia Zac..
"Salve!" Dice una voce maschile alle mie spalle.
Mi volto di scatto e noto con grande gioia, che non è Zac.
Non voglio litigare ora.
"Ehm.. Salve" sorrido
È un ragazzo alto, con gli occhi azzurri e i capelli castani.
Beh si, è figo.. Ma Zac è il paradiso in confronto.
"Come mai è qui fuori?" Chiede lui avvicinandosi a me, con un calice di champagne in mano.
"Oh, avevo semplicemente bisogno di un po' d'aria fresca." sorrido
Lui mi offre lo champagne, ma lo rifiuto gentilmente.
"Come si chiama?"
"Emma, lei?"
"Jacopo" mi sorride "è qui con la sua famiglia?"
"No.. in realtà con il mio ragazzo, ma abbiamo avuto una piccola divergenza.."
"Oh, capisco, mi dispiace non cred..."
"Non si preoccupi!" Sorrido io, interrompendolo.

"Diamoci del tu. Parliamo come se fossimo 'amici'." Alla parola 'amici' imita con le dita le virgolette.
Sorrido e annuisco, mentre lui avvicina il calice alle labbra.

ChiaraTrovalusci

No SenseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora