Capitolo 41

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Sono ancora seduta sul freddo pavimento della cucina, quando sento la porta di casa sbattere e sentendo dei passi che camminano sulla ghiaia del vialetto.

Mi guardo intorno, quasi spaesata, senza sapere a cosa devo pensare.
L'unica cosa che mi viene in mente è "perché".
Perché tutto questo? Ha visto che io ero lontana da Zac, e la cosa mi fa tremendamente male, ha visto che non ha neanche provato a parlarmi. Ha visto che non mi sono avvicinata, che non ho fatto nulla.

Mi aggrappo al piano del lavandino e mi tiro in piedi.
Tiro un leggero verso di dolore, ma soffocato da un sospiro.

Apro il frigorifero e prendo una bottiglia d'acqua, la apro e mi metto a bere a canna, tanto mamma non c'è.

Chiudo la bottiglia e prendo lo strofinaccio che avevo bagnato prima e me lo appoggio in fronte.

Vado verso il divano, prendo il telefono e spengo la tv.

Salgo in camera e mi appoggio alla scrivania, schiaccio il tasto del telefono e vedo che ci sono tre messaggi.

Leggo il primo, quello di Liam.

//Liam: Ciao Emy. Oggi pomeriggio va bene se ci vediamo? Ho bisogno di stare con qualcuno. L xx.//

Gli rispondo senza esitare.

//Emma: Certo che ci vediamo. Vieni pure da me. Emy xx//

Guardo il secondo messaggio. È di Luke.

//Luke: Emy oggi hai dimenticato in classe il quaderno degli appunti. Mi sono dimenticato di dartelo all'uscita. Se ti serve te lo porto. Luke x//

//Emma: Non preoccuparti. Grazie per averlo preso. Ci vediamo domani, Emy xx//

E infine leggo il terzo messaggio. Zac.

//Zac: Emy non cercarmi più. Non siamo fatti per stare insieme. Mi dispiace, ma quello che provo è questo. Non possiamo stare insieme, io non ti amo, non voglio stare con te. Ciao//

Sento il mio cuore frantumarsi e cadere per terra in mille pezzettini, che devo cercare di raccogliere prima di frantumarmi insieme a lui.

"Io non ti amo" continuo a rileggere quella stupida frase, continuo a farmi sempre più male ritornando indietro a leggerla. Devo andare avanti, devo smetterla di stare male per le persone. Devo smetterla di non riuscire a vivere la mia vita per colpa degli altri. Devo smetterla di farmi questo.

Sbatto il telefono sulla scrivania, provocando un tonfo acuto, e mi metto le mani sul viso.
Sento le mani che si bagnano, per colpa della lacrime, allora le stacco immediatamente.

"No, Emma, non devi piangere per lui, lui non è niente, smettila di fare così, non ti ha mai amata e lo sai, ti ha sempre usata come gioco, ora basta!" Urlo, senza rendermene conto.
Presa dal nervosismo mi asciugo le lacrime nella maglietta e inizio a tirare calci al letto.

Come avevo immaginato, sono caduta in un pianto isterico, urlando dentro ad un cuscino per soffocare il rumore.

Il telefono squilla. Non voglio vedere chi è, ma so che potrebbe essere Liam o Luke, quindi rispondo.

//Liam: Grazie Emy. Fra quanto posso venire?//

//Emma: Il prima possibile. Ho bisogno di te, Liam//

Perché è vero, io ho bisogno di lui più di chiunque altro.

Pochi minuti dopo, il campanello suona.
Ho il trucco tutto sbavato sotto gli occhi, ma Liam capirà.
Scendo le scale e mi asciugo le lacrime dal viso. Spero di non spaventarlo per il mio aspetto da zombie con gli occhi rossi.
Apro la porta, ma non è Liam.
Il finto sorriso che mi ero preparata scompare.
"Z..Zac?" Scuoto la testa facendo cenno di 'no'.

"Con quale razza di coraggio ti presenti a casa mia? Spiegamelo, con quale cazzo di coraggio?" Alzo gradatamente il tono della voce.

"Perché, Emy?" Scuote la testa.
"Perché? Perché, mi chiedi? Perché mi hai fatto sentire un cane, giusto qualche minuto fa. Mi hai fatto sentire un giocattolo, te ne rendi conto? Con quale..merda di coraggio ti presenti qui, facendo finta di nulla? Vattene, Zac, vattene" urlo. Le lacrime non stanno prendendo il sopravvento, sto cercando di fargli vedere che non me ne frega nulla, anche se, in realtà, dentro mi sento come un puzzle. All'inizio disfatto, poi dopo qualche tempo riesci a collegare i primi pezzettini e appena lo finisci devi smontarlo, frantumando tutto il lavoro che hai fatto.

"Emy, io non..." Lo interrompo.
" 'tu non' niente, Zac. Vattene ho detto, vattene da qua, non avere il coraggio neanche di provare ad incrociare il mio sguardo, vattene Zac, non voglio più vederti." Abbasso la testa e gli sbatto la porta in faccia, ma non sentendo ancora il rumore dei passi sulla ghiaia.

Striscio sulla porta, andando a toccare il pavimento con il sedere.

Sento che si sta allontanando, che sale in macchina e che sbatte la portiera, più forte del solito.

Poco dopo il campanello suona di nuovo.
Mi aggrappo alla maniglia per alzarmi e apro la porta.
"Ciao em.." Il sorriso di Liam scompare dopo che vede la mia faccia.
"Tutto..bene?" Mi chiede, mentre lo faccio entrare in casa.
"No, non va bene un cazzo" una lacrima scende di nuovo dal mio occhio.
"No, Emy, non piangere" mi stringe in uno dei suoi abbracci caldi.

Credo che abbia capito di cosa stiamo parlando.

"Lui non merita di vedere le lacrime rigare il tuo viso, Emy"

<spazio autrice>

Ciao belle🙈
Scusate il ritardo ma ho avuto da fare.
Spero che vi piaccia😁

Grazie ancora per i voti!

cami072000

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