Capitolo 44

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"Sei pronta?" Mi chiese Aiden mentre guardavamo la casa dei miei nonni dalla macchina. Era arrivato il grande momento. Saremmo stati io e Aiden, zia e Richard, la mia amorevole e pazza nonna Berta e loro. I genitori di mia madre. Quelli che per anni hanno disprezzato mia madre e le sue scelte, poi sono passati a mio padre e poi a me. Anche nel letto di morte avevano da ridire.

"No. Per niente. Pensi che potremmo unirci agli altri e dire che ce ne siamo dimenticati o qualcosa del genere?"

"Luke e Cassy hanno un appuntamento, Val e Finn sono con Kim e Ange a fare un giro della città e dubito che li troveremo a Malibu."

"Allora andiamocene! Surf notturno, sesso, quello che vuoi. Ma portami via."

"Per quanto io mi stia maledicendo per rifiutare del sesso con te, dobbiamo farlo. Non puoi lasciare tua zia da sola, ricordi perché siamo qui?"

"Ricordo quando hai detto che preferiresti stare su un isola deserta! Guardati le spalle, Miller. E soprattutto, ricorda che questa è la prima e ultima sera che ti offro del sesso."

"Non vuoi avere la soddisfazione di dire a fine serata il tuo te l'avevo detto?"

"Manipolatore." Sbuffai e scesi dalla macchina e subito lui mi fu accanto mettendomi una mano sul fianco, non lo scostai. Mi sentivo troppo a mio agio tra le sue braccia e avevo bisogno di sostegno morale, ma questo lui non l'avrebbe mai saputo.

"Ti taglio il braccio."

"Zitta che ti piace."

Ok, magari lo sapeva ma io non l'avrei mai ammesso. Ad alta voce, almeno. Feci un respiro e suonai al campanello e nemmeno 10 secondi dopo aprii mia zia.

"Grazie a Dio, pensavo te la fossi svignata."

"Ci ho provato. Colpa sua se sono qua."

"Aiden, mi piacevi già prima ma adesso sei il mio preferito tra i due."

"Chi è alla porta Caterina?" Si sentii una voce chiamare dall'interno, la sua voce.

"Caterina?" Chiedemmo sia io che Aiden, lei scosse la testa e ci fece cenno di entrare.

"Per l'ennesima volta, signora Cooper, il mio nome è Carmen. Nemmeno si avvicina a Caterina." Disse mia zia nascondendomi dalla vista di mia nonna, la signora Cooper, la signora Belzebù, la signora delle tenebre, la regina cattiva.

Insomma, lei.

"Si, quel che è. Fa vedere mia nipote." Mia zia si scostò e io fui sotto i suoi occhi inquisitori, strinsi forte la mano di Aiden rilasciando l'aria che avevo trattenuto tutto il tempo quando lei iniziò a studiare lui.

"E tu sei?"

Ma ciao anche a te nonnina cara, grazie per aver notato la mia presenza.

"Aiden, piacere."

"Il tuo nome dovrebbe dirmi qualcosa? Sei un'amico di mia nipote? Ragazzo? Qualcuno pagato per stare con lei?"

"Ancora non mi hanno pagato signora, dice che mi conviene fare un prezzo alto?"

Io e mia zia ci guardammo e a stento trattenemmo le risate mentre qualcun altro non si sforzò neanche, era la mia adoratissima nonna che si era messa a ridere a crepapelle.

La madre di Belzebù che apparentemente aveva partorito anche mia madre, anche se ho sempre pensato fosse stata adottata, si girò verso di me con sguardo assassino.

"Vedo che come tua madre hai pessimi gusti in fatto di ragazzi, Malia. Penso proprio che la sua educazione ti sia sfuggita di mano, Caterina."

"I miei mi hanno educato egregiamente, e di certo non è mia zia a rispondere delle mie azioni. Sei stata tu quella a volere questa pagliacciata qua, quindi adesso ti comporti come una persona normale e inizia a portare rispetto verso questa famiglia. Di certo, noi non abbiamo bisogno di voi due come mamma non ne ha mai avuto bisogno. Prendere o lasciare." Dissi non staccando i miei occhi dai suoi.

