Capitolo 2

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Una volta scesi dall'aereo il caldo ci investii in pieno.

"Finalmente! Vitamina D, mi eri mancata!"

"Tu non potresti vivere a Philadelphia, se pensi che a Miami non ci sia abbastanza vitamina D."

"Decisamente non potrei! Vieni, quella dovrebbe essere la macchina che ci ha mandato mio padre. Non vedo l'ora di arrivare in hotel, farmi una doccia e indossare il mio bikini."

"Vada per la doccia, ma io ho bisogno di dormire per almeno due ore."

"Ma se non hai fatto altro che dormire per tutto il tempo!"

"Era un dormiveglia."

Arrivate all'hotel, la prima a lavarsi fu Valery e io nel frattempo sistemai le mie cose, quando uscii aveva già il bikini addosso.

"So che dormire è solo una scusa per non far vedere le cicatrici, ma sappi che nessuno guarderà quelle. Sei uno schianto ragazza! E poi, hai rischiato di morire ma sei ancora qua, non hai nulla da nascondere. Perciò, te lo chiedo di nuovo, ti unisci a me?" Disse mettendomi le mani sulle spalle. Anche senza tacchi non era molto più bassa di me. Sorrisi e annuì.

"Perfetto, io scelgo il costume, tu vai a lavarti."

"Ma saremo solo io e te?" Chiesi entrando in doccia.

"No, ci saranno dei miei amici, verranno nel nostro stesso college."

Quando uscii dal bagno, Valery aveva messo sul lavandino il costume e io lo indossai. Feci un respiro profondo osservando le cicatrici fin troppo evidenti e cercai di coprirle con le braccia. Poi le tolsi di scatto. Dannazione, Valery aveva ragione! Sono viva e sto bene, sto continuando la mia vita come i miei vorrebbero, non devo nascondere nulla.

Indossati pantaloncini e una maglietta larga io e Valery ci avviammo in spiaggia, quando vidi Valery agganciare il mio braccio e correre verso una coppia capii che loro erano già lì.

"Ragazzi, vi presento Malia!"

"La Malia che te le ha date al club?" Disse un ragazzo  con i riccioli tendenti al biondo e gli occhi verdi, sorridendo. Valery gli tirò uno scappellotto incenerendolo con lo sguardo.

"Sono Finneas, comunque. Finn per gli amici." Dissi porgendomi la mano e io sorrisi, ricambiando.

"Io sono Kimberly!" Disse una ragazza dai capelli neri ricci e gli occhi castani.

"Dov'è Aiden?"

"E dove vuoi che sia." Disse Kimberly alzando gli occhi al cielo indicando un ragazzo che surfava.

"Mal, tu sai surfare?" mi chiese Valery ed io annuì.

"Ma non ho portato la tavola."

"Nessun problema, zuccherino. Te ne posso prestare una, le fa mio zio, magari puoi chiedergli di fartene una personalizzata." Disse Finn sorridendo.

"Sarebbe fantastico!"

"Mentre voi andate a prendere le tavole noi raggiungiamo Aiden, muovetevi!" disse Valery, Finneas mi fece segno di seguirlo e così feci.

"Tranquilla, è sulla spiaggia, ci metteremo pochissimo." Mi disse indicando una piccola capanna non molto lontano da noi."

"Fai anche tu tavole come tuo zio?"

"Ci provo, vengo qui tutte le estati da quando avevo 5 anni."

"Come conosci Val?"

"Io e lei ci frequentavamo, prima che si mettesse con un ragazzo della sua scuola."

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