Capitolo 40

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"Mal!"

"Mmh."

"Mal!! Dai!"

"E' ancora presto per alzarmi, lasciami dormire."

"Mal sono le 4 del pomeriggio."

"Sono cosa?!" Mi alzai subito dal letto e andai a sbattere contro Valery di testa.

"Svegliarti ogni mattina è una trincea." Si lamentò la mia coinquilina toccandosi la testa. Le sorrisi colpevole e andai in bagno a lavarmi i denti. Mi toccai le gambe, facevano male, a dirla tutta avevo male ovunque ma in compenso, mentalmente, stavo da Dio.

Oddio.

Si, buongiorno, aggiornamento abbiamo perso la V-card.

Sputai il dentifricio subito e mi sciacquai velocemente la bocca andando da Valery.

"Non sono più vergine!"

Lei, che stava facendo colazione con del succo d'arancia, lo sputò e si alzò dalla sedia venendo nella mia direzione.

"Tu e Aiden."

"Si!"

"L'avete fatto!"

"SI!"

"OH MIO DIO." Mi abbracciò e iniziammo a saltellare per la stanza ma dovetti fermarmi.

"Niente salti." Dissi massaggiandomi le gambe.

"E vi siete dati da fare alla grande, aggiungerei!"

"Mi sentirò sempre così dopo ogni volta?" Chiesi indicando le gambe.

"Oh magari! Questa fortuna capita a poche."

"Quale fortuna?" Chiese Kim entrando.

"Oh nulla, la fortuna di avere le gambe come gelatine dopo una bella scopata."

"Ah si , non me lo dire." Disse avvicinandosi al tavolo da colazione addentando un pancake osservandoci, poi si soffermò su di me e smise di masticare.

"Oh mio Dio!!"

"Saltate voi." Dissi lasciandole saltare in mezzo al salotto e andando a recuperare il cellulare. Sorrisi vedendo che Aiden mi aveva scritto.

Sono stato all'altezza dei tuoi libri?

Veramente l'immagine che ho di te è molto in basso.

"Ora puoi permetterti di fare questo tipo di battute!" Non riuscii a capire quando Kim e Valery avevano smesso di saltellare e mi avevano raggiunto sul letto.

"Ormai non ci provo più a dirvi di fargli gli affari vostri." Alzai gli occhi al cielo e mi spostai sulla chat di mia zia, che non ebbi il tempo di capirne il contenuto che subito mi chiamò.

Zia psicopatica.

Nipote irriconoscente.

Mi manchi anche tu.

Buono a sapersi, perché mancano dieci giorni al funerale e dovresti venire a darmi sostegno morale.

I parenti di mamma sono arrivati in anticipo eh..

Tua nonna stava per dare una pentolata in faccia a quell'altra, non avrebbe fatto male e io di certo non l'avrei fermata.

Chi è stato allora?

Richard.

Non credevo che il mio nuovo zio avrebbe smesso di piacermi così presto.

Sempre gentile come ti ricordavo, Malia. Sorrisi riconoscendo la voce di Richard.

Sempre pacifista come Cedric. A proposito come sta?

Da qualche parte in Thailandia, sarà qui tra giorni.

Beh anch'io, prenoto il primo volo e correrò in tuo aiuto zietta.

Non mi devo aspettare qualche sorpresa, vero?

Di che tipo?

Capelli blu? Magari rasati? Tatuaggi? Piercing? Bambini?

Dio no! Sono solo più abbronzata.

Va bene, fammi sapere quando parti. Ciao tesoro.

Sospirai chiudendo il cellulare e alzandomi dal letto. Aprii l'armadio e iniziai a cacciare i miei vestiti buttandoli sul letto, poi passai ai cassetti della biancheria e infine recuperai da sotto il letto la valigia.

"Qualcuno di voi due mi cerca un volo per Malibù?" Chiesi e Val si alzò a prendere il computer nel suo letto.

"E' successo qualcosa?" Chiese Kim allarmata.

"Tra dieci giorni ci sarà il funerale dei miei e mia zia ha bisogno di me per sopravvivere alla famiglia di mia madre."

"Sono tanto male?" Chiese Valery.

"Quando mi svegliai subito dopo l'incidente ancora non sapevo che i miei non ce l'avevano fatta, e c'era mia nonna materna nella stanza insieme a mia zia. Ha visto che mi sono svegliata e non ha fatto una minima espressione mentre mia zia mi è saltata addosso in lacrime. Ha solo detto: l'orfanella è un problema tuo, con un padre così e la delusione che era sua madre non voglio immaginare come potrebbe diventare lei. Ecco come ho scoperto che i miei erano morti."

"Che troia!" Esclamò Kim e io annuì.

"Volo per tre, domani alle 9."

"Per tre?" Chiesi io.

"Si giusto, sicuramente i ragazzi vorranno venire, Kim puoi chiamarli?" Kim fece per prendere il telefono ma dalla porta entrarono Aiden e Finn. Entrambi guardarono la valigia per terra e cercarono il mio sguardo.

"Devo andare a Malibu per il funerale dei miei." Spiegai velocemente iniziando a preparare la valigia.

"Voi venite?" Chiese Val e i due ragazzi annuirono.

"Non siete costretti, lo sapete?"

"Lo sappiamo, ma vogliamo farlo." Sorrise Finn.

"Ma i tuoi non vivevano a Philadelphia?" Chiese Kim.

"Mhh. Ma quando c'è stato l'incidente eravamo di ritorno dalla nostra casa delle vacanze a Malibu. Loro anche si sono conosciuti in quella spiaggia e noi eravamo molto legati a quel luogo, ho scelto per loro e quindi."

"Mai stato a Malibu." Sorrise Aiden iniziando a passarmi i vestiti, sorrisi rendendomi conto che voleva spostare l'attenzione su altro.

"Abbiamo 10 giorni prima del funerale e poi manca ancora per la partenza per il college, vi farò fare un bel giretto." Sorrisi a tutti loro. Non avrei mai pensato che in quattro mesi di vacanza avrei conosciuto delle persone con cui avrei condiviso quattro anni della mia vita. O magari di più.

"Quando si parte?" Chiese Finn a Valery che stava ancora smanettando con il computer.

"Il volo è quello di prima, domani mattina alle 9. Vi va bene?"

Tutti annuirono e quindi Valery chiamò per prenotare.

"Hai bisogno di una mano?" Aiden si abbassò, visto che ero seduta sul pavimento, e mi baciò la guancia.

"No va pure, tutto sotto controllo."

"Mi avevi accennato qualcosa sulla famiglia di tua madre, sicura che starai bene quando saremo lì?"

"Loro hanno voluto il funerale, i miei non erano nemmeno cattolici. Secondo me è una pagliacciata per mettersi in mostra e parlare male."

"Appunto. Nessuno ti biasimerà se non vorrai andarci."

"Non si possono tagliare dalla propria vita i parenti, anche quelli viscidi e diabolici come loro. Suppongo che dovrò solo resistere per qualche giorno."

"Così matura. Io scapperei. Preferirei stare su un isola deserta che da solo con mio padre per più di cinque minuti."

"Ci completiamo." Sorrisi e lo baciai.

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