Capitolo 21

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A una settimana dalla tempesta, e dalla litigata con Aiden, tutto è tornato alla normalità ad Honolulu. Per quanto riguarda l'aspetto esteriore, si intende. Il nostro gruppo era tornato ad essere spiaggia-feste, senza Aiden. Nonostante le svariate chiamate di Finn, lui ha sempre rifiutato. Doveva stare con la sua ragazza che sarebbe rimasta per altri due giorni e poi sarebbe tornata a casa. La sua lontananza mi faceva sentire strana, continuavo a dirmi che fosse qualche strano senso di colpa ma non era così. Non avevo fatto o detto nulla di cui avrei potuto pentirmi, non lo faccio quasi mai. Eppure mi mancava prenderlo in giro, sfidarlo, giocare come due bambini.

Tutti questi pensieri mi fecero distrarre da quello che dovevo fare, scegliere i corsi del college. Mi trovavo sulla homepage della NYU e stavo vedendo i vari corsi che mi potrebbero interessare.

Letteratura, economia, psicologia.

Senza pensarci cliccai sui corsi di psicologia e iniziai a leggere un po'. Non avevo mai preso in considerazione di fare la psicologa, non sapevo nemmeno se fossi portata o meno. Valery uscii dal bagno asciugandosi i capelli e la chiamai.

"Mi vedresti come psicologa?" Chiesi mentre lei si sedeva e guardava il monitor.

"Non avevi intenzione di aprire una qualche agenzia?"

"Nessuno dice che non possa fare nemmeno quello. Ma sono indecisa."

"Lascia il problema per la Malia del futuro." tornò alla homepage e osservò il campus. "Tu non l'hai mai visitata la NYU, vero?"

"No, perché?"

"Dovremmo farlo. Tra due mesi ci andremo ma sarebbe bello vedere la città; dobbiamo anche decidere se prendere un appartamento o vivere al campus."

Osservai anch'io il campus immerso dal verde e dalle bandiere colorate con lo stemma del college e guardai Valery annuendo.

"Si, hai ragione. Facciamolo."

"Bene, organizzo con Finn e Kim, non so se Aiden.."

"Non verrà, e io non lo voglio lì. Voglio passare una bella giornata non deve rovinarmela con le sue battutine."

"Non adoravi le sue battutine?"

Sospirai chiudendo il laptop levandomelo dalle gambe e mi alzai. Indossai le ciabatte e mi avviai alla porta prendendo il telo.

"Quello era prima di odiarlo."

"Tu non lo odi."

Aprii la porta e feci una smorfia richiudendomela alle spalle. "Non che sia la persona che preferisco al momento." Dissi tra me e me uscendo e avviandomi in spiaggia dove ero sicura avrei trovato Kim. Lei adorava fare surf quando era pieno di gente, diceva che era un bel modo di mettersi in mostra e fare qualche incontro-scontro con gente interessante. Non sapevo da dove avesse tirato fuori quello stratagemma, ma funzionava. Aveva rimorchiato due ragazzi la scorsa settimana mentre all'inizio di questa una ragazza.

Appena arrivai, infatti, la vidi parlare con un gruppetto e sorrisi mettendo le mie cose accanto le sue spogliandomi per poi tuffarmi. Avevo bisogno di una bella nuotata per liberare la mente e fare un po' di ordine, così feci attenzione ad andare dove non c'era nessuno, non ci tenevo ad essere colpita alla testa da una tavola da surf, anche se forse mi avrebbe aiutato. Il punto che avevo scelto mi dava una visuale abbastanza ampia da fermi vedere un bel pezzo di spiaggia.

Osservare le persone mi aveva sempre affascinato, anche se rimanevo troppo a lungo potevo sembrare una maniaca che cercava la sua prossima vittima. Sorrisi pensando a quello che aveva detto Aiden a riguardo.

C'era una coppia, poco dopo il gazebo dello zio di Finn; lei stava correndo da lui che era appena uscito dall'acqua, entrambi ridevano come bambini. Lui la prese in braccio a mo' di principessa e la buttò in acqua mentre lei urlava e si dimenava. Una volta riemersa gli cacciò la testa sott'acqua continuando a ridere. Notai che avevano attirato delle attenzioni su di loro, ma non sembrarono accorgersene. Smisi di guardare e solo dopo mi accorsi che avevo sorriso alla scena smielata che sembrava uscita direttamente da un romanzo di Jane Austen. Il mio sguardo si spostò in un punto dove, invece, una coppia stava litigando e io conoscevo quella coppia.

Aiden e Klara stavano chiaramente discutendo animatamente su qualcosa fino a quando lei gli tirò uno schiaffo e lo lasciò lì andandosene. Mi portai una mano alla bocca e feci del mio meglio per non ridere ma ebbi sul serio scarsi risultati. La cosa ironica era che eravamo passati da un romanzo di Jane Austen a un film di Bollywood. Come attirato dal mio sguardo Aiden si gira nella mia direzione, ma non credo stia guardando me.

Sono una testa in mezzo all'oceano, non può aver capito che sono io e che ho visto tutto, no?

No, di sicuro non ti ha riconosciuta. E' solo un caso se si è messo sulla sua asciugamano e ti ha fatto il terzo dito per poi mettersi a guardarti a braccia conserte.

Mi guardai intorno in cerca di qualcuno che potesse causarmi un trauma cranico investendomi con la tavola, ma non trovai nessuno ed ero troppo "a riva" per sperare che uno squalo mi strappasse qualche arto. L'unica mia speranza era Jason Momoa che venisse a trascinarmi negli abissi con lui in veste di Acquamen ma a lui piacevano le rosse.

"Poseidone, è il tuo momento, non sono né Percy Jackson né un ciclope ma ti prego, annegami. Ci eri quasi riuscito l'altra volta, completa il tuo lavoro!" Aspettai qualche secondo con gli occhi chiusi ma non successe nulla.

"Dio nullafacente." Dissi iniziando a nuotare verso la spiaggia e affrontare il ragazzone che mi stava osservando e probabilmente pensando che io fossi una pazza psicotica.

Una pazza psicotica potrebbe diventare una psicologa? Non immagino che consigli potrei dare ai miei pazienti.

"Alzati." Mi parai davanti ad Aiden a braccia conserte aspettando che mi desse la mia tovaglia.

"Ti è piaciuto lo spettacolino? Sembravi molto interessata."

"Miller, se non ti alzi faccio abbinare entrambe le tue guance considerando che la tua ragazza di ha lasciato il segno."

Lui si alzò sovrastandomi con la sua altezza e guardandomi dall'alto al basso.

"Dovresti arrivarci qui."

"Prima cosa, ti farei arrivare io qua; seconda cosa, pensi davvero che sia tutto tornato come prima solo perché ti sto rivolgendo la parola e terzo, o ti togli di dosso oppure-"

"Dai, un'altra minaccia, cerca di essere più credibile questa volta, Berks."

Sapete il lato positivo che c'era nello stare con un pugile?

Sorrisi e con il piede colpii prima un ginocchio e poi l'altro facendolo inginocchiare sorpreso, lo presi dai capelli e gli affondai il viso sulla sabbia, il tutto in pochi secondi.

Eccolo.

Lui alzò la testa tossendo e io gli girai intorno e stesi la tovaglia e mi coricai al sole. Magari Poseidone non mi aveva aiutato ma di sicuro Atena sarebbe fiera di me.

Spazio autrice:
IM SORRY

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