Non so bene per quanto io e Valery abbiamo girato le strade di New York, ma non mi feci problemi ne feci pressioni a Val perché iniziasse ad ascoltare. Quando si sedette su una panchina difronte un piccolo negozio di antiquariato la seguii consapevole che era arrivato il momento.
"Lui si era trasferito da poco, avevate anche questo in comune- fece un sorrisetto guardandomi- da subito non ebbe problemi ad integrarsi, soprattutto perché Cedric era già nella nostra scuola, lo stesso vale per Sierra. All'inizio io e lei non ci sopportavamo, o meglio, lei cercava di somigliare a Cassy con la positività e tutte quelle robe li da figli dei fiori; seriamente come fai a sopportarla? Comunque, tornando a noi, mi divertivo a prenderle in giro soprattutto perché questo attirava l'attenzione di Sean su di me e a me piaceva stuzzicarlo. Un giorno hanno messo me e Sierra per fare un progetto insieme e non so come ma diventammo amiche o comunque ci tolleravamo. Un giorno mentre eravamo a casa sua, una ragazza è uscita piangendo da casa seguita da Sean che si era messo a scendere le scale con nonchalance e anche Sierra sembrava abituata. A me e a Sierra ci venne un'idea, un sorta di piano per vendicare tutte le ragazze che Sean aveva preso in giro, e fidati erano davvero tante. Solo che, ovviamente, non andò come previsto ed io mi presi una bella cotta per lui creando così non solo il famoso stereotipo della coppia reginetta-re del ballo ma anche l'odio di Sierra che si era autoconvinta che io l'avessi usata per spianarmi la strada con suo fratello. Volevo sistemare tutto ma non riuscivo a lasciare andare Sean, lui non mi amava ma non credo che io lo amassi, ma avevamo un legame... per quanto strano e tossico potesse essere, certo. Col passare del tempo, però, questa convinzione iniziava a sgretolarsi sempre di più e io non riuscivo più a stargli dietro. Ero diventata succube di qualcosa che io stessa avevo voluto. Volevo riprendere in mano la mia vita, lasciarlo andare e soprattutto risolvere con Sierra. Poi lei è morta, e anche la madre, e io non potevo lasciare Sean da solo. Perciò ci riprovai, ero convintissima che lui potesse cambiare, sapevo che se avessi insistito ancora un po' lui sarebbe stato in grado di amare. Non credevo che si potesse avere ragione e torto allo stesso momento. Avevo ragione sul fatto che avrebbe imparato ad amare, ma torto sul fatto che ne sarei stata io l'artefice."
"Non è stata colpa tua, Val. Ma io non farei mai nulla per ferirti, non avevo intenzione prima che volevo costantemente staccarti la testa figuriamoci ora che sei una delle mie migliori amiche. Finn ha occhi solo per te e l'ho capito dallo sguardo che aveva quando parlava di te. Avrebbe potuto parlare di qualsiasi cosa, ero una sconosciuta quindi aveva tabula rasa, ha deciso di parlare di te. L'ha scelto. Non so perché non vi siete ancora detti ti amo, ma so per certo che lui in questi anni non ha mai smesso di amarti e tu l'hai rifiutato, perciò forse vuole andarci piano. Oppure, fai tu il passo. Non basta condividere i post del femminismo su Instagram, devi dimostrarlo. Sii una donna con la D maiuscola, dimostra che non devi aspettare che lui faccia il primo passo, che ne sei capace anche tu, perché sappiamo entrambe che lo sei. Una relazione è fatta da due parti, distinte e separate, con sentimenti e pensieri diversi. Non puoi sapere quando lui sarà pronto a dirlo ma saprai quando lo sarai tu."
Dopo una breve pausa, Val alzò lo sguardo e mi sorrise.
"Giorno dopo giorno capisco perché Sean si è innamorato."
"Senti, sei una bellissima ragazza ma non sei il mio tipo, letteralmente parlando."
"Idiota!" Disse spingendomi talmente forte che dovetti reggermi per non cadere, scoppiammo a ridere entrambe attirando l'attenzione di qualche passante.
"Torniamo da Kim e Finn?" Chiesi e lei annuì, mentre ci avviavamo però fece dietrofront e mi prese per il braccio slogandomi una spalla.
"Ho voglia di gelato prima."
"Ovviamente."
Mentre aspettavamo il nostro turno dalla gelateria sentimmo delle urla ed entrambe ci girammo in direzione di una mamma con due bambine che si stavano tirando i capelli a vicenda. La madre indossava una tuta sporca di qualcosa e aveva delle occhiaie profonde, lanciò uno sguardo sfinito ad un uomo non poco lontano da loro che, al contrario, era ben curato e ben vestito che parlava tranquillamente al telefono.
Involontariamente feci una faccia schifata e mi girai verso Valery scoppiando a ridere quando notai che avevamo fatto lo stesso movimento.
"Non avrò mai dei figli." Annunciò lanciando un ultimo sguardo alle bambine e spostandolo sul gelato.
"Nemmeno sposarti?"
"Mmh, sposarmi si. Il bianco mi sta divinamente, tu?"
"Non saprei, di sicuro non tutti i bambini sono così altrimenti la gente smetterebbe di farli ma di sicuro l'idea di sposarmi non mi entusiasma."
"Sai che per fare figli serve un marito, vero?"
"Ah si, lo so bene. Ma c'è una cosa magica che tutti chiamano adozione."
"Quindi vorresti adottare un bambino?"
"Dio, no. Sto parlando di cani. Un bel bovaro del Bernese."
Valery rise e disse al gelataio i gusti del gelato e lo stesso feci io dopodiché uscimmo avviandoci per raggiungere gli altri.
"Eccovi, finalmente!" Disse Kim. "Mi ha fatto fare il giro 5 volte. Già ne ho abbastanza, qualcuno vuole andare al Central Park?"
Valery si fiondò nelle braccia di Finn dandogli un po' del suo gelato e baciandolo. Kim mi guardò stranita.
"Ah, non guardare me. Io non condivido il mio cibo."
"Te ne compro uno io, Kim. Andiamo." Rise Valery trascinando Finn come aveva fatto poco prima con me. Sembra magra ma ha la forza di un camionista, oltre al temperamento.
"Quindi, cos'è successo?" Chiese Kim quando la coppia non fu a portata di orecchio. Le spiegai più superficialmente la situazione che potei e lei capii senza fare troppe domande. Quando arrivammo al Central Park ci sedemmo su una panchina per riposare le gambe, a Finn squillò il cellulare e lui rispose mentre io, Val e Kim eravamo impegnate ad osservare il paesaggio.
"Ragazze, c'è Aiden in videochiamata!" Finn cercò di attirare la nostra attenzione ma il paesaggio in questione che stavamo guardando erano due ragazzi, decisamente fuori dalla nostra portata e molto più grandi di noi, che stavano facendo jogging a petto nudo.
E che petto.
"Chi?" Pronunciammo tutte e tre mentre loro ci passarono davanti sorridendoci.
"Scusatemi?!" disse Aiden dall'altra parte dello schermo.
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Ephemeral
Teen FictionSEQUEL SURFACE Malia ne ha passate tante, anche se sta male per la rottura con Sean decide di affrontare in modo diverso la separazione, per non commettere gli sbagli fatti in passato. Decide di andare in vacanza con Valery, le due ragazze decidono...