Capitolo 23

2.9K 109 32
                                    

La mattina seguente le prime a svegliarci fummo io e Kim; ci siamo lavate e vestite alla velocità della luce per poi avviarci da Val e Finn.

"Non è che staranno?" Chiese Kim mentre io stavo per bussare alla porta. Sorrisi e le feci l'occhiolino.

"Oh, staranno sicuramente. Ed è quello che hanno fatto per tutta la notte." Iniziai a bussare a raffica alla loro porta e si sentii un tonfo.

"Pulizia camere!" Urlai

"Vaffanculo Mal!" Urlò di rimando Valery facendo scoppiare a ridere Kim.

"Smettetela di proliferare come se foste dei conigli in calore e vestitevi non ci tengo a vedere un'altra coppia nuda nella stessa settimana."

Rabbrividì al ricordo di Aiden e Klara ma per fortuna solo per poco, la mia attenzione venne attirata da Finn che spalancò la porta. Fece un sorriso finto e poi si spostò rinchiudendosi in bagno.

"Buongiorno splendore!" Salutammo Valery, Kim si buttò sul letto mentre io presi il cellulare ordinando la colazione per tutti mettendola sul mio conto. Quando mi accorsi che Kim e Val stavano guardando la televisione sul letto tossì per richiamare la loro attenzione.

"Quel letto è talmente infetto che se lo vedessimo con i raggi UV sembrerebbe il giaciglio di un alieno in depressione, bel coraggio Kim."

"Odio quando sei di buon umore!" Disse Valery lanciandomi un cuscino, ero davanti la porta del bagno e quando mi abbassai per schivarlo la porta si aprii e il cuscino colpii Finn in piena faccia.

"Il buongiorno si vede dal mattino, dicono. Prevedo una giornata entusiasmante."

Risi e andai ad aprire la porta dove la vera cameriera aveva bussato, mi lasciò il carrello e io le lasciai una piccola mancia.

"Ti amo!" Gli occhi di Finn si fecero a cuoricino e si precipitò sul carrello di cibo, risi e guardai Valery che aveva fulminato con gli occhi il suo ragazzo e appena si accorse che la stavo guardando smise subito. Le feci un'espressione come per dire che ti prende ma lei fece finta di non vederla e si mise a fare colazione con gli altri. Feci spallucce e mi unii, anche se più tardi avrei sicuramente indagato.

"Che si fa oggi, capo?" Chiese Kim mentre addentava un croissant caldo.

"Visitiamo il campus per iniziare e poi, visto che i piani non vanno mai come dovrebbero non programmiamo nulla e vediamo come va."

"Già perché tu non programmi le cose prima di dirle." Disse Valery senza guardarlo negli occhi.

"Scusa?" Disse Finn con la bocca piena osservandola ma Val non ricambiò lo sguado; io e Kim guardammo loro e poi ci guardammo, ero sicura che entrambe avevamo la sensazione che presto o tardi sarebbe scoppiata una bomba.

"Volete che-" Fece per dire Kim ma Val la zittì con un gesto della mano e poi sorrise.

"Perché dovresti? Non succede nulla qui, vero?" Guardò Finn che annuì ancora più confuso di prima ma dopo qualche secondo le sorrise e tornò a mangiare.

Ma stai scherzando amico?! Come fai a non vedere che la tua ragazza sta premeditando non solo il tuo omicidio ma anche a come nascondere le tracce, il tuo corpo e far cadere i sospetti su qualcun altro?!

Se non fosse che Valery è altamente pericolosa da arrabbiata mi verrebbe da ridere. E se avessi un briciolo di sanità mentale e autocontrollo riuscirei a controllarmi. Ma non si può avere tutto dalla vita e la faccia di Valery era un qualcosa di fantastico.

Scoppiai a ridere mettendomi una mano sulla faccia e appena lo sguardo di Valery fu su di me mascherai la mia risata con un colpo di tosse.

"Bene." Mi alzai sentendo che l'aria si era fatta pesante "Vogliamo andare?"

Appena fuori chiamammo un taxi e Finn diede indicazioni per portarci alla sede del NYU, nel frattempo sia io che Kim avevamo notato lo strano comportamento di Valery di prima e cercammo, senza farci sentire, di estorcerle qualche informazione ma non ottenemmo nulla.

"Da dove vogliamo iniziare?" Disse Finn una volta arrivati. Per un momento i problemi di Val e Finn scomparirono dalla mia mente che era troppo impegnata a catturare ogni singolo dettaglio di quel meraviglioso paesaggio.

Il campus di quello che da li a due mesi sarebbe stato il mio college era semplicemente spettacolare; il sentiero che divideva il prato perfettamente tagliato e curato portava all'entrata dell'edificio, le bandiere con le iniziali sventolavano leggermente a causa del vento mattutino che rinfrescava Luglio.

"Direi di prendere dei volantini con la mappa del campus." Propose Kim.

"Ma a cosa vi serve la mappa se lo so a memoria questo posto?!"

"Non essere egoista!" Disse Kim trascinandolo via, si girò e mi indicò Valery e io annuì girandomi verso la mia amica che, come me, si era persa ad osservare la struttura.

"Quindi?"

"Non dirmi che nemmeno tu capisci!"

"Perché scusa, ne hai parlato con qualcun altro e non ha capito?" Chiesi inarcando un sopracciglio.

Lei alzò gli occhi al cielo girando su se stessa gettando un respiro di frustrazione.

"Ti ha detto ti amo! Non un 'sei grande', non un 'ti adoro' ma un cazzo di ti amo!"

"Ti sei arrabbiata per questo! Lo sai com'è Finn! E sai anche che l'ha detto per scherzare! Nemmeno se n'è accorto."

"A me non l'ha ancora detto! Né io a lui! Tra un po' è due mesi che stiamo insieme, viviamo praticamente insieme, facciamo l'amore quasi tutte le notti! Ne ha avute di occasioni! Gli è venuto talmente naturale con te forse prova qualcosa per te e ancora non lo sa, per questo non riesce a dirmi ti amo."

"Finn non prova nulla per me, Val! Come ti viene in mente?! E' la cosa più stupida che ti abbia mai sentito dire e tu spari cazzate in continuazione!"

"E' la stessa cosa che mi sono detta prima che tu e Sean vi metteste insieme!" Urlò facendomi indietreggiare leggermente per la sorpresa mentre lei asciugava velocemente una lacrima.

"Val.."

"Cristo. Pensavo di averla superata, di non avercela più con te, di aver dimenticato Sean e tutta quella storia strana che non so se si potrebbe definire relazione."

"Non  me ne hai mai parlato, forse per questo non riesci a superarla."

"Te ne ho parlato, la sera del tuo incidente."

"Quella non era una storia! Non era nemmeno un prologo di una storia e se lo era faceva schifo. Forse non vuoi raccontarlo a me, e va bene, ma devi parlarne con qualcuno. Non potrai mai superarla questa situazione se non sai nemmeno tu di cosa si tratta. A volte, per capire meglio un problema, bisogna guardarlo da un'altra prospettiva."

"Non voglio rovinarti quest'esperienza."

"Sono sicura che appena inizieremo il college ne avremo abbastanza di questo campus, c'è ne andiamo da qualche altra parte?"

"Kim e Finn?"

"Ci penso io. Vogliamo andare?" Le porsi la mano e lei mi sorrise prendendola.

Ephemeral Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora