Capitolo 47

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Aprii subito gli occhi e mi allungai a chiudere la sveglia del telefono e mi girai per vedere se Aiden si fosse svegliato, fortunatamente no. Mi persi un attimo ad osservare quell'espressione angelica che aveva ogni volta che dormiva, con quei capelli biondi che gli cadevano davanti al viso, trasmetteva una tale tranquillità. Mi cingeva la vita, tenendomi stretta a sé, lo faceva sempre. Anche quando eravamo lontani lui cercava sempre il contatto fisico, anche solo per sfiorarmi con due dita.

Inutile dire che ci impiegai solo mezz'ora per spostarmi da quella posizione senza cercare di svegliarlo e proprio quando ce l'avevo fatta, caddi dal letto. Uno dei miei tanti talenti, appunto.

"Che fai?" Disse con voce roca, Dio la sua voce al mattino!

Concentrazione.

Ah si, giusto. Il piano.

"Sto andando ad aiutare mia zia, ci vediamo stasera." Mi sporsi e gli baciai la guancia perdendomi nei suoi occhi che al mattino erano ancora più chiari. Potevo trovarlo sempre più bello ogni giorno che passava?

"Se ti serve qualcosa, chiama." Mi disse e io annuì correndo in bagno con l'intimo e i vestiti. Quando uscii lui si era riaddormentato, dal mio lato. Sorrisi e uscii chiudendomi la porta alle spalle. La casa era silenziosa, probabilmente ero l'unica sveglia. Beh, l'unica adolescente che si alza alle 9 di mattina ad Agosto sono io, di cosa mi stupisco. Aprii il frigo e tirai fuori uno yogurt e presi della frutta, mangiai velocemente e uscii fuori di casa. Indossai il casco e feci rombare il rumore della moto partendo. Quanto mi era mancata.

Quella che avevo detto ad Aiden non era una bugia, dovevo effettivamente andare da mia zia ma sarebbe stata lei ad aiutare me. Arrivata davanti casa dei miei nonni, lei era già con il cellulare nelle mani e strabuzzò gli occhi quando le porsi il casco. Chiuse il cellulare e si avvicinò a me.

"Devo salirci per forza?" Disse riluttante.

"Come se fosse la tua prima volta, nonna mi ha detto le tue avventure con un certo motociclista."

"Sto davvero considerando l'idea di chiuderla in uno Ospizio."

"Non durerebbero un'ora." Risi e le porsi il casco.

"Va piano." Mi disse stringendomi, alzai gli occhi al cielo e feci rombare il motore.

"Il matrimonio ti ha invecchiata." Dissi ridendo quando la sentii colpire il casco e partimmo. La mattinata la dedicammo alla ricerca dell'occorrente, poi passammo alla location, pausa pranzo veloce perché altrimenti col cavolo che sarei sopravvissuta e poi un gelato, quello non era necessario ma non si dice mai di no ad un gelato. Una volta scelta la location e fatti sloggiare gli intrusi, si mi sono messa a cacciare le persone dalla spiaggia, con i miei soliti modi gentili; ho chiamato i rinforzi che hanno dato il cambio a mia zia e abbiamo tirato su il gazebo, messo i teli per terra, posizionato le candele, sparsi i petali di rosa e gli altri fiori e anche dei cuscini. Val e Cassy erano rimaste a casa per preparare la cena, Finn e Kim avevano il compito di tenere fuori dalla portata Aiden e i miei aiutanti erano Ange e Luke.

"Non male, che dite?" Tutte e tre ci mettemmo a distanza per osservare l'operato con le braccia incrociate e la testa leggermente inclinata di lato.

"Quindi mangerete e basta?" Chiese Ange ed io feci spallucce.

"L'ho organizzato mezza sbronza, direi che è già un'inizio."

"Dici che riusciamo a trovare un proiettore?" Chiese Luke e io osservai l'orologio. Non era tardissimo, si poteva fare.

"E dove lo colleghiamo?" Chiese Ange "Non penso abbiano inventato l'elettricità acquatica. Non l'hanno ancora fatto, vero?"

"Lo colleghiamo alla batteria della macchina, stramboide." Disse Luke alzando gli occhi al cielo poi guardò me. "Vado a recuperare un proiettore tu cerca di scoprire il suo film preferito o qualcosa che gli piace." Poi si rivolse ad Ange "Tu cerca un lenzuolo bianco dove proiettare il film, bello grande." Detto questo sparirono entrambi e io presi il cellulare per chiamare Finn.

"Dimmi che lì è tutto pronto, ho finito le cose da fargli fare!"

"Resisti ancora un po'. Qual è il film preferito di Aiden? O quantomeno il genere."

"I film in bianco e nero degli anni '60 tipo. Mi sembra che avesse detto che il suo preferito era uno che si chiama A bout de soufflé."

"E che lingua sarebbe?!"

"Francese. Fino all'ultimo respiro penso sia la traduzione."

"Non devo prenderlo in francese, vero? Vorrei capirci qualcosa alla fine della serata. E poi da quando Aiden parla francese."

"Non lo parla, non più. A Klara piaceva e lo obbligava a seguire delle lezioni private con lei."

"Non pensi che gli torneranno alla mente dei brutti ricordi?"

"Non è da Aiden, non si guarda mai indietro, dovresti saperlo ormai." Annuì, a me stessa più che a lui, e lo salutai chiudendo la telefonata. Chiamai mia zia e gli chiesi se per caso ne avesse mai sentito parlare e, ironia della sorte, era proprio a casa mia.

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