Capitolo 20

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La tempesta finì verso le 3 del mattino, Aiden si precipitò dalla sua ragazza che lo aveva chiamato appena la foto divenne virale sui social. Hanno parlato per più di un'ora, o meglio, lei gridava come una pazza isterica. Lo so perché non aveva messo il vivavoce e noi abbiamo sentito ogni parola chiara e cristallina.

La scena era abbastanza ironica: Io, Finn e Val eravamo seduti sul divano con l'intento di guardare un film ma visto che non riuscivamo a seguirlo ci siamo messi a guardare lui che andava avanti e indietro lanciandomi ogni due per tre sguardi che andavano oltre all'omicidio. Non sapevo cosa mi facesse sospettare che stesse pianificando dei vari modi per farmi fuori.

Saranno gli sguardi, sarà che mi sono addormentata sul divano e quando mi sono svegliata l'ho visto che maneggiava una padella guardando nella mia direzione.

Probabilmente sarà tutto nella mia testa, chissà.

Uscita di casa stamattina c'era ancora quell'aria fresca che c'era solitamente dopo la pioggia, io e Val ci offrimmo volontarie per dare una mano in giro per i disastri che aveva causato il temporale e passammo così la mattinata. Poi tornammo a casa a mangiare qualcosa. I ragazzi non si fecero vivi per tutta la mattinata e noi decidemmo di fare una chiamata con le ragazze per passare il tempo. Finn arrivò verso le quattro del pomeriggio annunciando che Aiden era di pessimo umore e che probabilmente avrei dovuto aspettarmi qualche dispetto da parte sua.

"Oh ma dai! Non siamo più alle elementari, cosa vuoi che mi faccia." Risposi annoiata cercando qualcosa su Netflix, non ricevendo risposta alzai lo sguardo e vidi Valery che mi guardava preoccupata.

"Quando eravamo piccoli, gli avevo buttato il suo giocattolo preferito nel cestino dei rifiuti e lui ha decapitato le mie Barbie. Quando avevamo 14 anni mi ha messo la gomma nei capelli perché ho detto alla ragazza che gli piaceva che lui aveva una cotta e ne avrei tante altre. E' un tantino vendicativo."

"Tecnicamente mi sono vendicata io per il video."

"Non l'ha postato lui."

"Si, ma io non ne posso avere la certezza."

"Te l'ha ripetuto dozzine volte."

"Non proprio dozzine."

"No, letteralmente, dozzine di volte."

"Oh, ma insomma! Da che parte state?! Io ho ragione, lui torto. Se vuole farmi qualcosa, che si accomodi. Provate voi a crescere in una famiglia con più bambini che adulti, tra tutti gli amici dei miei. Sono addestrata per le bambinate." Affermai decisa alzandomi e uscendo dalla stanza.

Nonostante tutto il mio discorso continuavo a guardarmi intorno stando attenta di non ricevere qualche secchio con qualcosa dentro o che non spuntasse qualcuno a darmi della torta in faccia. Arrivai sana e salva alla camera di Sean e bussai, lui aprii dopo qualche minuto e mi fece entrare.

"Come hai fatto ad essere lì quando Aiden è uscito?"

"Mi ha scritto Val, ha detto che stavate litigando, il piano era entrare nella vostra stanza e farlo arrabbiare ma poi l'hai buttato fuori ed è stato meglio."

"Ovviamente." Valery sapeva che nel bagno c'era Aiden e mi ha fatto tranquillamente entrare come se nulla fosse. Dovrei decapitare lei non le sue barbie. Sean fece spallucce e andò al computer seguito da me.

"Cos'è?" Chiesi.

"Sono venuto qui perché la scuola militare ci ha dato un mese di vacanza; non ti avevo mentito, per la cronaca. Adesso ci hanno mandato l'email di quando inizierà, il regolamento e i risultati dei nostri test." Mi sentii leggermente in imbarazzo per averlo accusato di una cosa simile, anzi, non era imbarazzo ma senso di colpa.

"Sono stata una vera stronza, mi spiace." Gli dissi cercando il contatto visivo, volevo vedere se fosse arrabbiato; quando però mi guardò i suoi occhi, che ormai riuscivo a leggere come un libro aperto, esprimevano serenità.

"E' tutto ok, mi è sempre piaciuta la Mal stronza."

"Ah beh, quando vuoi, Shawn." Sorrisi e lui ricambiò, entrambi ricordavamo quell'episodio e fui felice che non avevamo perso la nostra connessione nonostante la nostra relazione fosse finita. Non credevo fosse possibile.

"Cos'ha detto Brooke per il cambio di capelli?"

"Mi ha odiato, e me ne sto pentendo anch'io, mi mancano i miei capelli lunghi."

"Non fare affidamento sulla sua opinione; quando stavo da lei dovevo dormire con un occhio aperto per fare attenzione che non mi facesse qualcosa ai capelli." Involontariamente portai una mano nei suoi capelli scombinandoli un po' sorridendo.

"Non toccate i capelli di Hogan, le regole d'oro della Mayfield High." Lo presi in giro.

"Sarà triste quella scuola senza di noi."

"E' ora di portare un po' di gioia al college e alla scuola militare, peccato tu ti sia perso la gita dei Senior. Siamo andati a Londra. Steve e Lydia si sono messi insieme."

"Finalmente! C'è stato il tuo zampino?"

"Ho aiutato." Feci spallucce sorridendo al ricordo.

"Quindi, dove andrai al college?"

"NYU, con Val e Kim, e forse verrà anche Ange ma non ha ancora deciso, ovviamente. Anche Finn e Aiden ci sono già, anche se loro sono un'anno più grande."

"Wow, è fantastico Mal. E' molto difficile entrare, è una delle migliori."

"Il coach aveva annunciato le borse di studio, dopo gli esami, ne avevi ricevute tre."

Il suo sorriso si affievolì un pochino e si fece pensieroso.

"Che c'è?" Gli chiesi.

"Cosa?"

"Sean, ti conosco troppo bene. Che succede?" Lui si alzò dalla sedia e si buttò nel letto portandosi le mani in faccia.

"Non so cosa io stia facendo." Ammise dopo qualche minuto di silenzioso "Non so se lo sto facendo perché lo voglio davvero fare, se è per rendere reale il sogno di mio padre, non lo so davvero. Sento di star incasinando tutto. Ho incasinato le cose con gli altri, con te, con il mio intero futuro per una lettera."

"La lettera di tuo padre."

"Di 12 anni fa. Non avevo un piano prestabilito ma un'idea ce l'avevo, adesso sono più incasinato di prima."

"Se una sola lettera è riuscita a mettere in dubbio tutto, era davvero quello che volevi?"

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