"La cena si raffredda." Disse mio nonno interrompendo la gara di sguardi. Lei si girò e andò a sedersi al suo fianco, lo stesso fece mia zia e io avvicinai Aiden al tavolo da mia nonna.

"Nonna, lui è Aiden."

Vidi gli occhi di mia nonna illuminarsi mentre ci guardava.

"Tutto bene, mamma?" Chiese mia zia sfiorandole un braccio.

"Demenza senile?" Disse sarcasticamente la strega cattiva ma mia nonna non distolse lo sguardo da noi.

"E' come quando tuo padre mi presentò la sua dolce metà. Me li ricordate molto. Ma adesso basta con queste smancerie, venite a mangiare. Tranquilli, ho cucinato io, niente veleno da parte della vipera."

Qualche battuta dopo, occhiataccia e qualche goccia d'alcool arrivammo finalmente a fine serata ed era ora di andare a casa.

"E' stato un piacere, biondino. Torna quando vuoi." Mia nonna fece l'occhiolino ad Aiden e gli baciò entrambe le guance per poi lasciarlo allontanarsi e salire sulla macchina. Per la prima volta durante tutta la serata fummo sole.

"Dimmi piccola di nonna, com'è a letto?"

"Nonna!"

"Oh, come se ti sorprendesse! Quindi? L'avete fatto?"

"Si, nonna. Perché dobbiamo parlare di queste cose?!"

"Lo sai che tuo padre mi ha raccontato per filo e per segno come ti hanno concepita?"

Mi tappai le orecchie e la vidi ridere. Poi mi prese il viso tra le sue mani e dovetti abbassarmi per farmi baciare la fronte.

"Ti amo tanto, piccola Lia. Vedo tanto di loro in te, e soprattutto in voi due. Avete quella convinzione che il mondo sia vostro e vi credete immortali, vi amate solo come due adolescenti possono fare. E' raro amare così."

"Non era il primo amore quello raro?"

"Oh no, piccola. Al mondo esistono le fiamme gemelle. Di solito il primo amore è una fiamma gemella. Di quella che ti consuma lentamente, che brucia con te come fuoco e benzina, e che quando se ne va ti senti svuotata, quel tipo di amore non si scorda mai ma nemmeno è destinato a durare. Perché quando due persone bruciano con la stessa intensità finiscono per bruciare tutto ciò che li circonda e quando quel fuoco si spegne, perché prima o poi accade, ti ritrovi da sola in mezzo alle ceneri."

"Anche tu hai avuto una fiamma gemella?"

"Oh si." Disse facendo un sorriso nostalgico. "Lo conobbi in un Luna Park, era un ragazzo talmente luminoso che attirava tutte come una calamita, io cercavo di stargli lontano ma non ci riuscii e caddi anch'io nelle sue braccia e mi sentivo la ragazza più felice quando tra tutte scelse me. Ci amavamo con la stessa intensità di quanto ci odiavamo. Poi incontrai tuo nonno, era l'esatto contrario di lui, e all'inizio nemmeno considerai l'idea di lui come ragazzo, lo vedevo come amico e basta. Ma col passare del tempo i miei sentimenti si fecero più forti e notai quei piccoli dettagli che ti fanno innamorare di una persona, come ricordarsi del colore preferito, di quale animale si ha paura, quali sono i tuoi sogni più nascosti. Non l'amavo come ho amato la mia fiamma ma lui è diventato un ricordo piacevole mentre tuo nonno è diventato parte di me. Non mi sono mai pentita di aver scelto il nonno."

Le sorrisi e la abbracciai correndo poi alla macchina da Aiden. Per il breve tragitto da casa loro alla mia ascoltammo la musica tranquillamente stringendoci le mani. Quando tornammo a casa non era ancora arrivato nessuno.

"Beh stare simpatico ad una nonna su due è un buon punto di partenza, no?" Disse quando fummo arrivati in camera.

"Nonna B vale per tre." Sorrisi e poi lo attirai a me per baciarlo, all'inizio fu sorpreso ma poi ricambiò subito.

"Rivediamo il niente sesso?"

"Sta zitto e baciami."

"Lo prendo come un si."

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