Capitolo 26

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La mattina seguente, come accordato, ci alzammo tutte e tre per andare a correre; Kim si era unita a noi la notte precedente rimanendo da noi a dormire. Ci trovavamo tutte e tre a riva beandoci della brezza mattutina di cui avevamo fatto a meno nei giorni precedenti.

Quanto mi mancava.

"New York è bella, ma non è da paragonare al mare." Affermai ricevendo il consenso di Kim ed un lamento da parte di Valery.

"Non per passare sempre per la snob di turno ma.."

"Ma lo sei." La prese in giro Kim interrompendola e guadagnandosi un'occhiataccia.

"Lo sappiamo che preferisci fare shopping e camminare sui tacchi in mezzo alle cacche dei piccioni ma questo è perché non sai ancora surfare, vedi il mare da tutta un'altra prospettiva poi!" Esclamai io.

"Ah si, beh, perché c'è un miglioramento da cacca di piccioni a pipì di pesci." Disse alzando gli occhi al cielo. Sospirai trattenendomi da non fare lo stesso e mi rivolsi a Kim.

"A te l'onore della prima lezione; devo resuscitare l'entusiasmo che l'ex rossa mi ha ammazzato."

"Mi mancano i miei capelli rossi." Disse lei prendendo una ciocca e rigirandosela per le mani.

"Ci penserai dopo, adesso andiamo!" Kim la spinse e le due andarono in acqua mentre io mi stesi sull'asciugamano beandomi della pace che ancora c'era e che a New York mi era mancata. Il casino della città non mi dispiaceva, dopotutto avevo vissuto a Miami per un anno e non era piccola, ma tendevo sempre a cercare la pace per ricaricarmi.

Forse era perché cercavo di aiutare tutti e la mia empatia giocava a mio sfavore assorbendo le loro energie negative. Inevitabilmente mi venne da pensare quando qualche mese fa, Sean mi disse che non era compito mio aiutare tutti. Ricordo che quella frase mi causò fastidio, e non poco. Ora che ci ripenso molte cose che faceva Sean non mi andavano bene come la sua gelosia e la sua possessività. I miei ricordi iniziarono a vagare soffermandosi su dei dettagli che io non avevo mai notato e che mi fanno ricredere sui miei sentimenti.

E' evidente che entrambi ci volevamo e tenevamo uno all'altro, ma era amore? Avrei fatto qualsiasi cosa per lui e forse questa era la cosa sbagliata. Avevo messo da parte me stessa, limitandomi, per lui. Non ricordo nemmeno quante volte avevo programmato la mia vita in base alle scelte che avrebbe fatto lui come ad esempio l'iscrizione al suo stesso college. Io che ero disgustata ogni volta che vedevo scene tipiche in televisione non riuscendo a capire come una donna potesse ridursi così per un uomo che dimostrava così poco.

Dovetti ricredermi anche sulla questione di 'ragazzo ideale'. Ho sempre creduto fermamente che tra Batman e Superman avrei scelto Batman: quello tenebroso, incompreso, misterioso e con una tendenza a non dimostrare né esprimere nulla. Sean era così, era esattamente come Batman. Ma non credo che mi serva un Superman. Non mi deve servire un uomo alto e muscoloso per salvarmi, non dovrebbe servire a nessuno. Sono io l'uomo alto e muscoloso della mia vita!

Vabbè detta così suona male, ma il senso va più che bene.

"MAL!" Sentendo urlare mi alzai subito e cercai chi mi avesse chiamato. Appena mi resi conto iniziai a correre entrando in acqua e iniziando a saltare.

"Sono in piedi!" Urlò Valery. Mi salutò sorridendo come una bambina a cui avevano appena comprato il suo giocattolo dei sogni e io sorrisi come una madre felice di vederla giocare. Tornai in spiaggia e recuperai la mia tavola per poi tuffarmi raggiungendo Kim che guardava felice la nostra amica seduta sulla tavola.

"Sense" Unii le mani a mo di preghiera piegando il capo verso Kim che fece una faccia soddisfatta per poi scoppiare a ridere. Valery, ancora con quel sorriso in faccia, ci raggiunse unendosi a noi.

"Meglio della cacca dei piccioni?" Chiese Kim scherzando.

"Te lo dirò quando riuscirò a fare quelle strane mosse che fate voi. A proposito, come cazzo fate! Ho dovuto stringere muscoli che nemmeno sapevo di avere per riuscire a stare in equilibrio figuriamoci fare quelle cose!"

"Per quanto ci interessi dei tuoi muscoli speciali, per quelle cose ci vuole tempo." Le dissi io sorridendo "Esercitiamoci sul rimanere in piedi, per ora. Poi ti sembrerà tutto più facile."

"La parte difficile l'hai passata, adesso è tutto in discesa!" Le disse Kim.

"Beh, che aspetti? Rifallo!" La incitai io indicando un'onda.

"Ci pensi tu a lei? Io adesso devo andare." Disse Kim e io annuì.

"Prima di andare, sei dei nostri stasera? Non mi abbandoni con i due piccioncini e il figlio di Satana?"

"Il figlio di Satana sarebbe Aiden?" Mi chiese divertita e io annuì. "Sarebbe azzeccato per il significato del suo nome."

"Perché qualcosa che lo riguarda ha un senso?"

"Adoro quando odi qualcuno. Comunque si, il suo nome significa fuoco in irlandese. Deriva dai celtici ed era il nome di una divinità del sole e del fuoco, o qualcosa del genere. Sono fissata con il significato dei nomi, a proposito, lo sapevi che il tuo è una variante hawaiana di Malie e significa calma. Non ci azzecca molto perché sei tutto il contrario." Disse ridacchiando "E per la cronaca, ho un appuntamento quindi avrai un perfetto appuntamento a 4."

"E se porta Kiara?!" Sbottai innervosita dal pensiero della sua presenza.
Decisamente, i miei genitori avevano sbagliato nome.

"Klara, Lei è partita due giorni dopo di noi, questa volta è sicuro. Se in caso ci dovrebbero essere sorprese.. hai sempre un ex da sfoggiare, giusto?"

Giusto.

Spazio autrice:
E ditelo che mi amate con questi aggiornamenti flash!

ATTENZIONE: il prossimo capitolo è uno dei miei preferiti, preparatevi mentalmente. E COMMENTATE ALTRIMENTI TORNO A POSTARE DUE VOLTE A SETTIMANA.

Grazie Soph  per la tua presenza costante, love u. byee

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